Antonello Onida – Commercialista e revisore legale

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Il 2025 è segnato da un taglio importante delle detrazioni, da quelle per familiari a carico a quelle per le spese sostenute. Vediamo la panoramica dei cambiamenti. La Legge di Bilancio 2025 ha portato grandi cambiamenti nelle detrazioni che, come annunciato, sono state riordinate e tagliate. L’intervento ha toccato un po’ tutti gli ambiti, dai bonus edilizi alle detrazioni in busta paga, non risparmiando neanche le agevolazioni spettanti per oneri e spese sostenute.

Vediamo una panoramica di tutti i benefici fiscali che hanno subito un taglio o una diminuzione, ricordando che:

  • per le detrazioni in busta paga l’effetto lo si ha a partire dal 1° gennaio 2025;
  • per le detrazioni che si recuperano con la dichiarazione dei redditi l’effetto si avvertirà solo nel 2026.

Quali detrazioni sono cambiate nel 2025?

La prima grande modifica riguarda i bonus edilizi che hanno subito un taglio importante con proroghe che cambiano le aliquote di detrazione, sparizione di misure agevolabili e aliquote differenti per prima o seconde case.

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L’intervento ha colpito anche le detrazioni che, solitamente, il lavoratore dipendente percepisce in busta paga, ovvero le detrazioni per figli a carico e quelle per altri familiari a carico. In ultimo il taglio riguarda anche gli oneri e le spese detraibili ai quali è stato imposto un tetto limite in caso di redditi superiori a una determinata soglia.

Andiamo a vedere cosa cambia e per chi.

Detrazioni per bonus edilizi, cosa cambia nel 2025?

bonus edilizi sono stati colpiti pesantemente dal taglio delle detrazioni. Nel 2025 non sarà più possibile utilizzare:

  • superbonus;
  • sismabonus dal 70 all’85%;
  • bonus verde.

I restanti benefici sui lavori edilizi, con l’eccezione del bonus barriere architettoniche che non ha subito cambiamenti, sono stati tagliati nel seguente modo:

  • per il bonus ristrutturazione fino al 31 dicembre 2025, resta in vigore l’aliquota di detrazione al 50% solo per l’abitazione principale, per tutte le altre case l’aliquota scende al 36%;
  • per l’ecobonus il taglio è più pesante, visto che tutti gli interventi agevolati scendono al 50% se effettuati sulla prima abitazione e per gli altri immobili sono fissati al 36%.

Detrazioni per familiari, per chi vengono meno?

Si assiste a un intervento abbastanza deciso anche per le detrazioni riconosciute per i familiari. Innanzitutto ai lavoratori stranieri (extra UE) che non hanno cittadinanza Italiana non sono più riconosciute le detrazioni per i familiari che si trovano all’estero (figli, coniugi, altri familiari).

Per i figli a carico la detrazione (in busta paga o a conguaglio) resta solo per età comprese tra 21 anni e 30 anni. Oltre i 30 anni il beneficio fiscale è riconosciuto solo per i figli disabili. Si tratta di un provvedimento importante che fa venire meno lo sconto sull’Irpef per tutti i figli che risultano ancora a carico, ma che hanno compiuto i 30 anni di età.

Un ulteriore intervento riguarda le detrazioni per altri familiari a carico che dal 2025 saranno riconosciute solo per gli ascendenti (genitori e nonni) conviventi. Vengono revocate, quindi, tutte le altre detrazioni di cui si poteva fruire per:

  • fratelli e sorelle;
  • nipoti;
  • suoceri;
  • generi e nuore;
  • coniuge effettivamente e legalmente separato.

Detrazioni oneri e spese, come cambiano?

A cambiare sono anche gli oneri e le spese detraibili per i quali viene imposto un tetto massimo di detrazione per chi ha redditi superiori a 75.000 euro. Nel 730/2026, quindi, nulla cambia per chi ha redditi fino a 75.000 euro che potrà continuare a portare in detrazione le spese e gli oneri come negli anni precedenti.

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Per redditi superiori, però, vengono imposte due soglie limite per le spese detraibili che variano in base al reddito e ai figli a carico che ha il contribuente. Da quest’anno, quindi, le detrazioni su oneri e spese sono limitate nel seguente modo:

FASCE DI REDDITO SENZA FIGLI CON 1 FIGLIO CON 2 FIGLI CON PIU’ DI DUE FIGLI
fino a 75.000 € senza limiti senza limiti senza limiti senza limiti
da 75.001 a 100.000 € 7.000 € 9.800 € 11.900 € 14.000 €
da 100.001 a 120.000 € 4.000 € 5.600 € 6.800 € 8.000 €

Mutui prima casa, per chi è a rischio la detrazione?

Una cosa importante da sottolineare è che il taglio delle detrazioni riguarda anche gli interessi passivi dei mutui per l’acquisto della prima casa. Un contribuente, infatti, può portare in detrazione gli interessi passivi corrisposti annualmente alla banca nel limite di 4.000 euro l’anno. La novità rischia di penalizzare chi ha contratto un mutuo non permettendo di fruire per intero dell’agevolazione.

C’è da tenere presente, però, che la norma non è retroattiva e per i mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 la detrazione spetterà, comunque, per intero: la detrazione per gli interessi passivi del mutuo già in essere, infatti, non finirà nel computo per il raggiungimento della soglia massima.

Riepilogo delle novità 2025

Per riassumere quello che accadrà dal 1° gennaio 2025 alle detrazioni fiscali, con effetto sulla dichiarazione dei redditi 2026, possiamo dire che le novità colpiranno solo coloro che hanno un reddito superiore a 75.000 euro, mentre per tutti gli altri il diritto al beneficio resta invariato. Salve dal taglio previste solo le spese sanitarie (anche effettuate dal 2025 in poi) e le spese effettuate fino al 31 dicembre 2024.

La novità impatterà, come abbiamo detto, sui redditi più alti che, in ogni caso, avranno diritto a una agevolazione maggiore in presenza di più figli a carico: le famiglie numerose, a prescindere dal reddito, quindi, saranno favorite.



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