Grande distribuzione, Lo Papa: «A Catanzaro emerse situazioni che fanno rabbrividire»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


LAMEZIA TERME Dipendenti sottopagati. È quanto emerso dalle indagini che hanno portato all’inchiesta del 29 ottobre sullo sfruttamento nei supermercati del gruppo Paoletti a Catanzaro. Nei giorni scorsi si è arrivati alla chiusura delle indagini per 10 persone, tra cui i titolari e anche un sindacalista. Un quadro allarmante che attira l’attenzione sulle condizioni di lavoro in Calabria, anche in settori “attenzionati” come quello della Grande distribuzione organizzata. «Sono emerse situazioni che fanno rabbrividire» ha commentato Fortunato Lo Papa, segretario regionale della Fisascat Cisl Calabria, nella prima di tre puntate di “In Primo Piano”, la rubrica d’approfondimento di Danilo Monteleone e in onda su L’altro Corriere Tv, dedicate alla Gdo.
«A volte – continua – si pensa che il caporalato esista solo nell’agricoltura, ma ormai è chiaro che anche in altri settori ci sia sfruttamento e precariato».

L’importanza della Gdo in Calabria

A sottolineare l’importanza della Gdo nella nostra Regione sono i dati: oltre 120 mila addetti, ramificazioni in ogni provincia e un settore che ormai «genera un’economia importante, ma che andrebbe regolamentato. Questo non solo per garantire a imprese sane di penetrare il mercato, ma per tenere sotto controllo situazioni di criticità». Il riferimento è proprio a quanto successo a Catanzaro nella catena di supermercati guidata dal gruppo Paoletti: «Sono emerse situazioni che fanno rabbrividire. Io rimango un po’ senza parole perché in comunità come Girifalco o Montepaone non penso che una cosa del genere fosse un segreto». Ad un sindacato «di prossimità» e con «sentinelle» sparse un po’ ovunque, Lo Papa chiede anche di aggiungere «la collaborazione di tutti, lavoratori sfruttati e cittadini».

«Così si creano distorsioni nel mercato del lavoro»

Anche perché di alcune criticità i sindacati erano stati avvisati: «Alcuni lavoratori ci hanno fatto istanze in merito a differenze sulle retribuzioni, abbiamo gestito la vertenza e fatto le denuncia. Non abbiamo lavoratori iscritti in quei supermercati, non immaginavamo una situazione del genere, altrimenti ci saremmo attivati immediatamente e mettendoci la faccia come abbiamo fatto in altre occasioni». Una situazione grave e allarmante quella emersa dalle indagini, con lavoratori costretti anche a restituire una parte dei soldi previsti in busta paga. «Quella è un’estorsione a tutti gli effetti» commenta Lo Papa. «Sono situazioni che creano anche distorsioni nel mercato del lavoro, soprattutto nella nostra regione dove gli imprenditori sani hanno difficoltà non solo per il costo del lavoro elevato ma per tutti gli altri costi da affrontare. Così si crea un mercato del lavoro drogato per chi cerca di rispettare le regole».

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Le condizioni lavorative in Calabria

Ma l’inchiesta si inserisce, secondo il segretario regionale della Fisascat Cisl, in un contesto più ampio, dove i lavoratori calabresi vivono una diffusa situazione di disagio. «Noi curiamo la contrattazione a livello nazionale e quella di secondo livello con le aziende sane, cerchiamo di portare benefici ai lavoratori ma anche creare le condizioni alle aziende di essere più competitive. Dobbiamo, innanzitutto, liberare i lavoratori da questa eccessiva legge della liberalizzazione: in Calabria ormai ogni paese è turistico, le aziende possono aprire 52 domeniche l’anno, bisogna invece garantire tempo libero ai lavoratori». L’obiettivo è migliorarne le condizioni lavorative e, soprattutto, far sì che tutto ciò venga rispettato: «La Calabria dovrebbe assumere più ispettori del lavoro per andare in giro a fare ispezioni a tappeto».

«Chi rispetta le regole fa fatica ad arrivare a fine mese»

Si tratta, spiega Lo Papa, di soluzioni che migliorerebbero il mercato stesso. «Oggi in Italia chi rispetta le regole fatica ad arrivare a fine mese, sia dal punto di vista del lavoratore che dell’imprenditore. Questa situazione crea scompensi e mette in difficoltà un settore come la Gdo che dovrebbe essere maggiormente attenzionato». «Qui in Calabria – continua – c’è l’abitudine di chiamare le organizzazioni sindacali solo al capezzale del malato. Se l’azienda va male, le conseguenze le pagano i lavoratori e il sindacato si deve accollare e assumere delle responsabilità verso la ricerca di soluzioni per creare paracaduti o sostegno al reddito. Io, invece, faccio un appello alle associazioni datoriali: vengano coinvolti di più i sindacati, dobbiamo fare rete non solo quando ci sono situazioni di crisi, ma anche quando l’azienda va bene». Un esempio è la contrattazione di secondo livello, che se «praticata e non predicata, può portare benefici alle aziende e ai lavoratori». (redazione@corrierecal.it)

L’intervista:

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link