Presentando un nuovo rapporto al Consiglio dei Diritti Umani mercoledì, Turk ha dichiarato “nulla giustifica il modo spaventoso in cui Israele ha condotto le sue operazioni militari a Gaza, che ha costantemente violato i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale. ”
La relazione dell’Ufficio ONU dell’Alto commissario per i diritti umani (OHCHR) ha riguardato la situazione dei diritti umani a Gaza, nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.
“Da più di 57 anni, le persone a Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, stanno soffocando sotto l’occupazione israeliana”, ha dichiarato Turk. “A loro sono stati negati i loro diritti umani più fondamentali, dal diritto all’autodeterminazione, alla libertà di movimento, ad un adeguato tenore di vita. ”
Ha sottolineato che a Gaza i palestinesi “sono stati sottoposti a blocchi che equivale a punizioni collettive. ”
“Violazioni rimaste impunite”
In Cisgiordania, ha continuato, “gli insediamenti illegali e la violenza sono cresciuti da decenni, violando il diritto internazionale, con un notevole aumento negli ultimi tre anni. ”
“La maggior parte di queste violazioni sono rimaste impunite”, ha sottolineato Turk.
Turk ha detto che più di 1.054 personale medico sono stati uccisi, con molti altri feriti o detenuti dalle forze di occupazione israeliane.
Inoltre, almeno 277 persone delle Nazioni Unite sono state uccise, oltre a 200 giornalisti e operatori dei media, ha aggiunto.
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Il terzo è un post di voce ebraica per la pace:
Leonardo S.p.A.: Profitti macchiati dal sangue palestinese
Leonardo S.p.A., colosso italiano della difesa, continua a far crescere i propri profitti vendendo armamenti a Israele, contribuendo così al genocidio in Palestina. Nonostante le dichiarazioni ufficiali di sospensione delle forniture militari, l’azienda ha continuato le sue operazioni, mostrando una chiara complicità nei crimini contro il popolo palestinese.
Nel 2024, Leonardo ha esportato armamenti a Israele per un valore di circa 7 milioni di euro, destinati al supporto logistico degli aerei da addestramento M-346. Questi velivoli, consegnati tra il 2014 e il 2016, possono essere facilmente convertiti in versioni armate, aumentando il potenziale offensivo delle forze israeliane.
In aggiunta, l’azienda ha fornito cannoni navali per un totale di 440 milioni di dollari, equipaggiando le unità della Marina militare israeliana impiegate nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Questi armamenti contribuiscono direttamente alle operazioni militari che causano la morte di civili innocenti e la distruzione di infrastrutture vitali.
Leonardo ha anche consegnato elicotteri AW119Kx a Israele, con trattative iniziate nel 2019 e concluse nel 2022, per un valore di almeno 67 milioni di dollari. Questi elicotteri, dotati di tecnologie avanzate, sostituiscono modelli più obsoleti, potenziando ulteriormente le capacità operative israeliane.
È chiaro che Leonardo S.p.A. mette il profitto al di sopra del rispetto dei diritti umani, sostenendo economicamente e materialmente le operazioni militari israeliane che infliggono sofferenze indicibili al popolo palestinese. È fondamentale che la comunità internazionale riconosca e condanni il ruolo di aziende come Leonardo nel perpetuare conflitti e violazioni dei diritti umani.
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E infine c’è questo post di InsideOver:
Qualche giorno fa la foto di Kaja Kallas, Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, accanto al ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha sancito il ritorno al business as usual e alla sostanzialità complicità europea nella politica espansionista di Netanyahu. Mentre Israele annuncia lo sfratto di decine di migliaia di palestinesi dalla Cisgiordania, il governo di Tel Aviv è accusato di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia e sottoposto a mandato di arresto, invece di porre fine alla collaborazione privilegiata con Israele, l’Ue ha deciso di intensificarla.
Secondo il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, il predecessore di Kallas, Josep Borrell, aveva “cercato di negare a Israele il diritto di autodifesa… e di imporre una decisione su un cessate il fuoco unilaterale”. Ma ora, si è rallegrato Katz, “i nostri amici nell’Unione hanno sventato le sue manovre”.
E infatti la Kallas, pura espressione di un establishment europeo liberal-centrista, guerrafondaio e antisocialista, è la migliore scelta per la galassia filoisraeliana radicale. Lo dimostra anche il comunicato dell’Unione Europa del 3 marzo che, in merito al blocco degli aiuti umanitari a Gaza deciso da Netanyahu sabato 1 marzo, condanna Hamas ma non riconosce che lo stop degli aiuti ai civili di Gaza è un crimine di guerra.
La Kallas condanna Hamas per aver rifiutato l’abrogazione unilaterale dell’accordo di cessate il fuoco da parte del governo Netanyahu ma ignora totalmente le flagranti violazioni di Israele.
La maschera di un’Unione che difende il diritto internazionale e i diritti umani è già stata ampiamente sepolta in Palestina.
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