Festival Spoleto, Ministro Giuli invia Statuto e nomina Cipriani, termina era Veaute | No dg, ok a Soprintendente

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Festival dei 2 Mondi di Spoleto, e finalmente arrivò il nuovo Statuto, la “guida” indispensabile (e non più derogabile) per la kermesse menottiana da in affanno e per la quale il Ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli è ostinatamente concentrato a rilanciare. Tanto da prevedere anche nuovi fondi, mantenendo inalterata la presenza della città e dell’Umbria nella Fondazione ma aumentando il “peso” delle responsabilità (e della necessaria sorveglianza) dei protagonisti.

Le prime conferme a Tuttoggi arrivano tanto da via del Collegio Romano, sede del Mic, che dai piani alti del Mef dove si starebbe valutando l’aumento dei fondi da destinare già da quest’anno, mediante il Fus, con cifre ad almeno 5 zeri. Ma c’è chi sostiene che si potrrebbe arrivare ad 1 milione in più da parte di quel Ministero troppo spesso dimenticato ma che da sempre si accolla più del 70% delle risorse investite.

Finisce era Veatue, comincia quella di Daniele Cipriani

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Per il momento l’unica cosa che certa è la fine naturale del contratto di Monique Veatue che forse sperava in una proroga annuale, visto anche il protrarsi delle pratiche connesse alla stesura del documento statutario.

Quello promesso dal Sindaco Sisti per metà gennaio, affidato con incarico diretto solo lo scorso 26 gennaio ad un avvocato di Roma e che pare trovare finalmente una sintesi in quello elaborato dallo stesso Dicastero (quando si dice chi fa da sé…) che ha recepito molte delle istanze partite dalla città umbra. A dimostrazione di una buona capacità diplomatiche e di relazioni dell’amministrazione ma anche dei parlamentari che si sono interessati all’annoso problema

Nuovo Statuto, ci sarà il Soprintendente

Cominciamo dalla stessa composizione del Consiglio di amministrazione, fissato per legge a 5, la cui maggioranza resterà nelle mani “locali” con il sindaco pro tempore – ma è prevista la possibilità anche di prevedere un proprio sostituto – confermato per la carica di presidente (attualmente Sisti se non penserà di scegliere un nome più autorevole sotto il profilo delle arti), quello della Regione (Mauro Luchetti), e 2 tra gli sponsor principali (ovvero l’avvocato Paolo Feliziani per la sempre benemerita Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e l’avvocato Stefano Lado, presidente di Banco Desio, la cui partecipazione si sarebbe però troppo contratta nel tempo). Resta la nomina del consigliere in quota al Mic, affidata a Maria Teresa Venturini Fendi che gode da sempre, come la compianta Carla Fendi, della stima dei vertici ministeriali. Come viene assicurata la quota di maggioranza a Spoleto nella nomina dei soci dellassemblea.

Ritorno al passato guardando al futuro

Ma la vera sorpresa, che segue un po’ la rivoluzione già avviata da Sangiuliano con le Fondazioni liriche, è che il MiC non è affatto intenzionato a nominare un Direttore generale ma un Soprintendente, da scegliere eventualmente anche tra gli stessi componenti del Cda. Un ritorno al passato come quando lo stesso fondatore, Gian Carlo Menotti, volle quale Soprintendente Pietro Papi, una delle colonne storiche della kermesse.

Chiaro quindi che il quinto nome, quello in quota a via del Collegio, potrebbe essere il più papabile per rivestire tale ruolo anche se la Venturini Fendi difficilmente potrebbe accettare un incarico così gravoso, attesi gli impegni portati avanti con la propria Fondazione. Per lei ci potrebbe essere anche l’ipotesi della Presidenza onoraria del Festival, prevista nel nuovo Statuto rivisitato dal Ministro Giuli, che salderebbe definitivamente il legame che da sempre lega la Fondazione Carla Fendi alla città di Spoleto.

Se tale ipotesi trovasse conferma si aprirebbe la strada per una nuova nomina ministeriale. In pole, per il sindaco Andrea Sisti, c’è sicuramente Paola Macchi, già direttore amministrativo del Festival ed alla quale il Cda ha di recente deliberato il rinnovo del contratto (ma non ancora firmato l’atto). Resta solo da capire quanto quest’ultima sia nelle “corde” dell’attuale titolare del dicastero.

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Festival, la squadra di Cipriani

Dunque da giugno 2026, o meglio dal prossimo 14 luglio, ad avviare l’opera di rilancio del Festival dei 2 Mondi (e chissà che onsi torni a chiamarlo così) sarà Daniele Cipriani, indiscusso “Re” della danza con straordinari rapporti con le più grandi compagnie ed etoile del mondo.

Dopo la “virata” sulla prosa degli anni del compianto Giorgio Ferrara e a quelli ancora un pò da decifrare della Veatue – che probabilmente nella cervellotica ricerca di un facile consenso popolare, ha proposto qualche spettacolo di troppo già visto altrove -, il Festival si affida ad un organizzatore di grandi eventi e vero talent scout che avrà il compito (dettato dal Ministro Giuli e, si spera, dal prossimo Soprintendente) di riequilibrare tutte le arti.

Insomma, una sorta di ritorno alle origini ma sotto una nuova veste, quella manageriale. Che poi era un po’ quello che faceva il Duca di Spoleto girando il mondo, spesso a proprie spese, alla ricerca di talenti e produzioni innovative.

Oggi certamente reso più semplice dalla tecnologia se si pensa che basta un pc e un hard disk dalla memoria capiente per ricevere, visionare e valutare ogni occasione artistica, ogni proposta che possa arrivare dai 5 Continenti.

Per questo Cipriani sta già pensando ad una squadra di consulenti affermati: per la lirica pressoché certo il nome di Umberto Nicoletti (una garanzia dai tempi dello stesso Menotti), per la musica ci sarebbe in ballo la pianista pugliese Beatrice Rana ma anche i nomi di due direttori cari al pubblico del Festival come Steven Mercurio e James Conlon, per la prosa quelli di Emma Dante e Giordano Bruno Guerri.

Ma non è tutto, perché il nuovo corso non potrà non passare da nuove, vere, importanti relazioni non solo con l’imprenditoria e la borghesia italiana ma anche con l’estero. Tanto che c’è chi starebbe pensando anche ad un ritorno di un membro della famiglia del maestro Gian Carlo Menotti, magari per una sorta di incarico quale ambasciatore del Festival: accreditato il nome di Cosimo, il secondo figlio di Francis e dell’indimenticata Malinda Fitler Murphy. Per il momento si tratta solo di voci.

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Count down avviato

Su una cosa il Ministro Giuli è irremovibile, visto il troppo tempo perso e forse anche qualche colica di fegato accusata dal fedele Sottosegretario Mazzi che tanto, troppo si è dovuto prodigare per il Festival in questi ultimi due anni: lo Statuto va approvato prima della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025, fissata a Roma per il prossimo 18 marzo.

Il Cda quindi è preallertato, forse già lunedì prossimo potrà ritrovarsi per votare quella che, almeno sulla carta, è una svolta epocale per le sorti della più famosa kermesse delle arti.

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