Pizzoli: “Una crisi senza precedenti”

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“Una delle situazioni più difficili che abbiamo mai affrontato”. Così il sindaco Roberto Pizzoli ha descritto la grave crisi che sta travolgendo Porto Tolle, territorio in questi anni provato da tantissime sfide, sia economiche che ambientali. A quasi due anni dall’esplosione del problema del granchio blu, il sindaco non ha nascosto la frustrazione per una situazione che ha messo in ginocchio la comunità locale, in particolare i lavoratori autonomi, lasciando molti senza reddito e senza speranze. Il granchio blu ha infatti avuto un impatto devastante sull’economia della pesca, uno dei settori chiave del territorio. A questo si sono aggiunti altri disastri, come le esondazioni, “l’acqua granda”, l’uragano del 2019 e le ripercussioni della pandemia. Ma, come sottolineato da Pizzoli, nulla ha messo la comunità a dura prova come la crisi attuale.

“Il nostro territorio sta vivendo un’emergenza senza precedenti” – ha dichiarato, sottolineando le difficoltà delle partite Iva che non ricevono gli stessi benefici dei lavoratori dipendenti e che oggi si trovano “senza uno straccio di reddito”.

Nonostante gli sforzi del Comune e del Consorzio Pescatori, che ha ricevuto fondi dal Governo per non fallire, Pizzoli ha lanciato un durissimo attacco alle istituzioni. “Abbiamo proposto di sospendere i contributi previdenziali, ma la porta è stata chiusa – ha denunciato -. È un problema trasversale che coinvolge tutte le forze politiche, non c’è tempo da perdere” – ha aggiunto, esprimendo amarezza per il ritardo nel prendere provvedimenti urgenti. Il sindaco ha anche parlato di strategie per affrontare la crisi, come il diversificare l’economia locale, sfruttando la cattura e la vendita del granchio blu. Azioni che però “non possono essere la soluzione unica. La vera priorità resta quella di garantire un reddito per chi ha perso il lavoro. Siamo in prima linea, ma non possiamo fare tutto da soli” – ha concluso.

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Tra gli altri temi cruciali il futuro dell’ex centrale di Polesine Camerini. Pizzoli ha ricostruito la storia del progetto “Futurè”, iniziato nel 2016 con la sigla di un protocollo con Enel e Human Company. La firma del protocollo, avvenuta nel 2019, aveva segnato l’inizio di un piano ambizioso per la riqualificazione dell’area, che avrebbe dovuto trasformarsi in un polo turistico-industriale. L’arrivo del Covid nel 2020 ha però rallentato il progetto, portando a un lungo periodo di incertezze. “Chi deve fare un investimento da 100 milioni di euro, soprattutto su un’attività anche turistica, prende tempo, nessuno butta via i soldi” – ha spiegato il sindaco. Nonostante la pausa forzata, il progetto ha ripreso vigore nel 2022 con l’avvio delle demolizioni delle strutture esistenti. Pizzoli ha sottolineato come oggi l’area sia stata quasi completamente bonificata, con la ciminiera che rappresenta l’ultimo elemento superstite dell’ex centrale. A febbraio di quest’anno è iniziata una fase cruciale: la presentazione della variante urbanistica e il piano per le bonifiche, insieme all’avvio della conferenza dei servizi. Nonostante i tempi burocratici lunghi e le difficoltà legate alla complessità di trasformare 300 ettari di territorio industriale in un’area turistica, Pizzoli si è detto ottimista: “L’azienda è ancora intenzionata ad investire”, ha affermato, auspicando che tra due anni possano iniziare i lavori di costruzione del tanto atteso villaggio turistico.

