Dal 1999 a oggi, l’andamento dei crediti di Banca Etica

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A cura di Riccardo Dugini – Vice Direttore Generale

Lo Statuto di Banca Etica consegna, a chi ha la fortuna di lavorarci, l’obiettivo di ”gestire le risorse finanziarie di famiglie, donne, uomini, organizzazioni, società di ogni tipo ed enti, orientando i loro risparmi e disponibilità verso la realizzazione del bene comune della collettività”. 

Il credito è uno degli strumenti principali attraverso cui questo obiettivo si realizza e uno degli indicatori che lo misura è il rapporto tra raccolta di risparmio e impieghi, ovvero i crediti erogati. Altri indicatori sono quelli relativi ai benefici sociali e ambientali che producono i nostri finanziamenti, e che misuriamo con il Report d’Impatto, o quelli che ci raccontano della nostra capacità di fare credito a chi è stato respinto da altre banche (secondo la recente ricerca di Aiccon un cliente su tre – tra i finanziati – ha ricevuto per lo meno un diniego dal Sistema prima di accedere al credito in Banca Etica).

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Il rapporto tra raccolta e impieghi è influenzato da tanti fattori, come è facile immaginare, di mercato (ad esempio la domanda di credito o il valore dei tassi di interesse), ma anche di capacità produttiva della banca che, in alcuni periodi, può essere influenzata, per ragioni di business o normative, da progetti di cambiamento diffusi che costringono a ridurre leggermente la nostra capacità di risposta. È il caso, ad esempio, dei cambiamenti di sistema informativo bancario che hanno interessato Banca Etica negli ultimi anni. 

L’andamento del rapporto tra raccolta e impieghi dal 1999 ad oggi è espresso attraverso il grafico seguente.

Questo grafico ci offre alcune evidenze:

1) nei primi anni la banca, in piena fase di start up, raccoglie molto più di quanto riesce a impiegare;

2)  solo al decimo anno il rapporto raccolta / impieghi supera il 50% e al tredicesimo anno (2012) sfiora l’80%, momento più alto nella storia della banca. Sembrerebbe un grande traguardo quello del 2012, in realtà il rapporto raccolta / impieghi ha dei limiti fisiologici, perché ha impatti anche sugli indicatori di solidità patrimoniale. Quando Banca Etica aveva raggiunto l’80% si è reso necessario frenare la capacità di concessione di credito per riportare in equilibrio tutti gli indicatori di “salute” di Banca Etica, portando a ridurre i volumi di credito del 4,5% (primo segno negativo nella storia della banca, nel 2013);

3) le persone socie e clienti conferiscono a Banca Etica il loro risparmio in modo costante e crescente, questo grazie alla reputazione di Banca Etica, alle sue scelte di trasparenza ancora uniche nel sistema finanziario (tra le quali la pubblicazione di tutti i finanziamenti erogati a imprese e organizzazioni) e alla capacità di rispondere, nel tempo, al bisogno di tradurre i propri valori anche attraverso l’uso responsabile del denaro;

4) l’impegno di Banca Etica nell’erogare credito è sempre stato costante e con valori assolutamente superiori a quelli del sistema bancario, spesso con percentuali di crescita del 10% annuo;

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5) in alcuni casi il rapporto raccolta / impieghi si è deteriorato per fattori esogeni, come ad esempio l’anno del Covid, in cui, anche in conseguenza allo stop dei consumi, la raccolta cresce del +17% e gli impieghi “solo” del +9,9%;

6) il 2023 è stato un anno negativo per il dato sugli impieghi netti di Banca Etica, cioè sul valore complessivo di nuovi crediti erogati dalla Banca, al netto degli impieghi scaduti. Un dato influenzato dalla congiuntura di mercato, in particolare per le organizzazioni dell’economia sociale, ma che, se confrontato con la media del sistema bancario, indica un rallentamento molto inferiore a quello delle banche in generale. Va comunque sottolineato che, anche nel 2023, il dato sul nuovo credito accordato da Banca Etica è stato molto significativo, con quasi 300 milioni di € di nuovi finanziamenti, che rappresentano già la base per il rilancio dell’anno successivo e per quelli a venire.

Il 2024 non si vede nel grafico, ma, come recentemente comunicato, è stato un anno di rilancio per gli impieghi all’economia sociale e sostenibile, con un +4,4% di aumento dei crediti contro il -1,6% del sistema bancario tradizionale.

Il Piano Strategico 2025 – 2028, recentemente presentato ci impegna a lavorare per incrementare i finanziamenti del +35% in quattro anni, a sottolineare la tensione a produrre un effort straordinario nell’erogazione di credito, in particolare ai settori sociale ed ambientale.

 Come persone che lavorano in Banca Etica abbiamo a cuore la missione che siamo chiamati ad attuare e non possiamo dirci mai soddisfatti di quanto facciamo, e avere un rapporto raccolta/impieghi al 50% è un grande stimolo a fare di più. È però importante lavorare agli obiettivi di finanza etica partendo da numeri reali e analisi che aiutino ogni persona della banca e del Gruppo ad andare nella direzione comune del miglioramento continuo, e ad avere la consapevolezza di quanto stiamo facendo per l’interesse più alto, quello di tutti e tutte.

Foto di Luca Gallo



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