Disordini al corteo no ponte, il consiglio comunale chiede il rafforzamento delle forze dell’ordine

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Compatto ma non unanime l’ok alle due mozioni presentate in consiglio comunale questo pomeriggio, in seguito ai disordini della manifestazione no ponte, presentati dal gruppo della Lega e dal consigliere Giuseppe Villari del gruppo Misto. Entrambi gli atti richiedono l’intervento del sindaco Federico Basile per farsi portavoce insieme al questore, unico responsabile dell’ordine pubblico in città, nella messa in atto di provvedimenti, per contenere il rischio di risse e violenza. A votare in favore dei provvedimenti il centro-destra e il rappresentanti dei gruppi a sostegno di Basile e De Luca. Astenuto il Pd per entrambe le mozioni. 

Disordini corteo no ponte, dalla Lega la mozione: “Il sindaco sia portavoce della tutela della sicurezza”

Il consiglio si è riunito alle 13.30 a Palazzo Zanca per discutere, fra gli altri ordini del giorno, anche di questo. Intanto il testo della mozione della Lega era stato presentato alcuni giorni fa nel corso di una conferenza stampa. I consiglieri già all’indomani della manifestazione avevano richiesto al sindaco un intervento. La mozione di Villari, presentata oggi, spiega che “nella giornata dell’1 marzo lungo alcune vie del centro della città di Messina è stato organizzato un corteo carnevalesco di palese matrice politica, legato alle organizzazioni locali contrarie alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”, si legge nel testo.

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“tale manifestazione hanno partecipato numerosi cittadini messinesi, anche se in numero assai ridotto rispetto alle vecchie manifestazioni “no Ponte” tenutesi in città fino al 2012; alla manifestazione di giorno 01/03/2025 hanno partecipato anchevalcuni individui che hanno tenuto dei comportamenti violenti e pericolosi per la cittadinanza, oltrre che indecorosi e dannosi nei confronti di beni pubblici e privati; nei prossimi tempi, in città, con l’avanzare delle procedure della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina verranno organizzate molte altre manifestazioni, anche molto più partecipate dalla popolazione e che il rischio di infiltrazioni nella folla “no Ponte” da parte di malintenzionati cresce esponenzialmente con il numero di partecipanti; osservato che nel caso di una manifestazione molto più partecipata, le forze dell’ordine schierate sarebbero potute risultare insufficenti”, spiega ancora.

“il consiglio impegna  l’Amministrazione Comunale a  farsi carico di richiedere presso le opportune sedi un aumento delle unità delle Forze dell’Ordine nell’area dello Stretto, mediante l’istituzione di nuovi reparti di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, oltre al potenziamento dei reparti già esistenti”, conclude il testo. 

La soddisfazione della Lega e il chiarimento: “Qualcuno ha frainteso la nostra mozione, vi spieghiamo in cosa consiste” 

“Lo scempio e la violenza visti l’1 marzo scorso durante il corteo di Carnevale dei noponte non devono ripetersi mai più -commenta soddisfatto dopo la votazione della mozione contro i comportamenti violenti durante le manifestazioni pubbliche il capogruppo di Prima l’Italia Cosimo Oteri, primo firmatario della mozione presentata con Giulia Restuccia (capogruppo della Lega) e le consigliere Amalia Centofanti, Rosaria D’Arrigo ed Emilia Rotondo. Per ore il centro della città è stato ostaggio di persone violente, abbiamo visto il terrore e la paura negli occhi dei bambini e dei ragazzi che malauguratamente sono entrati in contatto con i manifestanti durante quello che avrebbe dovuto essere un pomeriggio di festa”. 

Un’Aula compatta, con l’ovvia eccezione del PD, ha approvato oggi pomeriggio la mozione presentata dalla Lega che prevede lo stretto coordinamento del sindaco con il questore per tutte le manifestazioni e i cortei che in futuro si organizzeranno a Messina. “Con l’approvazione di questa mozione -aggiunge Oteri- passata con 16 voti su 19 e sostenuta anche dai tre gruppi consiliari vicini al sindaco Basile, al quale va il nostro ringraziamento per aver dimostrato grande sensibilità verso questo atto, abbiamo reso la città più sicura”.

