Giorni intensi per il futuro della Conbipel

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Sono giorni molto importanti per la storia – e soprattutto il futuro – della Conbipel di Cocconato, acquisita nel 2022 dalla BTX Italian Retail and Brand SpA (con una partecipazione dell’Agenzia di Stato Invitalia). Società che lo scorso luglio ha avviato la procedura di Composizione negoziata di crisi, che scade il 19 marzo, a causa del trend economico negativo che stava vivendo.
In questi giorni si discute infatti del trasferimento di ramo d’azienda tra BTX e la società di nuova costituzione composta da due aziende italiane guidate dalla Euroseta di Como, con il supporto di Invitalia. Trasferimento che dovrebbe concretizzarsi dal primo aprile.

La cassa integrazione

Ma andiamo con ordine. Dopo l’incontro di giovedì scorso presso la Regione Piemonte, da sabato è stata attivata la cassa integrazione per crisi che riguarda i 123 lavoratori della sede di Cocconato. Un numero, questo, inferiore rispetto al totale dei dipendenti dichiarato ad inizio anno, per effetto di 10 allontanamenti volontari e del fatto che sei manager non sono conteggiati tra i dipendenti.
«La cassa integrazione, a rotazione, avrà la durata di dodici mesi», afferma Laura Pepè Sciarria, componente della segreteria provinciale Filcams Cgil e dipendente Conbipel da 28 anni. «L’ammortizzatore sociale – continua – è stato attivato con BTX per crisi aziendale, ma dal primo aprile sarà “ereditato” dalla nuova società, che si chiamerà Arcadia Fashion. A quel punto si valuterà se continuare con questa tipologia o modificarla in cassa integrazione per risanamento. Comunque a questo proposito saranno convocati specifici incontri alla presenza di noi sindacalisti (Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl)».
Nel frattempo sono stati presi accordi con BTX. «Alla riunione in Regione – continua – come sindacati abbiamo chiesto che l’ammortizzatore venga organizzato in base ad una rotazione equa, in modo che nessun lavoratore sia penalizzato rispetto ai colleghi, con anticipo in busta paga nell’attesa del pagamento da parte dell’Inps, che necessita solitamente di alcuni mesi. Preso atto che non ci sono le condizioni per modalità di altro tipo, abbiamo concordato che l’anticipo avverrà utilizzando parte dei ratei di tredicesima e quattordicesima dei lavoratori, in base alle ore di cassa integrazione svolte. Un modo per attutire comunque le conseguenze della riduzione di stipendio».

L’incontro a Milano e il passaggio in Tribunale

Sabato scorso, poi, si è svolto a Milano l’incontro per presentare ai sindacati l’accordo relativo al trasferimento di ramo d’azienda, propedeutico alla presentazione del piano al Tribunale di Asti, svoltasi ieri (lunedì), cui spetta il compito di dare l’autorizzazione.
«L’accordo – spiega Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs Uil – prevede che Arcadia Fashion acquisisca 87 negozi Conbipel, oltre a 17 punti vendita in franchising, per un totale di 104 negozi e circa 800 dipendenti in totale tra negozi e sede di Cocconato (sede che la società non acquisirà, ma utilizzerà affittandola)».
Il risultato positivo riguarda proprio il personale. Tutti i 123 dipendenti della sede saranno infatti assunti dalla nuova proprietà, anche se il loro futuro in Arcadia Fashion non è garantito.
«Siamo soddisfatti del passaggio di tutti i dipendenti nella nuova società – commenta Laura Pepé Sciarria – perché non era scontato. In questo modo tutti hanno di fronte un anno di ammortizzatore sociale, che, in base all’accordo, garantisce anche una posizione di precedenza nel caso in cui si aprano nuove posizioni lavorative. Certo è che siamo ancora molto preoccupati per il futuro, dato che le intenzioni di Arcadia Fashion prevedono di ridurre il personale».
«L’accordo – sottolinea Di Martino – presenta alcuni punti positivi. In primo luogo tutela l’occupazione e i crediti vantati dai lavoratori, comprese le spettanze al 31 marzo. In secondo luogo abbiamo ricevuto rassicurazioni a voce che la nuova società, dopo un primo periodo di assestamento e ristrutturazione, ha intenzione di rilanciare con vigore l’azienda promuovendo il marchio Conbipel».
«A latere – conclude – abbiamo anche firmato un accordo che prevede il confronto continuo con la futura proprietà in merito alla gestione del personale della sede».

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