Tra Lago e Montagna/2: tappa a Premana dove il turismo c’è, soprattutto d’estate. Calano invece, le attività commerciali

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Dopo aver fatto il punto della situazione “turistico-residenziale” della “bassa e media” Valvarrone (nello specifico, il comune omonimo e quello di Sueglio), completiamo l’analisi della vallata con la seconda uscita di questa rubrica, che si occuperà del paese di Premana. Pur essendo geograficamente locato in Alta Valvarrone, per ragioni logistiche e non solo il “paese delle lame” risulta maggiormente contiguo e più strettamente legato all’Alta Valsassina. È per questo motivo che i prossimi due articoli saranno aperti da una panoramica dell’andamento turistico e immobiliare che considera congiuntamente Premana e Alta Valle. Dopodiché, andremo ad analizzare più nello specifico le due realtà, rispettivamente in questa stessa uscita e nella terza (e ultima) puntata della rubrica “Tra Lago e Montagna”.

PREMANA
Come accennato, introduciamo il secondo e il terzo territorio oggetto di indagine con una serie di considerazioni che li includono entrambi. Ciò che segue è frutto di quanto ci ha riferito Patrizia Gianola, operatrice turistica dell’Alta Valsassina (fondatrice di Alping s.a.s., “Your Mountain Holiday”) che lavora soprattutto tra Premana, Casargo e Margno.
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Il primo aspetto da mettere in luce quando si parla di turismo in Alta Valsassina e a Premana è che la stagionalità la fa ancora decisamente da padrona.
“Le presenze sono molto più consistenti in estate. L’inverno, all’infuori di Natale e Capodanno, è assolutamente meno gettonato. Nella stagione fredda le prenotazioni sono concentrate nei weekend e variano molto in base alle condizioni meteo” ci ha spiegato Gianola. Addentrandoci maggiormente nel “nostro” tema, ci è stato invece confermato il ruolo predominante che il “fattore” Lago di Como gioca nel favorire le presenze turistiche in Alta Valle (e anche nel resto della Valsassina).
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Con una dinamica di questo tipo: “la ricerca parte dal lago e poi si estende a macchia d’olio, raggiungendo inevitabilmente le nostre aree. Una volta qui, si scoprono i benefici: costi minori, più tranquillità e temperature più fresche in estate. Una percentuale che mette la montagna come prima scelta c’è, ma nella maggioranza dei casi tutto parte dal Lario” ci spiega ancora Gianola, denotando quindi la sostanziale assenza di un interesse “primitivo” per l’Alta Valsassina, soprattutto tra gli stranieri, che “partono per venire sul Lago di Como”.
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A livello di presenze, la proprietaria di Your Mountain Holiday parla di “una buona percentuale di stranieri, soprattutto dove ci sono locazioni a breve termine, cioè a Premana. A Margno e Casargo invece i soggiorni sono per lo più stagionali e il target sostanzialmente italiano”.
Inoltre, “se togliamo agosto, che è ancora “il mese degli italiani”, possiamo dire che tra giugno, luglio e settembre la percentuale degli stranieri è superiore a quella dei nostri connazionali”, con una tendenza recente quale è “l’aumento del soggiorno minimo, che sta crescendo molto rispetto a qualche anno fa e arriva anche fino a una settimana”.
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Un altro elemento di novità è invece l’acquisto di immobili da parte di stranieri, principalmente a Casargo e a Margno, ma in un paio di casi anche a Premana. “Spesso ci mettono mano per ristrutturarli, così da passare qualche giorno in villeggiatura, oppure per metterli in affitto con locazioni a breve termine” ci spiega Gianola. Un fenomeno che ha riguardato – tra gli altri – cittadini belgi, polacchi e anche “un uruguaiano che mi ha contattato dopo aver acquistato un appartamento a Casargo”.
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Una tendenza tutto sommato positiva delle presenze turistiche e in particolare degli affitti brevi ha rinnovato anche gli incentivi per i proprietari locali per ristrutturare le seconde case e destinarle a locazioni a breve o medio termine.
“Ci sono state e ci sono un po’ di persone in Alta Valsassina e a Premana che sistemano per poi mettere in affitto” ha chiarito Gianola. Mentre “manca un po’ di conoscenza di quello che c’è dietro, in termini di requisiti minimi delle strutture e di investimenti da valutare, oltre al fatto che il mercato rimane comunque “quello che è” nelle nostre zone”, sta comunque prendendo piede la logica di “mettere a mano alle seconde case per non lasciarle chiuse, quantomeno per coprire le spese fisse. Se prima ero io a cercare appartamenti e proprietari, adesso un po’ alla volta sta diventando vero il contrario”.
Se questo è certamente un segnale positivo, Gianola chiude con una riflessione che traccia chiaramente lo stato delle cose, dichiarando che “ce n’è ancora di strada fare per il turismo in queste aree”.
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Al termine di questa prima disamina dell’Alta Valle – che ci ha già permesso di identificare alcune tendenze generali, oltre a qualche differenza tra i territori inclusi in quest’area – ci muoviamo ora nello specifico della realtà di Premana, integrando le parole di Patrizia Gianola con le riflessioni del vicesindaco Domenico Pomoni.
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Il quale, in riferimento all’andamento turistico, dichiara che “sicuramente si sta iniziando a diversificare parzialmente l’economia premanese, proponendo qualcosa di nuovo rispetto alla tradizione dell’artigianato e dell’arte fabbrile del nostro paese”. Una nuova “propensione turistica” che negli ultimi anni si sta manifestando grazie anche all’attivismo dei privati.
