Comporre i conflitti nei rapporti di lavoro, oggi e domani il convegno a Rovereto

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convegno “Comporre i conflitti nei rapporti di lavoro” [
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“Oggi inauguriamo due giornate di studio all’interno del Progetto Buon Lavoro della Provincia autonoma di Trento – è stato il commento dell’assessore Achille Spinelli – Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa, che vede la collaborazione attiva della Provincia, dell’Agenzia del Lavoro, dell’Università e delle principali organizzazioni di professionisti del lavoro, come i Consulenti del lavoro, l’Associazione Giuslavoristi Italiani e l’Associazione Italiana di Diritto del lavoro e della Sicurezza Sociale forense. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una significativa capacità di mediazione: nel corso del 2024, le parti hanno raggiunto accordi per un totale di 7 milioni di euro, conciliare infatti non significa solo trovare soluzioni extragiudiziali alle controversie, ma rappresenta un vero e proprio strumento di giustizia consensuale che porta benefici tangibili sia alle relazioni sindacali che a quelle industriali. Conciliare vuol anche dire promuovere la pace sociale nelle relazioni di lavoro, assicurando che ogni lavoratore e datore di lavoro possa contare su un supporto tempestivo e competente, specialmente in momenti critici, come nel caso di infortuni sul lavoro. Avere un territorio che si impegna a conciliare è un fattore di grande attrattività per le imprese e un segnale forte di benessere aziendale e sociale”.

Quindi il presidente di Agenzia del Lavoro e ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università di Trento, Riccardo Salomone, ha evidenziato il rilievo degli strumenti di conciliazione, in un mercato del lavoro attraversato da cambiamenti evidenti e significativi, ripercorrendo poi il ruolo dell’Agenzia, che opera in Trentino da quarant’anni, e la sua capacità di relazionarsi all’esterno. Il presidente di TSM Francesco Barone, ha sottolineato l’importanza della conciliazione come strumento per risolvere le controversie lavorative in modo costruttivo, evitando fratture insanabili e richiamando l’importanza delle procedure di risoluzione alternative delle controversie e il recente orientamento normativo verso la partecipazione dei lavoratori nelle imprese: “La conciliazione – ha precisato Barone –  rappresenta un modello culturale che consente anche, e prima di tutto, di disinnescare lo scontro e favorire un incontro che è d’interesse per tutte le parti del rapporto di lavoro”.

Tra gli interventi di rilievo si sono potuti ascoltare le riflessioni del professor Pietro Ichino, che ha analizzato l’impatto del cambio di paradigma nel mercato del lavoro, tracciando un percorso dalla prima rivoluzione industriale fino al mercato del lavoro maturo e ha evidenziato che “non può esserci buona impresa senza buon lavoro e, altrettanto, non può esserci buon lavoro senza un buon imprenditore”, in questo senso il diritto del lavoro ha anche questa funzione, ovvero “quella di educare le parti”, educarle a un incontro, a una collaborazione. Nel corso del pomeriggio anche l’intervento dell’avvocato Franco Scarpelli, che ha illustrato le modalità per giungere a patti condivisi in un contesto di incertezza, nonché dell’avvocato Tatiana Biagioni, presidente nazionale dell’Associazione Giuslavoristi Italiani sul tema della conciliazione per il benessere lavorativo ed il miglioramento delle condizioni di vita. Il dibattito ha inoltre messo in luce come la conciliazione possa incidere positivamente sul benessere dei lavoratori, migliorando le condizioni di sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

Domani, venerdì 7 marzo, il convegno proseguirà con una nuova giornata di lavori a partire dalle ore 09.00. In agenda è previsto, a titolo di apertura, il dibattito sui principi civilistici nelle conciliazioni e sulle tecniche di redazione dell’atto conciliativo, con intervento del professor Arturo Maresca, ordinario di diritto del lavoro presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Seguiranno approfondimenti sugli aspetti previdenziali e fiscali delle transazioni e, dopo una breve pausa, una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali e professionisti del settore, fra cui la dirigente del Servizio lavoro della Provincia Giuliana Cristoforetti, che discuteranno l’esperienza dei tentativi di conciliazione in Provincia di Trento. 

L’evento si inserisce all’interno del progetto “Buon Lavoro!”, una delle iniziative previste dal Piano provinciale di promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in particolare nell’ambito del progetto “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: questione di cultura”, realizzata da TSM – Trentino School of Management. Il convegno nasce da un’iniziativa del Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento con Agenzia del Lavoro e AGI – Associazione Giuslavoristi Italiani sezione Trentino – Alto Adige/Südtirol. Hanno collaborato l’Università degli Studi di Trento, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia autonoma di Trento e AIDLASS forense – Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale. 

In allegato il programma

Immagini a cura dell’Ufficio stampa

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