Quanto sono care le terre rare ! – PugliaSera

Le borse mondiali sono in fibrillazione perché hanno scoperto che faranno molti soldi con la guerra.

I titoli finanziari di Leonardo, Fincantieri, Iveco IDV, Rolls Royce e le altre industrie belliche sono ai massimi.

Le prime tre sono italiane.

Stanno addirittura pensando di convertire in industrie di armamenti l’industria automobilistica europea, messa in crisi dai governi con le manie dell’elettrico. Una coincidenza serendipica.

Adesso che la terza guerra mondiale è stata sdoganata e preannunciata da Trump durante l’incontro con Zelensky, i ‘mercati’ la considerano più vicina.

Dietro i mercati ci sono gli speculatori multimiliardari che tirano i fili del mondo.

Le industrie belliche hanno da rinfocolare le 12mila testate nucleari in possesso di Russia e Stati Uniti. Ci sono testate atomiche in Francia, Regno Unito, Cina, India, Iran, Pakistan e Corea del Nord.

Che cosa bellissima per l’economia sapere che si ingozzerà di denaro con il quale barattare i milioni di morti che deriveranno dal lavoro sporco dei mercanti d’armi.

Questo stanno celebrando oggi i programmi televisivi di economia con svagata nonchalance.

Così, come una cosa e l’altra!

L’unico errore che si può fare, assistendo alle pantomime, è credere che i personaggi interessati dalla guerra annunciata abbiano una personalità.

Non è così. Sono attori che recitano un copione. Qualche volta recitano a soggetto, ma la conclusione del racconto è stata già scritta e non da loro.

Chi pensa il contrario è meglio che continui a infervorarsi alle avventure del Grande Fratello.

Forse è anche più genuino della messinscena ucraino-statunitense.

A proposito dell’incontro Trump-Zelensky, c’è anche chi crede ingenuamente alla sua genuinità.

Parevano tutti perfettamente d’accordo nel voler litigare, già da prima di incominciare a parlare!

Dietro c’è una regia che ha inscenato la farsa, anche condotta e recitata male, in cui i tre attori principali, ovvero Zelensky, Trump e Vance, sembravano concordi nel voler chiudere la partita in modo negativo.

Non si voleva arrivare all’intesa. Perché? Perché adesso si deve poter dire che la colpa è di Zelensky e che Trump ha fatto di tutto per evitare la guerra!

Un terzo, nel ruolo di pacificatore, non induce la lite e si avvale della diplomazia non intrattenendo una bega da mercato rionale. Il filmato dell’incontro era destinato ai creduloni.

Si sta imbeccando l’opinione pubblica sull’ineluttabilità della guerra.

Il colpevole di turno trasla tra uno e l’altro presidente, a secondo della tifoseria abbracciata dagli opinionisti improvvisati. Che squallore.

Quindi ci saranno delle conseguenze per l’Ucraina. Quali conseguenze? Che l’America si accaparrerà in qualche modo le terre rare dell’Ucraina, senza pagarle, e la colpa sarà di Zelensky.

Trump è stato messo lì per recitare la parte del buono…finché non cambierà la scena.

Questi tre sono attori che recitavano un copione!

Smettiamo di parteggiare per l’uno o per l’altro.

Assumendo una visione d’insieme e analizzando i vari nessi causali capiremo che quella non poteva essere una trattativa diplomatica, ma una meschina rappresentazione teatrale di basso borgo.

Per anni Zelensky è stato acclamato dalla UE come un eroe.

Per alcuni, lo è ancora. Fra poco non servirà più. È esposto e Trump è stato incaricato di dirglielo: “Non hai le carte”.

Decriptando il messaggio: “Non servi più. Togliti di mezzo o ti fanno fuori”.

Ma l’ucraino perché ha mostrato un’impassibile arroganza?

Ricordiamoci che è stato un attore e che sa controllare i movimenti del corpo e la comunicazione non verbale. Perché, se no, vengono scelti gli attori per fare i capi di alcuni Stati?

Di quali appoggi, laterali agli USA, dispone? E dove sono finiti tutti i soldi americani, non pervenuti al fronte militare? Hanno rappresentato un’utile trasfusione monetaria da Stati con il territorio verso Stati senza il territorio?

Qualcuno si farà male. Capiremo la sua identità da colui che risulterà trombato, al momento di firmare l’accordo del ‘cessate il fuoco’, se e quando ci sarà.

Non appare strano che la Russia, invisa all’Occidente fino a ieri, adesso è amica degli USA?

La CIA nel 2014 mischiò le carte in Ucraina aiutando la rivoluzione Maidan per fare fuori il presidente ucraino Viktor Janukovyč, filorusso. Adesso Putin ritorna in scena da amico!?

Questi scambiano gli amici con i nemici come da ragazzini ci scambiavamo le figurine dei calciatori!

Non sono credibili questi tempi della diplomazia né la veloce concretizzazione delle cause degli eventi apparenti.

Non rientrano così in fretta le motivazioni nazionali (quasi sempre economiche) che sovvertono tali eventi.

Ci vuole una regia che, per qualche motivo sconosciuto, sta premendo sull’acceleratore affidandosi alla creduloneria dell’opinione pubblica.

Quello a cui stiamo assistendo è lo sceneggiato in diretta di un romanzo, il cui epilogo farà scoprire il motivo dei segnali che si stanno seminando ora, nel corso della narrazione.