Modello Abruzzo, le Colline teramane anticipano il racconto delle nuove denominazioni – Virtù Quotidiane

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Cantine e vini 01 Mar 2025 11:31

Enrico Cerulli Irelli

ATRI – Precursori trent’anni fa, prima con la sottozona poi con la prima docg della regione, le Colline Teramane sono oggi apripista del nuovo racconto che l’Abruzzo del vino si appresta a compiere nel suo insieme dopo le modifiche ai disciplinari che hanno ridotto da 8 ad una sola le Igt, introdotto la menzione Superiore per le doc e quattro appellazioni provinciali proprio per rafforzare le identità territoriali e previsto che il marchio “d’Abruzzo” abbracciasse tutti i vini prodotti in regione.

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Il risultato è stato il Focus, in luogo dell’Anteprima dei quattro anni precedenti, sulla denominazione in cui accanto ai Montepulciano docg hanno trovato spazio – seppur con una rappresentanza ancora esigua e che è apparsa incapace di rendere il giusto merito alla qualità generale della produzione – le tipologie Superiore di Trebbiano, Pecorino e Cerasuolo d’Abruzzo delle Colline teramane.

Gli assaggi di 25 Montepulciano – di cui 11 riserve – hanno restituito l’immagine di una denominazione vivace e composita che continua a fare passi avanti verso una maggiore bevibilità come il mercato richiede, in cui il legno è meno preponderante del passato, e che conferma le straordinarie doti di invecchiamento del vitigno.

Sono le annate vecchie, spesso anche di vent’anni, a dare il meglio di sé, seppur con delle eccezioni. E sono in splendida forma le annate 2002 di San Lorenzo, 2000 di Illuminati e 1998 di Nicodemi e Lepore: quattro etichette d’antan con cui queste aziende hanno voluto celebrare i trent’anni dalla nascita della sottozona.

“Non è stata solo la presentazione in anteprima delle ultime annate del Montepulciano”, ha spiegato Enrico Cerulli Irelli, presidente del Comitato di denominazione, “ma anche la prima volta che abbiamo voluto raccontare la sottozona anche attraverso bianchi e rosati superiori, che sono espressione della riforma che ha cambiato radicalmente i disciplinari delle doc introducendo il concetto dei ristretti territori di cui si compone l’Abruzzo. Noi siamo abituati ormai da trent’anni a ragionare in termini di sottozona quindi ci siamo trovati a nostro agio nella nuova riforma, eravamo già pronti mentalmente a declinare i nostri vini in questi termini”.

L’appuntamento, che coincide coi trent’anni dall’istituzione della sottozona riconosciuta nel 1995, e seguita nel 2003 dalla Docg, si è sviluppato attraverso la consueta degustazione, stavolta ad Atri nel palazzo ducale che ospita il Comune, e poi in uno stimolante confronto al teatro in cui Antonio Paolini ha coinvolto alcuni dei giornalisti che hanno partecipato a quasi tutte le edizioni precedenti, chiamati a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù della denominazione e dei suoi interpreti, quindi i produttori, a partire da un vino secondo loro più di altri significativo, pur senza svelarne l’etichetta.

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Antonio Paolini

LE COLLINE TERAMANE

Oggi tutelata dal Consorzio Vini d’Abruzzo, la denominazione di origine controllata e garantita Colline Teramane è stata istituita nel 2003, interessa circa quaranta aziende ed è regolamentata da un rigido disciplinare che prevede rese non superiori ai 90 quintali per ettaro, divieto dell’allevamento a tendone per i nuovi impianti con densità non inferiore a 3.300 ceppi per ettaro, obbligo di vinificazione e imbottigliamento all’interno della zona di produzione ed immissione sul mercato non prima di 1 anno per la versione normale e 3 anni per la riserva.

L’area di produzione comprende un’ampia fascia della collina litoranea ed interna della provincia di Teramo, che nella parte centro-settentrionale si spinge sino ai piedi del massiccio del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

Il Colline teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg è un vino di colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, profumo caratteristico, etereo, intenso; il sapore è asciutto, pieno, robusto ma armonico e vellutato, i sentori sono quelli della frutta rossa matura e delle spezie.


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