Sabato primo Marzo nel liturgico verde di Bicinicco si è consumato l’ennesimo capitolo della saga “Senatori Over 50”, con il Cerneglons48 che si è presentato al cospetto della temutissima capolista Da Nando in versione “chi c’è c’è”. Mister Bonati, più che un allenatore un prestigiatore, ha dovuto tirare fuori dal cilindro una formazione degna di questo nome pescando tra infortuni, influenze stagionali e i classici “non posso, ho il pranzo con gli suoceri”.
Con la saggezza di chi sa che la gioventù è ormai un lontano ricordo per tutti i presenti in campo, Bonati ha schierato quella che in gergo tecnico si chiama “la muraglia umana”, ovvero un agglomerato di giocatori a centrocampo con l’unico scopo di far rimbalzare ogni pallone come in un flipper impazzito. Davanti, un’unica punta solitaria, pronta a correre solo in caso di estrema necessità (o se qualcuno avesse gridato “open bar”).
La partita è iniziata con il Da Nando che giocava a calcio mentre il Cerneglons cercava di ricordarsi come si facesse. Andrea Mecchia al centro della difesa, con il tempismo di un orologio svizzero e l’esperienza di chi ha visto più palloni che capelli negli ultimi anni, ha respinto qualsiasi cosa si muovesse nell’area.
Il Cerneglons ha seguito alla lettera i dettami del mister: “Tranquillità, silenzio e concentrazione”, o in parole povere: “Non fatevi sentire, così pensano che non siamo venuti e se ne vanno”. La strategia sembrava funzionare, tanto che il primo tempo si è concluso sullo 0-0, risultato che per il Cerneglons equivaleva praticamente a vincere la Champions League.
Con l’inizio della ripresa, i giocatori del Cerneglons hanno dovuto affrontare il loro vero nemico: l’ossigeno, che sembrava essere diventato improvvisamente un bene di lusso. Nel frattempo, il Da Nando sfoggiava la sua panchina lunga come se fosse un catalogo IKEA: c’era di tutto, per ogni gusto ed esigenza.
Il Cerneglons, invece, guardava la propria panchina e vedeva solo due anime coraggiose, pronte al sacrificio come soldati all’ultimo assalto. Il resto erano borracce, qualche bendaggio e un paio di giacconi antivento tenuti prudentemente a portata di mano.
La partita si è fatta più maschia, con interventi al limite del codice penale che l’arbitro ha valutato con la stessa permissività di un nonno verso il nipote preferito. Alla mezz’ora, Enzo Del Sal ha trovato il jolly con un sinistro chirurgico da fuori area che ha baciato il palo prima di insaccarsi. Un gol così bello che persino qualche giocatore del Cerneglons ha applaudito, prima di ricordarsi che erano gli avversari.
Con le energie ridotte al minimo sindacale, il Cerneglons ha tentato l’impossibile. Andrea Pilosio ha scagliato un tiro che ha fatto tremare la traversa e probabilmente anche qualche certezza dei padroni di casa. Adnan Dzaferovic si è destreggiato gagliardamente nell’area avversaria come un ballerino di tango in mezzo a un branco di elefanti, ma la coordinazione perfetta è rimasta un miraggio.
Quando ormai alcuni giocatori del Cerneglons sembravano più statue di sale che atleti, sono entrati gli ultimi due moschettieri dalla panchina: Giorgio Bortuzzo e Marco Miani, freschi come rose…
Nonostante gli sforzi titanici, il risultato non è cambiato. Da Nando ha portato a casa i due punti, consolidando un primato in classifica che ormai sembra più sicuro di un conto in banca svizzero.
Un applauso speciale va al Dottor Marchetti, insignito del prestigioso “cuscino candido“, riconoscimento che nessuno sa esattamente cosa sia ma che tutti vorrebbero ricevere. Il dottore ha dimostrato che l’eleganza non è solo questione di abiti ma anche di come si rincorre un pallone a velocità che non farebbe paura neanche a una tartaruga. (Ale ti voglio bene)
L’arbitraggio è stato definito “un po’ troppo permissivo”, il che nel linguaggio del calcio amatoriale significa che se qualcuno avesse estratto una motosega in campo, probabilmente avrebbe concesso il vantaggio.
In conclusione, un’altra giornata di “gioventù” è passata per i nostri eroi del calcio Over 50, dove l’unica cosa che cresce con certezza è il tempo di recupero dopo la partita: da ore a giorni, fino a settimane per i più sfortunati.
Cerneglons che esce a testa alta, consapevole di aver venduto cara la pelle contro i campioni in carica. Un plauso a tutti.
Ma come si suol dire nel campionato Senatori: l’importante è si vincere ma, il terzo tempo è impareggiabile.
Contributo di Marco Cavallo (Cerneglons 48)
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