In 3 Sorsi – Le elezioni austriache del 2024 hanno determinato una condizione di incertezza politica ed economica nel Paese, che ora deve trovare una via di uscita per inserirsi in un contesto geopolitico profondamente cambiato.
1. L’IMMOBILITÀ POLITICA POST-ELEZIONI
Con quasi il 30% dei voti, le elezioni legislative di settembre hanno consegnato la vittoria al leader del Partito della Libertà (FPÖ), di estrema destra, Herbert Kickl. Un risultato positivo che tuttavia non ha garantito il raggiungimento della maggioranza necessaria per governare.
Le ragioni dello stallo politico austriaco sono tre. In Austria nessun partito conquista da solo la maggioranza, ma generalmente ripiega su una coalizione. Le trattative politiche per valutare la migliore alleanza politica in termini di stabilità, poi, sono fallite ben due volte negli ultimi 5 mesi e quasi tutti i partiti sono contrari a collaborare con Kickl a causa delle sue posizioni estreme.
A gennaio l’accordo tra il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), il Partito Socialdemocratico (SPÖ) e i liberali di NEOS è saltato, costringendo il Cancelliere Karl Nehammer alle dimissioni. A febbraio, invece, dopo che il Partito della Libertà ha tentato il compromesso con l’ÖVP, senza successo, Kickl ha chiesto nuove elezioni.
Fig. 1 – Herbert Kickl ha cercato senza successo di formare un Governo di estrema destra
2. L’INSTABILITÀ GOVERNATIVA TRASCINA LA CRISI ECONOMICA
La politica austriaca è stata trainata per decenni da Governi di “grande coalizione”, ossia formati dai partiti principali, i Socialdemocratici (SPÖ) e i Popolari (ÖVP). Tuttavia, nei primi anni del Duemila e dal 2017 al 2019 è stata la “piccola coalizione” a fare da padrone, con l’intesa di ÖVP e FPÖ. Queste alleanze hanno segnato una nuova fase politica e l’ascesa di formazioni di estrema destra che si sono fatte strada tra l’elettorato.
Oggi sull’Austria grava una situazione di incertezza politica ed economica. La mancanza di un Governo stabile, infatti, ritarda l’intervento e le mosse utili a fronteggiare le questioni fiscali. Il quadro economico suggerisce una crescita rallentata del PIL a causa dell’aumento dell’inflazione (+3,3% nel 2025) e della disoccupazione. Un dato, quest’ultimo, che secondo l’Istituto di Ricerca Economica austriaco (WIFO) potrebbe raggiungere perfino il 7% nell’anno.
Nel 2024 il Governo era costituito da ÖVP e Verdi. Le tensioni interne legate al disaccordo tra i due partiti sui principali temi dell’agenda politica e gli scandali di corruzione nell’ÖVP hanno contributo a deteriorare la fiducia del popolo nei confronti dei propri rappresentanti. A non convincere erano soprattutto le misure per contrastare l’inflazione.
In particolare, il settore secondario ha risentito molto della recessione. La riduzione della domanda globale e la crescente dipendenza dalle forniture energetiche russe, unite all’assenza di azioni concrete del Governo, hanno posto ulteriori sfide all’industria austriaca per uscire dalla crisi.
Fig. 2 – Il Parlamento viennese
3. IL FUTURO DELL’AUSTRIA È NELLE MANI DEI CENTRISTI
L’attuale scenario geopolitico esige un cambiamento dall’Unione Europea. L’Austria, come tutti gli altri Paesi del Vecchio Continente, dovrà strutturare una politica interna sulla base di un assestamento di quella estera. Con l’imperativo di un mondo che si sta riconfigurando su equilibri precedenti e opposti alla Guerra Fredda – USA e Russia che si avvicinano sempre di più dopo gli incontri bilaterali a Riad, – l’Austria deve agire.
Se il Paese non riuscirà ad adattarsi a questi cambiamenti globali (ne è un esempio la delicata situazione interna), il rischio è di non riprendersi da quella condizione che la accomuna alla Germania. Vienna, essendo strettamente legata a Berlino, risente in ugual misura dell’indebolimento delle alleanze tradizionali, come suggerisce il disorientamento interno al Paese.
L’Austria dovrà trovare una via di uscita che i centristi hanno ipotizzato in una coalizione senza però il coinvolgimento dell’estrema destra. Questa opportunità, discussa sabato scorso, potrebbe evitare ai cittadini di tornare alle urne e rafforzare il profilo internazionale del Paese, che attualmente subisce, come una parte per il tutto, le conseguenze del posizionamento europeo nelle dinamiche geopolitiche attuali.
Sara Alvieri
“Durchstrichenes Gesicht von FPÖs Herbert Kickl auf einem Aufkleber der SJ Österreich” by Ivan Radic is licensed under CC BY
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