Prima giornata al Salone del Vino di Torino 2025 – wineloversitaly

Grande affluenza di pubblico, gradimento dei vini degustati presentati negli stand e la masterclass sul racconto emozionale del vino presentata dai blogger della guida social I Vini del Cuore.

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e Officine Grandi Riparazioni di Torino sono state protagoniste della prima giornata del Salone del Vino, giunto alla sua terza edizione: alle 14.00 di sabato 1° marzo si è tenuta l’inaugurazione alla presenza delle autorità della città Torino, Città Metropolitana di Torino, Camera di Commercio e Regione Piemonte.

La nutrita presenza dei Consorzi Piemontesi ha permesso ai winelovers intervenuti di approfondire vini e territori unici e capaci di raccontare una tradizione che si tramanda di padre in figlio.

Alle 16.45 nella sala Snodo si è tenuta la presentazione di alcuni vini scelti dai blogger e presenti nelle edizioni della guida social I Vini del Cuore: un social table che è stata immediatamente sold out e che ha fatto viaggiare i presenti attraverso l’approfondimento delle basi neurobiologiche delle emozioni, così determinante nel generare ricordi, memorie, e apprezzamento del vino e della esperienza ad esso legata.

Olga Sofia Schiaffino, ideatrice della guida, ha condiviso con i presenti l’essenza del progetto e le modalità di selezione dei vini che vengono narrati ogni anno: i blogger hanno il mandato di scegliere cinque assaggi che hanno colpito per qualità, territorio, storia familiare e di descriverli senza utilizzare punteggi.

Le cantine non devono essere informate delle scelte se non al momento della pubblicazione: inoltre non devono essere chiesti né compensi né bottiglie per guadagnare la menzione in guida.

La gestione nello specifico de I Vini del Cuore viene portata avanti da Associazione Ampelos A.P.S., non a scopo di lucro, che media anche l’organizzazione degli eventi e delle presenze correlate alla guida stessa.

La degustazione “sociale” si è aperta con un vino ligure, Colli di Luni Doc Vermentino Superiore Vigna del Generale 2023 dell’azienda agricola Linero.

Un vino che nasce da un blend di vermentino 90%, e un 10% tra malvasia e trebbiano.

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La vinificazione avviene totalmente in acciaio e nel calice si apprezzano i profumi agrumati, di erbe aromatiche e di pesca bianca di grande finezza e pulizia.

In bocca il sorso è pieno, vibrante di freschezza e chiude su note saline che ricordano i luoghi marini dai quali proviene.

La Vigna dove viene coltivato il vermentino apparteneva al Generale Tognoni, medaglia d’oro al valor militare della Prima Guerra Mondiale e grande amico di Luigi Veronelli.

Il secondo vino proposto è stato Rosè Marie dell’azienda altoatesina Tropfltalhof di Andreas Dichristin, presentato da Matilde Cappelli @mati_wine, ottenuto da cabernet sauvignon e merlot provenienti da due appezzamenti localizzati vicino al Lago di Caldaro.

Le uve vengono vinificate in anfora, si apprezzano succosi sentori di frutta rossa, prugna mirabelle e refoli balsamici.

Sempre molto apprezzato per la cura con la quale viene cesellato e per l’impegno di Andreas a rispettare l’ambiente e il territorio.

Giusy Morreale @in_principio_era_vite ha presentato Piemonte Doc Albarossa di Crotin 1897, un vitigno unico nel suo genere ottenuto da un incrocio del prof Dalmasso tra barbera e chatus.

Dopo la fermentazione in acciaio il vino affina in tonneau che regala al bouquet molto complesso una delicata nota speziata.

L’azienda Crotin ha una lunga storia e poggia i vigneti su suoli caratterizzati da argille e sabbie marine, dove è possibile trovare conchiglie fossili, a testimoniare la presenza del mare nell’Era Terziaria.

Dal Piemonte al Lazio il viaggio è stato breve: Roberto Tani @robdelvino ha narrato un vino della sua regione, il Cesanese di Olevano Romano Il Fresco di Marco Antonelli.

Sulle pendici del monte Scalambra sono posizionate le vigne vecchie, dai 50 ai 70 anni, allocate su terreni di matrice vulcanica.

Un vino che nonostante la buona struttura presenta una bevibilità spettacolare e regala autentiche emozioni.

L’esperienza della social table con i vini del cuore ha chiuso con il vino scelto da Clara Maria Iachini @clarettablu, nella prima edizione della guida, del 2021, Umbria Rosso Doc Ruggine della cantina Clara Marcelli.

Questo vino è ottenuto dal vitigno Bordò, che pare essere un clone di grenache, portato nella zona delle colline marchigiane dai pastori sardi che spostavano le greggi con la transumanza.

Un vino raro e prezioso, unico nel suo genere che ha emozionato la platea.

La guida I Vini del Cuore è presentata ed è in vendita al corner 61 nella zona Fucine alle OGR fino a lunedì 3 marzo: sono disponibili sia l’edizione 2023 che quella del 2024.

Info, accrediti e programma su salonedelvinotorino.it