L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI
Tutti sanno (o dovrebbero sapere…) che la Puglia è in GRAVE EMERGENZA IDRICA da tempo e che dunque non è più tempo di tergiversare ma è l’ora di tirarsi su le maniche politicamente e amministrativamente per risanare questa dolorosissima PIAGA SOCIALE. Il Presidente della Regione Puglia, MICHELE EMILIANO, ha inviato una nota al Governo, al Commissario Straordinario nazionale per la scarsità idrica, al Presidente della Giunta Regionale del Molise, al Consorzio per la bonifica della Capitanata e all’Acquedotto Pugliese, oltre che ai Consiglieri regionali della Provincia di Foggia per affrontare la grave crisi idrica che sta colpendo il Sud Italia e la Puglia in particolare. Nella lettera, il Governatore pugliese ha evidenziato la necessità di interventi urgenti per razionalizzare l’uso delle risorse idriche e per realizzare opere di collegamento all’invaso del Liscione, con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione dell’acqua tra Molise e Puglia, ovviamente con adeguati ristori al Molise. Si è sottolineato il momento particolarmente critico per la risorsa idrica a fini civili, agricoli ed industriali. A tutto ciò dobbiamo aggiungere che negli ultimi mesi ci sono state particolari condizioni climatiche e meteorologiche che hanno reso più grave l’approvvigionamento idrico delle regioni del Sud Italia. In proposito è nota l’opportunità che deriva dall’utilizzo delle risorse idriche dell’invaso del Liscione eccedenti l’utilizzo attuale che non vengono utilizzate e che finiscono (assurdamente!) in mare. Con quelle acque invasate è possibile irrigare nel Basso Molise una superficie topografica di oltre 20.000 ettari ed effettuare l’alimentazione potabile dei centri e dei relativi territori dei Comuni di Termoli, Campomarino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Larino, Ururi e Guglionesi. Aggiungiamo, per rendere ancora più chiara la situazione ai nostri Lettori, che si possono utilizzare più razionalmente ed efficacemente le risorse di quell’invaso ma è necessaria la realizzazione di due opere di collegamento a valle dello stesso. La prima riguarda un percorso di circa 18 chilometri verso sud ma anche un ulteriore collegamento di circa 5 chilometri che consentirebbe di convogliare tante risorse idriche eccedenti le esigenze del Molise incrementando in modo molto considerevole la disponibilità idrica dell’intera Capitanata. Lo studio tecnico e la relativa proposta della Regione Puglia sono territorialmente e idricamente realistici e potrebbero dare alla Puglia ed alla Capitanata in particolare una rinnovata ricchezza d’acqua che oggi sembra un sogno ma che con la <volontà politica> appulo-molisana si può tradurre nel medio periodo in una stupenda realtà. Questo, con la segreta speranza che le condizioni climatiche e meteorologiche di questa nostra terra ((e magari con una mano benevola del Padreterno!)) possano ritornare meno ‘matrigne’ nei confronti di Capitanata in particolare e Puglia in generale che non vorrebbero, paradossalmente, continuare…ad annegare in una epocale siccità! Non vogliamo insomma RUBARE ACQUA A NESSUNO ma pagare quella che, in posti vicini, finisce (ignobilmente!) nell’acqua salata del mare. Se Governo, Puglia e Molise ragionano all’unisono…DI ACQUA CE NE SARÀ SICURAMENTE PER TUTTI!!! Alla luce di tutto ciò, una onesta (e ormai forse inutile) riflessione finale per la Capitanata: negli ultimi venti anni abbiamo archiviato troppo in fretta quel progetto che si sarebbe dovuto chiamare MOLDAUNIA. Qualcuno se lo ricorda? Domani chissà…! Ma tornando a questa <tragedia dell’acqua> i Sanseveresi non possono non ricordare quei momenti dei secoli scorsi allorchè, per insistenti ed epocali siccità, i nostri bisnonni e nonni ricorrevano alla MADONNA DEL SOCCORSO perché con la sua presenza tra la gente esaudisse l’invocazione di tanta pioggia per sanare la piaga dell’emergenza idrica. Alla MADONNA NERA salga l’accorata preghiera delle nostre popolazioni per lo stesso motivo, chiedendoLe scusa per la sconsiderata assenza di una più avveduta e meno sciatta politica ambientale di questa terra.
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