“Quello che più dispiace – dichiarano Oteri, Restuccia, Centofanti, D’Arrigo e Rotondo- è che qualcuno abbia travisato il senso della nostra mozione, accusandoci di voler reprimere il dissenso contro la costruzione del ponte sullo Stretto. Non è assolutamente così e chi lo afferma è in malafede, visto che abbiamo detto e ripetuto più volte che la Lega contesta la violenza nelle manifestazioni pubbliche e non certo la libertà di esprimere il proprio pensiero anche quando, come nel caso del collegamento stabile tra la Sicilia e l’Europa, siamo agli opposti. Appare evidente che il fatto che gli ultimi passaggi prima dell’avvio dei cantieri del ponte si stiano superando rapidamente anche grazie all’azione incisiva del ministro Matteo Salvini e del senatore Nino Germanà stia generando non poco nervosismo tra i nopontisti, che continuano a promettere di combattere un’opera approvata e voluta da un Parlamento democraticamente eletto. Facciano pure, noi della Lega saremo sempre dalla parte della legalità e rispettosi delle leggi”.

Pd: “Votare questa mozione pericoloso passo verso la limitazione dei diritti costituzionali”

“La votazione sulla mozione della Lega purtroppo ha testimoniato due aspetti che assumono valore politicamente significativo per la città. Dal punto di vista sostanziale, è stata approvata una mozione che appare esorbitare i piani di competenza del Comune e delle stesse previsioni delle leggi in tema di diritto a manifestare. In particolare, l’ipotizzata collettivizzazione penale che si vorrebbe stata estesa generalmente a tutte le associazioni e non ai singoli che si rendano eventualmente responsabili di reati in piazza appare al di fuori della logica delle norme penali del nostro ordinamento. Così come le presunte “autorizzazioni” per manifestare in piazza che si vorrebbero negate dal Questore per ragioni che richiamano a episodi passati da parte di alcuni manifestanti sono in evidente contrasto con la vigente normativa in tema di pubblica sicurezza (art. 18 del TULPS)”. Così in una nota i consiglieri dem, Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo che in aula si sono astenuti dal votare la mozione. 

“Operando con tale votazione si è scelto di compiere un passo pericolosissimo in direzione della riduzione e della limitazione del costituzionale diritto di manifestare il pensiero e di manifestare in piazza, cercando di controllare il dissenso e le opinioni diverse su un tema così rilevante per Messina come la realizzazione del ponte sullo Stretto. In democrazia, si ribadisce, è consentito a chiunque e senza particolare limitazione di manifestare anche il più duro dissenso, se esercitato nel quadro delle norme vigenti. E per venti anni a questa parte, tale dissenso il movimento No Ponte lo ha manifestato liberamente e senza un solo episodio di violenza. Ebbene, approfittare dei fatti di sabato – che si condannano – per cercare di mettere la museruola a chi legittimamente intende manifestare in piazza e colpevolizzare un intero movimento è una scelta politicamente non condivisibile”, si legge ancora nella nota. 

“Ulteriore considerazione va fatta anche sulle dinamiche d’aula che hanno determinato l’esito della votazione. E’ apparso fin troppo evidente come la maggioranza politica di Basile abbia cambiato opinione poco prima del voto d’aula. Ci domandiamo, a tal proposito, se da parte della compagine di Basile non sia stata politicamente pagata la “cambiale” contratta con il gruppo della Lega, quando, in occasione della recente votazione sugli emendamenti che altri gruppi di centrodestra avevano proposto al nuovo regolamento del CUP, è uscita dall’aula con tutti e tre i suoi componenti: mossa, questa, che ha indubbiamente agevolato il percorso d’aula di quella delicata delibera proposta dalla Giunta”, proseguono ancora. 

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“Ci spiace che, nonostante la durissima presa di posizione del Pd in aula, sia stata favorevolmente votata una mozione errata sotto tanti profili, chiaramente diretta a strumentalizzare i fatti di sabato per avvalorare la politica nazionale della Lega, e della destra in generale, protesa evidentemente a limitare forme di libero dissenso e di legittima protesta”, concludono. 



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