Sapienza conferma divieto presentazione libro Sinwar

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La Sapienza ha revocato l’autorizzazione alla presentazione del libro ‘Le spine e il garofano’, scritto da Yahya Sinwar, ex leader dell’organizzazione terroristica Hamas, presentazione vietata – ribadisce l’università – anche nella Facoltà di Lettere nonostante la notizia “diffusa sui canali social da persone esterne all’Ateneo, l’editore del libro e una studentessa di un’altra università”.

”L’Università – spiegava l’Unione giovani ebrei d’Italia – ha riconosciuto che l’evento differiva radicalmente, per organizzatori, contenuti e modalità di promozione, da quanto inizialmente approvato – dicono -. Tuttavia, resta inaccettabile che si sia anche solo ipotizzato di concedere spazio a una simile propaganda. Yahya Sinwar non è stato un attivista, ma lo spietato capo di un’organizzazione terroristica riconosciuta come tale dall’Unione Europea. Un uomo che gli stessi palestinesi di Gaza hanno soprannominato il macellaio di Khan Younis”.

”La mente dietro il pogrom del 7 ottobre 2023, il massacro più sanguinoso della storia di Israele, in cui 1.200 innocenti sono stati sterminati e 250 persone prese in ostaggio, di cui 59 ancora nelle mani dei suoi complici – sottolinea l’Ugei -. Presentarlo come un partigiano della resistenza è una falsificazione inaccettabile della realtà: la sua eredità è fatta di sangue e terrore, e non può trovare spazio o legittimazione in una sede universitaria”.

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La denuncia dell’Unione giovani ebrei italiani

“Nonostante la revoca dell’autorizzazione da parte dell’Ateneo – denunciavano quindi i giovani ebrei italiani -, gli organizzatori dell’evento hanno annunciato che la presentazione del libro di Sinwar si terrà comunque il 5 marzo all’interno della Sapienza. Questo atto rappresenta un affronto diretto alle istituzioni e un tentativo sfacciato di imporre la legittimazione del terrorismo all’interno dell’Accademia”.

L’Unione giovani ebrei d’Italia affermavaa quindi che “non si tratta solo di una provocazione, ma di una chiara violazione dei principi democratici e della legalità”. “Permettere che la propaganda di Hamas – continuavano – si diffonda nelle università italiane significa legittimare un’ideologia basata sulla violenza, sul fanatismo e sull’odio, che mina la coesione sociale e potrebbe avere effetti destabilizzanti sull’ordine pubblico nel nostro Paese. Noi non ci stiamo. Chiediamo un’azione immediata per impedire che questo evento abbia luogo a Roma e in qualsiasi altra università. Non si può permettere che il diritto alla libertà di espressione venga distorto fino a giustificare la celebrazione di un terrorista. Delegittimare il terrorismo non è una questione di opinioni, ma di civiltà. Gli atenei devono essere un luogo di sapere e di confronto, non una tribuna per chi semina odio e morte. Non possono diventare il palcoscenico di un’operazione di revisionismo ideologico che presenta come ‘resistenza’ il massacro di civili innocenti”.

”La Sapienza, una delle poche università ad aver contrastato i boicottaggi contro Israele e a essersi posta come baluardo della libertà accademica, ha ancora l’opportunità di impedire che si trasformi in una cassa di risonanza per il terrorismo. Rivolgiamo quindi un appello a tutti, affinché si uniscano alla nostra richiesta e prendano una posizione chiara e ferma contro questa iniziativa. Oggi più che mai, è necessario opporsi a ogni tentativo di legittimare il terrorismo e di riscrivere la realtà dei fatti. Il silenzio non è la soluzione”. Aderivano all’appello Ucei, Wujs, Eujs, Associazione Setteottobre, Sinistra per Israele, Benè Berith Giovani- Stefano Gaj Taché, Associazione Internazionale Karol Wojtyla, Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani, Ucri (Unione delle comunità Romanès in Italia), Radicali Italiani, Federazione dei Giovani Socialisti, Forza Italia Giovani, Siamo Futuro Italia, Studenti per Israele, Studenti per le Libertà e Vogliamo Studiare!”. Quindi la nuova nota dell’Ateneo con la conferma del divieto alla presentazione.



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