Festival di Sanremo, a sorpresa il Comune lancia il bando per organizzarlo. E la Rai non ne sapeva nulla

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di
Antonella Baccaro

Il Comune di Sanremo vara la gara per l’organizzazione del Festival della Canzone Italiana. Nonostante il ricorso pendente al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Liguria che ha bocciato la convenzione diretta con la Rai

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Una gara per assegnare il Festival di Sanremo. Il Comune mantiene fede all’impegno, dichiarato durante l’ultima edizione, di varare un bando per affidare l’organizzazione della kermesse per il 2026-2027-2028, con possibilità di proroga biennale. E non poteva essere altrimenti: prima che arrivi la sentenza del Consiglio di Stato (a maggio) che dovrà giudicare se è corretta la sentenza del Tar che ha imposto questo meccanismo circa l’uso del marchio «Festival della Canzone Italiana», passerà del tempo. E il Comune non può aspettare fino a metà anno per avviare il lavoro con il futuro assegnatario.

La sorpresa della Rai

La sorpresa piuttosto sta nel fatto che la Rai non sia stata nemmeno avvisata del lancio ma che soprattutto il prezzo fissato dal Comune per chi dovrà aggiudicarsi l’asta è stato ritoccato al rialzo: il municipio chiede in cambio un corrispettivo non inferiore a 6,5 milioni di euro l’anno – un incremento sensibile rispetto ai 5 milioni dell’ultimo accordo – più l’1% degli introiti pubblicitari legati al marchio del Festival.




















































Ma quello che alla Rai pare più esosa, in realtà, è la sfilza di eventi collaterali da spesare: non tanto la richiesta di trasmettere «Sanremoinfiore» (la sfilata di carri allegorici realizzati con i fiori da Comuni della provincia di Imperia, che si tiene ogni anno a marzo) e un altro evento a scelta dell’amministrazione, ma soprattutto la produzione di due spettacoli in diretta, di cui uno in estate.

I requisiti

Tra i requisiti richiesti, anche la garanzia di partecipazione per i due vincitori di Area Sanremo e dell’Orchestra Sinfonica, e l’organizzazione di un evento per la posa, in via Matteotti, della targa del vincitore di ogni edizione del Festival della Canzone Italiana. Il Comune manterrà inoltre il controllo sulla scelta della sede dell’evento e si farà carico dei costi d’affitto (circa 2 milioni di euro l’anno per l’Ariston). Tutti gli altri costi, incluso un palco esterno con artisti del Festival o ospiti di pari livello, saranno a carico del partner (fin qui in linea con quanto già avvenuto).

La procedura di gara

La procedura di gara si articolerà in due fasi: una prima fase selettiva, basata sulla valutazione dei progetti presentati, e una seconda fase negoziale con il partner selezionato. Tra gli elementi di valutazione: la qualità artistica, la coerenza con la storia del Festival, la capacità di valorizzare la kermesse, il marchio, il territorio e il ritorno promozionale per Sanremo, la sua produzione floricola e il Casinò.

Il bando non sembra particolarmente favorevole alla Rai e in questo modo rispetta poco le aspettative che si erano create tra i vertici della tv pubblica. La manifestazione di interesse, infatti, è rivolta a «operatori economici fornitori di servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e con dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza». 

E qui la definizione di «evento» è così generica da consentire a altri operatori nazionali di affacciarsi: sicuramente a Mediaset, che però ha già detto di volerne stare fuori, ma anche a Warner, che invece un interesse lo ha dimostrato.
Ma in Rai, malgrado una certa sorpresa e irritazione per i modi e i contenuti del bando, prevale la fiducia. La linea è tracciata: vincere nella causa o ricorrere contro un eventuale esito negativo. E, nella peggiore delle ipotesi, organizzare l’evento altrove. Il Comune è avvisato.

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5 marzo 2025

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