A Londra ieri (5 Marzo 2025) è stata la casa d’aste Christie’s a prendere la scena con due aste e oltre 70 lotti in vendita. La prima rientra nella serie 20th/21st Century e ha proposto un mix tra impressionismo, arte moderna e contemporanea. La seconda è stata la ventiquattresima edizione di The Art of the Surreal, asta annuale che sin dal 1989 Christie’s dedica al Surrealismo. Le due aste hanno venduto, complessivamente, oltre 130 milioni di sterline.
Permetteteci di iniziare la cronaca di vendita non con freddi numeri, ma con quanto successo nell’asta dedicata al Surrealismo, quando il lotto 110 “Amphore infinie” di Jean (Hans) Arp si presenta per la prima volta in vendita in asta. L’opera, stimata tra 1,6 e 2,4 milioni di sterline, è stata posta in vendita a 1,2 milioni e da subito è iniziata una sfida tra due collezionisti presenti in sala. All’improvviso, un distinto signore, molto elegante ed incredibilmente somigliante a Tintin, proprio quello del cartone animato, si aggiunge alla contesa. Accanto a lui (si reputa) la moglie. A suon di rilanci da 50 mila sterline, le offerte arrivano velocemente a 2 milioni. Ad un certo punto, l’uomo distinto sembra rinunciare, la moglie gli parla, sembra sconsolata. Giunti a 2,6 milioni di sterline, il bidder riprende a rilanciare, con gli altri partecipanti che gli stanno dietro. Preso d’orgoglio, prova un rilancio da 100 mila sterline. Si aggiudica così l’opera per 2,8 milioni (3,4 milioni con il premio). La moglie, teneramente, lo abbraccia e lo bacia. Sono entrambi al settimo cielo. Una delle scene più belle mai viste durante un’asta? Di certo, in un ambiente dove girano milioni di sterline e normalmente chi si aggiudica le opere appare sempre molto distaccato, il momento ha colpito tutti per la sua naturalezza. A proposito di collezionisti, intermediari e commercianti: dalla sala e da remoto, la serata di Christie’s si è rivelata particolarmente attiva, con offerte e rilanci su ogni lotto.
L’asta 20th/21st Century inizia infatti in modo travolgente: i primi sei lotti – con opere di McKinney e Whitehorse (per entrambi nuovo record d’artista), Caguiat, Kantarovsky (tutti splendidamente in vita), Kandinsky e Schiele – sono stati protagonisti di contese veloci e rilanci serrati, con la sala molto attiva che ha visto aggiudicarsi due lotti tra i quali l’opera di Kandinsky battuta a 1,8 milioni di sterline (2,2 con premio) contro 1 milione di stima massima. Tutti e 6 i lotti sono stati battuti abbondantemente oltre la stima massima, soprattutto l’opera di McKinney (210 mila sterline contro 60 mila di stima massima). L’opera di Schiele, battuta a 2,7 milioni di sterline (3,3 milioni con premio), era “Knabe in Matrosenanzug” del 1914 ed è stata posta in vendita grazie al Restituition Team di Christie’s, cioè il team che si occupa di ritrovare le opere d’arte rubate dai nazisti. In particolare, l’opera apparteneva alla collezione del viennese Fritz Grunbaum, ucciso con la moglie in un campo di concentramento.
