Ottantadue minuti di buona prestazione possono bastare. Dopo le parole del ds Valentini al Mattino prima di Cesena («Le porte aperte devono essere un surplus, la squadra deve guadagnarsele con i risultati e la continuità») e la nota del Centro Coordinamento che annunciava quanto aveva, invece, comunicato l’ad Milan a mezzo e-mail, la Salernitana chiude il cerchio e annuncia porte aperte oggi allo stadio Arechi, dalle ore 15.
L’appuntamento
I tifosi potranno accedere alla curva Sud, ci sarà solo incitamento. Non sono esclusi colloqui con la società. C’è sempre un 4 marzo nella storia granata recente e dei giorni nostri. Nel 2024, in seguito alla tormentata trasferta di Udine, la Salernitana aveva trascinato Dia davanti al Collegio Arbitrale – il componimento bonario servì poi a cancellare tutto, in occasione della cessione alla Lazio -, lo indicava tra i principali protagonisti del fallimento tecnico, della perdita imminente della categoria. Era la Serie A. In Serie B, un anno dopo, la Salernitana non ha risolto le proprie grane di classifica, rischia di retrocedere di nuovo.
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Apre le porte dell’Arechi, come aveva fatto a febbraio 2024, in occasione della partita contro l’Empoli. Stesse difficoltà, nuova convocazione per il vecchio cuore granata. I tifosi ci saranno e in aggiunta, se ne avranno la necessità, potranno pure recarsi al botteghino 1 dello stadio Arechi dalle 14 alle 16.30. Il cassiere li attende, senza aggiunta di commissioni TicketOne, per vendere il biglietto di Salernitana-Modena. Il tagliando potrà essere acquistato pure il giorno della partita, fino alle 14.30.
Zero commissioni allo stadio, alunni e baby tesserati che entrano gratis, prezzo simbolico riservato alle donne in curva, Distinti e tribuna azzurra per onorare l’8 marzo. Non c’è dubbio che la Salernitana le provi tutte per favorire un ambiente caloroso e passionale, oltre la consueta cornice delle diecimila unità. Ce n’erano quasi diciottomila contro il Frosinone: con i suoi 17.692 spettatori, la partita ha guadagnato il secondo posto nella speciale classifica delle presenze allo stadio, durante le gara casalinghe, alle spalle di Salernitana-Bari. In quest’ultimo caso, però, la maxi affluenza di 18.740 tifosi all’Arechi venne favorita pure dalla massiccia presenza di pubblico ospite, complice il gemellaggio.
La media spettatori
Dopo 14 partite interne, la media spettatori della Salernitana è 12.399, al quarto posto tra i club cadetti. In totale, 173.582 persone hanno palpitato fin qui per le squadre allenate da Martusciello, Colantuono e poi Breda. Il pubblico presente nell’impianto di via Allende è meno numeroso solo delle tifoserie di Sampdoria, Bari e Palermo. In campo, però, nel momento di restituire l’amore che riceve, la squadra non sempre è all’altezza, talvolta implode, oppure macera nell’attesa e nella tensione, si sveglia quando può diventare tardi.
Due facce della stessa medaglia: passione e giustificata attesa del risultato. Qui è in ballo la B: Salerno e ovviamente la squadra non vogliono retrocedere, dunque è naturale che il patto che viene sancito oggi potrà reggere solo nel momento in cui la Salernitana in campo dimostrerà di aver fatto il pieno di energia, senza disperderla. Breda conosce Salerno.
Dopo Valentini, aveva preso la parola in conferenza e aveva risposto da uomo di calcio: «Porte aperte? Ne abbiamo parlato tra di noi, anche con il ds. Ci sono momenti e momenti, pure campo e campo, visto che al Mary Rosy si fa fatica ad ospitare pubblico e noi praticamente siamo sempre là. L’idea di farlo una volta all’Arechi c’è, ma bisogna studiare il momento giusto. Si tratta solo di capire come organizzare».
Il campo è stato trovato: stadio Arechi a disposizione. Riguardo il momento, se la Salernitana sceglie di farsi metaforicamente abbracciare dalla sua gente, significa che è pronta, prontissima ad abbracciarla poi per un gol più degli avversari, sabato pomeriggio. Salerno aspetta da tanto, troppo tempo. Ora tocca alla Salernitana. Dieci partite (una per volta) per rientrare nella fiaba, per difendere almeno la Serie B. Bisogna vincerne almeno sei – è inutile girarci intorno e la prima deve arrivare contro il Modena. Ai tempi di Breda calciatore, la squadra si allenava costantemente alla presenza di spettatori, «ma erano anche altri tempi», ha aggiunto l’allenatore, cioè tempi belli, floridi, di epopea, non di sospiri e balbettii.
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Adesso c’è un orizzonte fatto di 90′: una squadra che deve salvarsi e che deve innanzitutto guadagnare almeno il pass per i playout, non può andare oltre il ragionamento di una partita. All-in sul Modena, con l’aiuto del pubblico. «Tocca a noi a portarlo dalla nostra parte ha più volte spiegato l’allenatore . Quando ho allenato nel 2011, ce n’erano mille contro il Sudtirol e ventimila contro il Verona. Basta poco per creare un contesto speciale». Per la partita contro il Modena venduti 1500 biglietti, 64 settore ospiti.
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