Livorno e il pasticcio sulla nomina per la fondazione del turismo: “Il coordinatore? Si sa già chi sarà”. Ma il bando era ancora aperto

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L’avviso pubblico si è chiuso a mezzogiorno del 3 marzo, ma non c’è molta suspense per la nomina del nuovo coordinatore della Fondazione Lem di Livorno, l’organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere il turismo nella città toscana. Questo perché il nome di chi riceverà l’incarico è già stato “spoilerato” con diversi giorni d’anticipo dalla presidente della commissione consiliare Cultura e turismo, Arianna Terreni durante una seduta istituzionale al municipio. “Probabilmente la gestione dell’ufficio informazioni andrà ad Adriano Tramonti – ha detto la consigliera di Livorno Civica, che fa parte della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Luca Salvetti – Già penso che si sappia che sarà lui la persona responsabile, al di là del bando che è in corso”. Dall’aula la interrompono: com’è possibile che si sappia già il nome dell’incaricato se l’avviso è ancora aperto? Terreni capisce di aver fatto una gaffe. Prova a mettere in piedi una giustificazione – “Ho detto che penso che sia, penso che sarà” – ma ormai è troppo tardi, la polemica si è già accesa, con le opposizioni che accusano l’amministrazione di mancanza di trasparenza.

Ora l’avviso è chiuso. Il consiglio d’amministrazione della Fondazione Lem, presieduto dal sindaco, dovrà pronunciarsi ufficialmente sul nuovo coordinatore. I candidati che hanno risposto all’avviso sono cinque. Verranno valutati tutti i curricula presentati e chi avrà i requisiti specifici maggiormente attinenti alla posizione da ricoprire verrà eventualmente sottoposto a colloquio. L’incarico avrà la durata di tre anni e una retribuzione annua di 40mila euro lordi. Ma, al di là dello scivolone di Terreni, la preferenza per il nome di Tramonti – a lungo dirigente del Pd, ex consigliere comunale, di professione organizzatore di eventi e già responsabile programmazione della fondazione Lem -, è stata confermata anche dal sindaco di Livorno: “Bisogna chiarire un aspetto importante di questa vicenda – commenta Salvetti a ilfattoquotidiano.it -. Non si tratta di un bando pubblico. Non c’è una commissione, una graduatoria, né un vincitore di concorso. È un semplice avviso aperto per far sì che i candidati possano manifestare il loro interesse per il ruolo. Ma la nomina sarà a scelta insindacabile del cda della Fondazione, da me presieduto”.

La pubblicazione dell’avviso non era un obbligo di legge, piuttosto una prassi adottata spesso dagli enti pubblici, per rispettare la trasparenza e la par condicio. Secondo il primo cittadino le opposizioni (da destra e da sinistra, da Fratelli d’Italia e Forza Italia, passando per il Movimento 5 Stelle, Buongiorno Livorno, Rifondazione Comunista, Azione e Noi Moderati) si sono lanciate sull’opportunità politica generata dalla gaffe di Terreni: “Si tratta di un incarico fiduciario – ribadisce il sindaco -. Io devo riconoscere nel candidato la persona che può fare un lavoro ideale per la città. In questo senso, basandomi sui risultati, io avrei nominato chi aveva fatto bene fino ad ora, Tramonti. Potevo farlo direttamente. Ma con il cda abbiamo deciso di pubblicare un avviso. Perché è un’occasione per vedere se ci sono altre figure in grado di portare un contributo alla città. Magari anche in un altro ruolo o in futuro”. In ogni caso, assicura Salvetti, la decisione non è stata ancora presa. Se arriverà un candidato migliore di Tramonti, verrà scelto.

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Dal centrodestra Alessandro Guarducci, ex rivale di Salvetti come candidato sindaco, attacca e parla di “violazioni” alla stessa manifestazione d’interesse, “tali da inficiare la correttezza della procedura”. Una è l’uscita di Terreni, l’altra sono i giudizi “estremamente lusinghieri nei confronti di un candidato (che si possono condividere, ma non è questo il punto) esplicitando così una sua preferenza: atteggiamento che pare contrastare con il rispetto della par condicio, elemento fondamentale in qualsiasi manifestazione pubblica”. “Vi sembra corretto tutto questo? – scrive sui social Guarducci – Il rischio è che in questa maniera si sia fortemente condizionato l’esito della selezione. E allora il mio auspicio è che il Comune – anche a sua tutela – rimedi a tutto ciò, proponendo una nuova manifestazione”. In precedenza concetti analoghi erano stati espressi dal Movimento 5 Stelle: “La realtà è che anche fare una selezione cucita ad personam equivale al non averla fatta” ribadiscono i consiglieri M5s, aspettandosi – dicono – il ritiro dell’avviso pubblico in autotutela. “Auspichiamo che il sindaco comprenda la necessità di grande cambiamento rispetto a certi meccanismi ormai incancreniti nella nostra città” aggiungono.

Nel frattempo, via Facebook sono arrivate le scuse di Arianna Terreni, alla quale il direttivo di Livorno Civica ha comunque rinnovato la fiducia: “Sono grande abbastanza da assumermi le mie responsabilità – ha scritto Terreni -. Ho parlato in maniera personale ed inopportuna considerato il ruolo che ricopro. Mi voglio scusare in primis con il mio gruppo politico, al quale sono orgogliosa di appartenere”. E poi prosegue: “Spero che questa esperienza sia utile a migliorarmi nell’esercizio del fare politica. A volte si sbaglia. Non si può tornare indietro. Ma si può chiedere scusa”, conclude il post. Per Salvetti, “Terreni ha detto un suo pensiero in libertà, sbagliando perché era in un contesto in cui non avrebbe dovuto”. Ma, spiega il sindaco, “ha solo manifestato il suo pensiero”. “Quando siamo arrivati noi nel 2019 la fondazione era dimenticata – dice Salvetti con riferimento alla precedente giunta M5s -. Con il lavoro di Tramonti e del suo staff, la promozione turistica ha dato i suoi frutti, facendo registrare una crescita del 42% delle presenze in città. Sono dati che come sindaco non posso ignorare”.



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