Sul fronte scolastico, Pizzoli ha affrontato il tema della riduzione della natalità nelle zone rurali, un fenomeno che colpisce anche Porto Tolle. “La diminuzione delle nascite e l’emigrazione verso le città più grandi rendono sempre più difficile sostenere le scuole periferiche, come quelle di Bocasette e Donzella” – ha spiegato. La chiusura di queste strutture scolastiche, purtroppo, è diventata una realtà dolorosa che Pizzoli ha definito come una “ferita” per le comunità locali. “Quando chiude una scuola, si perde una parte dell’identità territoriale”, ha dichiarato. Pizzoli ha anche sottolineato l’importanza di mantenere alta la qualità del servizio educativo, nonostante i numeri limitati di studenti elogiando il lavoro fatto dal dirigente scolastico, Silvio Balta, e il suo impegno costante nel garantire un pacchetto formativo di qualità. “Abbiamo una delle migliori scuole della provincia, e lo possiamo dire con orgoglio”, ha aggiunto. In risposta alle difficoltà di mantenere scuole con pochi studenti, il sindaco ha confermato come il Comune stia investendo ingenti risorse per migliorare le strutture scolastiche, inclusi progetti di rinnovamento energetico e l’adozione di nuove tecnologie didattiche. “Investire nella scuola è un dovere, perché i ragazzi di oggi sono il nostro futuro”, ha sottolineato.

Pizzoli ha infine concluso con il tema della viabilità, da tempo al centro di un acceso dibattito. “Abbiamo un territorio che si estende su 250 chilometri di arterie stradali, ha sottolineato -. Un territorio che comprende non solo strade urbane, ma anche vie di grande importanza per il trasporto pesante e per il turismo, in particolare grazie alla crescente valorizzazione delle ciclovie, come quella che collega Santa Giulia a Scanarello”. Al centro della discussione via Bozzi, oggetto di critiche per l’installazione della ciclabile. La riduzione della careggiata, infatti, ha causato disagi al traffico pesante, con difficoltà nel passaggio di camion e mezzi agricoli. Nonostante le problematiche, Pizzoli ha voluto rassicurare la cittadinanza: “Siamo al lavoro con Veneto Strade per trovare una soluzione, l’obiettivo è allargare la strada per rendere più agevole il traffico”. L’intervento rientra nell’ambito di un progetto più ampio che prevede l’inserimento della zona in una delle ciclovie più importanti d’Europa, la “Ciclovia Adriatica”, un’opportunità di sviluppo per il turismo e per la mobilità sostenibile. Altro tema cruciale riguarda le problematiche legate alla fuoriuscita di acqua dalle strade in alcune zone del comune. Tra le zone incriminate la provinciale che attraversa Bonelli e ad altri tratti come via Po di Gnocca e via Matteotti dove l’acqua che si accumula lungo la strada non rappresenta solo un disagio visibile, ma un vero e proprio rischio per la sicurezza. In risposta, sono stati avviati incontri con Aipo per trovare soluzioni strutturali, come il rafforzamento delle difese arginali, sebbene i costi di intervento siano molto elevati. Anche in questo caso, Pizzoli ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel cercare risorse e soluzioni per risolvere le problematiche, seppur sottolineando le difficoltà dovute a un bilancio comunale limitato. “Stiamo facendo il possibile con le risorse a disposizione, ma la situazione è complessa e i fondi sono sempre più difficili da reperire” – ha affermato.

Nonostante le critiche Pizzoli ha voluto evidenziare i numerosi interventi già realizzati, come il rifacimento delle strade più danneggiate, tra cui via Fratelli Bandiera, per la quale sono stati investiti 150mila euro, e via Garibaldi, che sta per essere oggetto di un investimento di 400mila euro. Pizzoli ha anche accennato alla difficoltà di conciliare le esigenze di manutenzione delle strade con quelle di altre infrastrutture, come i porti e i cimiteri, che richiedono un continuo investimento. “L’amministrazione sta cercando di rispondere in modo mirato, facendo scelte basate sulle priorità e sulle risorse disponibili” -, ha detto. Il bilancio comunale, infatti, è in difficoltà, a causa di tagli nei trasferimenti statali e delle sfide economiche che ha dovuto affrontare, ma il sindaco non ha rinunciato alla speranza di trovare soluzioni attraverso bandi e progetti che potrebbero portare fondi freschi. Un esempio è il bando sulla sicurezza stradale per l’incrocio di via Aldo Moro, dove l’amministrazione punta ad ottenere risorse.





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