Commissione Cultura Lombardia approva pdl contrasto disagio giovanile

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Cacucci: ‘Misure concrete ed efficaci per mettere al centro della vita i giovani delle aree urbane e periferiche’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Approvato in Commissione Cultura, presieduta da Anna Dotti,FdI, il progetto di legge sul contrasto al disagio giovanile, prima firmataria e relatrice Maira Cacucci, FdI.

Il provvedimento affronta un fenomeno sempre più rilevante che desta un crescente allarme sociale specie nei contesti urbani e promuove interventi e iniziative finalizzate al contrasto e al superamento di tale problematica nell’ottica di uno sviluppo armonico e coeso della società.

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Il progetto di legge disciplina gli interventi regionali volti a promuovere la conoscenza e l’ascolto delle giovani generazioni nonché a supportare l’organizzazione e lo svolgimento di iniziative educative dedicate ai giovani che versano in condizioni di disagio, in particolare nei contesti sociali più complessi e degradati.

La cornice normativa entro la quale si collocano gli interventi previsti è quella della legge regionale n°4/2022 ‘La Lombardia è dei giovani’.

Lo stanziamento iniziale è di 200mila euro complessivi per il biennio 2025/2026.

Per disagio giovanile si intende la condizione in cui versa una persona di età compresa tra i quattordici e i venti anni, la quale, in ragione di problematiche di natura psicologica, familiare, sociale, educativa o economica, incorre o rischia di incorrere in fenomeni di emarginazione sociale o di mancata integrazione nella società e che pone in essere o è a rischio di sviluppare la tendenza a compiere condotte non compatibili con la convivenza associata o comunque dannose per la crescita e lo sviluppo della persona, tra cui l’uso della violenza nei confronti degli altri, il bullismo, il cyberbullismo, la commissione di reati, l’abuso o la dipendenza da sostanze alcoliche o stupefacenti o altre dipendenze patologiche ovvero l’abbandono della scuola.

Il provvedimento sostiene economicamente i progetti educativi di strada ovvero l’attività di educatori o volontari consistente nell’interazione con i giovani svolta sul territorio e in particolare nei luoghi di ritrovo abituale delle aree urbane, e rivolta a gruppi spontanei di adolescenti e giovani, con la finalità di far emergere problematiche, bisogni, idee e risorse in grado di contrastare e superare il fenomeno del disagio giovanile, anche attraverso la trasmissione di informazioni utili ai giovani facilitando il loro accesso ai servizi e alle iniziative di natura sociale e l’organizzazione di eventi o attività che consentano l’aggregazione e favoriscano la convivenza tra i giovani.

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale emetterà ogni anno entro il 24 gennaio, Giornata internazionale dell’educazione, un bando rivolto a enti locali e realtà del Terzo Settore che operino nell’ambito della prevenzione e del contrasto al disagio giovanile, associazioni culturali e sportive con sede in Lombardia, enti ecclesiastici ed enti religiosi operanti nel territorio regionale, per l’erogazione di contributi anche parziali a sostegno di questo tipo di attività.

Maira Cacucci ha spiegato:

Finalmente i giovani conquisteranno il posto che meritano: il centro della vita culturale, sociale e politica.

Il nostro obiettivo non è solo favorire progetti di contrasto alla devianza e al disagio ma agire sul fronte della prevenzione: ascolteremo le esigenze dei ragazzi, li aiuteremo ad esprimere le loro potenzialità e daremo loro tutte quelle opportunità che meritano.

Si tratta di un investimento iniziale per garantire risposte concrete a un tema mai come ora così attuale e preoccupante.

L’educativa di strada è uno degli strumenti fondamentali per costruire relazioni di fiducia tra giovani ed educatori, offrendo un’alternativa concreta alla solitudine e alla devianza, in particolare agli abusi di sostanze stupefacenti e alcool.

I progetti finanziati dovranno concentrarsi su attività di supporto educativo, sociale e sportivo, cercando di rendere la strada stessa uno spazio sicuro per la socializzazione dei nostri giovani. È un primo piccolo passo la strada è lunga ma riteniamo che questa legge sia un buon punto di partenza sperimentale.



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