Se Gianola ci aveva spiegato come, a Premana ma anche a Casargo e Margno, in diversi hanno sistemato (e stanno sistemando) le seconde case per destinarle a locazioni a breve termine, Pomoni identifica un altro sviluppo recente, quale è l’impegno che un paio di imprese edili premanesi hanno messo per migliorare la ricettività del paese.
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Una ha costruito uno chalet “di lusso” nel centro storico (destinato ad affitti brevi), l’altra ha rimesso a nuovo il ristorante in zona Teglio, realizzando anche quattro piccoli appartamenti per locazioni a breve termine, nella stessa struttura. “Sono sicuramente indizi che mostrano come qualcosa si stia muovendo, anche se il processo è lento perché per Premana, rispetto a una “bassa” Valvarrone, che è molto vicina al lago, il fattore distanza è molto significativo” ha spiegato Pomoni.
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Altro fattore di novità è il fatto che la seconda delle due aziende citate sta lavorando non solo per potenziare la ricettività del “paese delle lame”, ma anche per incentivarne la visita turistica a trecentosessanta gradi. L’idea è infatti quella di proporre dei “pacchetti”, che uniscano al soggiorno delle esperienze in grado di suscitare l’interesse dei turisti provenienti dal Lario, favorendo la scoperta del paese di Premana: visite guidate nelle aziende storiche, trekking, percorsi enogastronomici. Una prospettiva che il vicesindaco vede con grandissimo favore, per due ragioni sostanziali.
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“In primis, credo che la strada da seguire sia quella di un potenziamento del legame con il turismo del Lago di Como. Dobbiamo inevitabilmente sfruttare il boom che sta vivendo il Lario, offrendo un’alternativa in grado al contempo di far conoscere il nostro territorio e di alleggerire la pressione, talvolta eccessiva, sui borghi lacuali”. Sul tema, Pomoni rivela che “sono in vista accordi con i comuni della sponda orientale del Lario, che hanno proprio il duplice obiettivo di promuovere le nostre zone e di dare una risposta ai “momenti” di overtourism che il lago vive sempre più frequentemente”. Oltre a questo aspetto, secondo il vicesindaco puntare su percorsi esperienziali è una strategia “azzeccata”, perché “quello che Premana ha da offrire, oltre alla valenza paesaggistica, è proprio il suo considerevole patrimonio storico e culturale, che il modello delle “esperienze” può certamente valorizzare a dovere”.
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Tornando per un momento allo “stretto” presente, quello che si evidenzia oggi è comunque una lieve ma costante crescita delle presenze turistiche nel premanese. In molti casi, parliamo di turismo di giornata, legato soprattutto al trekking e alle passeggiate in montagna: i rifugi e ristori disseminati sul territorio stanno infatti vivendo una stagione decisamente positiva. 
Anche a livello di soggiorni qualche passo nella giusta direzione si sta facendo.
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Oltre a quanto ci ha riferito Gianola (parlando di locazioni a breve termine) e a quanto detto a proposito delle neonate strutture ricettive, il vicesindaco racconta che “dopo Premana Rivive l’Antico alcune persone si sono fatte vive per chiedere se ci fossero degli immobili in vendita o da affittare. E qualcuno effettivamente ha acquistato degli appartamenti nel centro storico, dove poter passare il fine settimana o qualche giorno nella bella stagione”. Un certo interessamento verso il “paese delle lame”, dunque, sembra esserci. “Da questo punto di vista, la distanza dal lago non sembra essere un limite insormontabile, soprattutto per chi arriva dall’estero” aggiunge ancora Pomoni. 
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E non è un caso, forse, che negli ultimi anni ben due coppie straniere abbiano acquistato un immobile nel premanese. Zyta Misztal Von Blechinger e Marek Misztal Von Blechinger, curatori d’arte polacchi, sono gli “artefici” dell’Antica Casa degli Artisti (in verità, l’immobile è di proprietà di James Conrad Louis Baker, appassionato di storia e architettura e amico della coppia, che ha acquistato la casa all’asta nel 2018), appartamento nel bel mezzo del paese che hanno rimesso a nuovo e trasformato in un centro artistico noto a livello europeo. Mentre una coppia belga ha recentemente comperato una baita nei pressi della zona industriale di Giabbio, con l’idea di trascorrere a Premana qualche settimana di villeggiatura durante l’anno, in vista di un trasferimento permanente una volta raggiunta la pensione.
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Se da una parte alcuni sviluppi recenti sembrano dare fiducia, dall’altro Pomoni identifica tra le principali preoccupazioni il fatto che “Premana si sta addormentando dal punto di vista degli esercizi commerciali”, un andamento – questo – incompatibile con una eventuale propensione turistica più marcata nei prossimi anni. “Mi piacerebbe che in paese ci fosse una maggiore consapevolezza del fatto che si può percorrere anche questa strada” auspica il vicesindaco. “Una strada che è difficile e dubbia, certo. Però io credo che il turismo possa dare una grande mano a Premana, e che la via da seguire sia quella del potenziamento di una sinergia turistica con il Lario, che favorisca un rapporto proficuo tra le due aree e incentivi la scoperta del nostro territorio”.
Mettendo da parte il tema turismo, si sarà notato come il tema “trasferimenti di residenza” sia stato totalmente eclissato in questo articolo. Il motivo è semplice: il fenomeno sostanzialmente “non esiste”, Premana è ancora semmai una terra di emigrazione.
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Puntata precedente:

Tra Lago e Montagna/1: breve rubrica per analizzare i riflessi del boom turistico. Incominciamo da Valvarrone e Sueglio

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