Si passa all’opera “Portrait de Lucia Czechowska” di Modigliani, battuta a 5,2 milioni di sterline (6,3 milioni con premio), all’interno della stima 4-7 milioni. Subito dopo, l’opera principale della serata, “Portrait of Man with Glasses III” di Francis Bacon, per la prima volta in asta, viene aggiudicata per 5,5 milioni (6,6 con premio), sotto alla forbice di stima di 6-9 milioni. In Italia va l’opera “Femme due assise III” di Picasso, aggiudicata a 670 mila sterline. In sala vengono vendute a 1,9 milioni di sterline l’opera “L’Armistice” di Fernand Leger, “Untitled” (opera su carta) di Basquiat a 3,15 milioni e “Untitled” di Cy Twombly a 1,35 milioni. A seguire la stupenda “Waterloo Bridge” di Monet, che batte martello a 1,5 milioni; e “Between Kilham and Langtoft” di David Hockney, che schizza subito da 2,2 milioni a 4 per esser venduta a 4,2 milioni (5,1 con premio). Lunga asta per “School IV: Barracuda under Skipjack Tuna” di Michael Andrews che alla fine batte il martello a 5 milioni di sterline (6 milioni con premio), valore di stima massima e nuovo record d’artista. Dopo 40 anni riappare in asta “Portrait di Docteur Boucard” di Tamara de Lempicka, che viene venduta a 5,5 milioni di sterline (6,6 milioni con premio, record d’artista per un ritratto maschile) a fronte di una stima tra 5 e 8 milioni. Continua il buon trend delle sculture, una di Chillida viene battuta a 1 milione contro 800 mila sterline di stima massima, mentre una di Bourgeois a 1,3 milioni, dentro la forchetta di stima e “Big Shy” di Gormley a 480 mila. Prima volta in asta anche per “Katzen, Rot und Weib” di Franz Marc che viene venduta al valore di stima minima 4 milioni. Si ferma, e resta invenduta, a 750 mila sterline un’opera di Schad. Delusione per “Gilbert & George” di Richter che trova acquirente a 1 milione contro 1,5 di stima minima. In sala si vende, a 670 mila sterline (sotto la stima minima di 800mila) “Painting with Verticals 1” di Bridget Riley. L’opera corale di Warhol, Basquiat e Clemente realizza la stima minima di 780 mila sterline (record per opere corali di questi tre artisti) mentre “Writing” di Howard Hodgkin va oltre la stima massima con martello a 900 mila sterline. Si ferma a 1,3 milioni di sterline un olio di Chagall, invenduta rispetto alla stima minima di 1,5 milioni, mentre un suo acquerello viene venduto a 400 mila sterline contro 500 mila di stima minima. Chiude l’asta, restando invenduta, l’opera di Botero “The Botero Exhibition” cui non basta un’offerta di 420 mila sterline avendo una soglia minima di 500 mila.
L’asta “The art of Surreal” parte invece lenta, con “Le faux miroir” di Magritte aggiudicata alla stima minima d 1,5 milioni. Poi inizia lo show delle tre rare opere, in asta dopo 30 anni, di Paul Delvaux. “Nuit de Noel” viene aggiudicata a 1,9 milioni (2,34 con premio), poco sotto la stima massima di 2. Per “La Ville endormie” scatta una lunga sfida tra intermediari in sala e alla batteria telefonica, a fronte di una stima massima di 1,8 milioni raggiunge velocemente i 4 milioni per poi esser aggiudicata (probabilmente ad un collezionista di Hong Kong) a 5,1 milioni (6,17 milioni con premio). Offerte alimentate dall’ex presidente di Christie’s Jussi Pylkkanen ora consulente d’arte. Pylkkanen ci ritenta con la terza opera di Delvaux, “Les nelle de nuit”, ma viene nuovamente battuto a 3,6 milioni (4,4 con premio), oltre il triplo della stima massima di 1 milione di sterline. Viene il momento dell’opera leader dell’asta “La reconnaissance infinie” di Renè Magritte, che batte martello a 8,7 milioni (10,3 col premio), entro la stima di 6-9. Dell’inedita opera di Arp ne abbiamo già scritto all’inizio, acquistata dalla romantica coppia di collezionisti. Bene anche la scultura “étoile”, sempre di Arp, che dopo una sfida in sala viene aggiudicata al telefono a 2,5 milioni (3 con premio) a fonte di 1,8 di stima massima. Benissimo “Coloradeau de Méduse” di Max Ernst che batte martello a 2,5 milioni (3 con premio) contro 1 milione di stima massima e “l’énigme de L’Europe Centrale” aggiudicata in sala a 620 mila sterline contro 350 mila di stima massima. In asta altre 4 opere di Magritte, “La lumiere du pòle” viene aggiudicata a 4 milioni di sterline (4,88 co premio) contro 4,5 di stima minima, “La femme du macon” viene venduta alla stima minima di 1,6 milioni (1,97 con premio), anche “L’école buissonnière” eguaglia la stima minima a 500 mila sterline, mentre “Le stropiat” resta invenduta a 650 mila sterline con 1 milione di stima minima. In chiusura un bronzo di Dalì venduto a 360 mila sterline (400mila di stima minima), due opere di De Chirico: “Interno metafisico con officina” aggiudicata a 230 mila sterline (nella forchetta di stima) e “Gli archeologi” venduta a 300 mila sterline contro 200 mila di stima massima. Sopra la soglia massima (120 mila) anche l’ultimo lotto, “Roi d’éclair” di Enrico Donati, aggiudicato a 180 mila sterline.
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