Turismo in Italia: Germania al primo posto tra i mercati esteri

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L’Italia piace ai turisti tedeschi. Lo dicono i numeri: più del 43% di loro è stato almeno tre volte in vacanza nel Belpaese e il 44% ci tornerà nei prossimi tre anni. Entro giugno sono attesi 1,2 milioni di passeggeri dagli aeroporti teutonici. E’ quanto comunica Enit, presente  all’Itb di Berlino, rivelando gli ultimi dati sui trend e gli stili del turismo in Italia.

La Germania al primo posto

Gli arrivi 2024 risultano in crescita rispetto al 2023. Al primo posto, tra i mercati esteri che scelgono l’Italia, c’è per l’appunto la Germania, 14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno, poi la Francia (13,2%), il Regno Unito (7,5%) e gli Usa (circa 5%).

Tra le motivazioni per le quali i viaggiatori stranieri scelgono di trascorrere la vacanza in Italia – oltre alle classiche motivazioni legate ad arte e cultura – è significativo il dato relativo ai soggiorni enogastronomici che crescono del +176%, oggi un trend affermato. Il solo turismo internazionale ha speso nell’enogastronomia nostrana 363 milioni di euro nell’ultimo anno.

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E’ un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche, ma che porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani. In termini di volumi si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono questa tipologia di soggiorno e che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti.

Il turismo enogastronomico

Anche per il turismo enogastronomico la Germania si posiziona tra i mercati in testa al rating per pernottamenti turistici con oltre 100mila viaggiatori che soggiornano per 361mila notti, per un totale di oltre 58 milioni di euro di spesa solo per questa vacanza. Da qui emerge una correlazione diretta tra l’export dei nostri prodotti e il turismo in arrivo.

Le eccellenze del Made in Italy esportate rappresentano, infatti, il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti. Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export è risultato pari a circa 34 miliardi di euro, +7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura ’24 a 70 miliardi.

I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane sono Germania (15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%), che si ritrovano tra le nazioni che maggiormente scelgono l’Italia.

Il turismo rigenerativo

C’è poi il capitolo dedicato al turismo rigenerativo, una nuova modalità di vacanza sostenibile che contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, con iniziative, condivise con i turisti, di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale.

Secondo gli ultimi dati di Booking, il 44% dei consumatori alto-spendenti in Europa, Asia e Nord America sarebbe disposto ad aumentare del 10% la propria spesa per i viaggi se ciò contribuisse alla protezione dell’ambiente. Il 39% di loro sarebbe disposto a spendere di più. Un concetto che trova d’accordo anche gli italiani: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità come fattori influenti nelle proprie decisioni di viaggio, un dato che sale al 71% tra gli under 35.

Inoltre, secondo dati Enit, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani.

Il turismo open air

Tra i nuovi stili turistici, merita attenzione quello open air: in Italia si contano circa 20mila esercizi agrituristici con oltre 295mila posti letto. Si tratta di una modalità di vacanza in piena natura per cui gli arrivi turistici superano i 4,5 milioni, con un trend di aumento costante dal 2018 (+11% nel 2023).

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Quella all’aria aperta è una scelta di vacanza che attrae nello specifico i turisti internazionali nel 51% dei casi. Complessivamente si contano 16,6 milioni di pernottamenti con un’incidenza dei mercati internazionali superiore al 60% del totale. Negli ultimi 9 anni la crescita di questo comparto all’aria aperta raggiunge il +62,7% per gli arrivi e il +47,2% per i pernottamenti.

I primi 5 Paesi di provenienza sono Germania, con un’incidenza del 41% sul totale internazionale, Paesi Bassi (8%), Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%), Svizzera e Liechtenstein (4,8%).

Cosa piace ai turisti tedeschi

Dall’analisi di Enit sulle percezioni e sulle motivazioni di viaggio del mercato tedesco, emerge che l’Italia viene particolarmente apprezzata per il suo paesaggio naturale, montagne, coste, campagna (circa 68%), per l’enogastronomia (56,7%), per la storia e il patrimonio culturale (50,8%).

L’83,2% degli intervistati tedeschi ha già viaggiato in Italia per vacanza, di cui il 43,2% più di tre volte. Le località più visitate includono le città d’arte (67,4%), le aree rurali e collinari (45,2%) e quelle montane (39,4%).

Circa il 44% di chi ha partecipato al sondaggio prevede di tornare in vacanza in Italia nei prossimi 3 anni, come confermano anche le prenotazioni aeroportuali già effettuate per questo 2025. Si segnala un forte interesse da parte del mercato tedesco: nei primi 6 mesi dell’anno si prevede l’arrivo di circa 1,2 milioni di viaggiatori dalla Germania, con gli aeroporti di Francoforte, oltre 567mila passeggeri, Berlino, oltre 437mila e Monaco, 343mila, come principali hub di partenza.

Le relazioni Italia-Germania

“Il turismo è in continua evoluzione. Di anno in anno mutano i trend e dobbiamo essere in grado di adattarci prontamente a questi cambiamenti – commenta Ivana Jelinic, a.d. di Enit S.p.A -. Notiamo che i giovani mettono al primo posto la sostenibilità del viaggio, numerosi turisti internazionali prediligono nuove esperienze all’aria aperta ed alla scoperta di mete alternative alle grandi città. Ritengo che siamo sulla strada giusta, la promozione delle nostre eccellenze all’estero funziona, come dimostra la correlazione tra l’export e gli arrivi in Italia. Facciamo conoscere le nostre offerte e da qui innestiamo una filiera produttiva che crea valore ed investimenti in Italia, grazie al ritorno in termini di spesa e soggiorni dei turisti internazionali nel nostro Paese”.

“Le relazioni tra Italia e Germania rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra economia e, in particolare, per il settore turistico – afferma Daniela Santanchè, ministro del Turismo -. La Germania è il primo mercato di provenienza per i viaggiatori che scelgono l’Italia come meta e questo è un segno tangibile della fiducia e dell’apprezzamento che i tedeschi hanno per la nostra cultura, la nostra storia e le nostre bellezze naturali. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento significativo nel numero di visitatori tedeschi e la nostra intenzione è quella di continuare a sviluppare iniziative che possano attrarre sempre più turisti. Investire nel turismo significa investire nel futuro e il nostro impegno è quello di promuovere sempre di più un’Italia accogliente, innovativa e pronta a soddisfare in ogni periodo dell’anno le aspettative dei viaggiatori tedeschi. È fondamentale rafforzare questi legami, non solo per il turismo, ma anche per le opportunità commerciali che ne derivano, creando un circolo virtuoso che porterà benefici a entrambi i Paesi”.

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Attesi sempre più turisti tedeschi

“Il turismo è una fonte di ricchezza imprescindibile per il nostro Pese, non solo in termini economici, ma anche culturali e di immagine. L’Italia è infatti tra i primi dieci Paesi al mondo per numero di turisti stranieri e tra questi a fare da traino è proprio la Germania, da cui proviene la maggior parte dei visitatori, con il 14% degli arrivi totali nel 2024 – aggiunge Fabrizio Bucci, ambasciatore d’Italia a Berlino -. Nei prossimi anni ci aspettiamo una presenza ancora maggiore di turisti tedeschi, anche grazie ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, che vedranno più di 3.500 atleti da 93 Paesi contendersi 195 medaglie nella cornice delle Dolomiti, dichiarate patrimonio materiale dell’umanità dell’Unesco”.

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