Blitz della maggioranza in Consiglio, modificato il regolamento: azzerate tutte le commissioni

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Azzerate le commissioni consiliari. È questa la novità principale delle modifiche al regolamento del Consiglio comunale, approvate dalla maggioranza con un vero e proprio blitz d’Aula nella notte fra sabato e domenica. Il nuovo regolamento prevede infatti la decadenza, allo scoccare dei due anni e mezzo di consiliatura, non solo dei presidenti e dei vicepresidenti ma di tutte le commissioni. Risultato? Si ricomincia daccapo: adesso infatti le commissioni andranno ricostituite proporzionalmente ai gruppi. Una decisione presa dal centrodestra alla luce della nuova “geografia” di Sala Martorana rispetto al quadro post elettorale del 2022, ma soprattutto per risolvere tecnicamente vicenda tutta politica che rischiava di impantanare l’Aula.

Le modifiche al regolamento sono arrivate durante una seduta estremamente tesa, con le opposizioni che hanno contestato la mancanza del numero legale (per via dei numeri risicati del centrodestra) e hanno annunciato ricorso agli Enti locali. Le modifiche al regolamento entreranno in vigore tra 15 giorni e, in base al nuovo testo, ad ogni commissione vengono assegnati almeno tre impiegati comunali, affidando – solo in caso di necessità – la verbalizzazione a un consigliere. Sono state infatti ridefinite le funzioni del segretario delle commissioni, delegato dal segretario generale, con compiti amministrativi più chiari.

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Con l’azzeramento delle commissioni si rimescolano le carte. Alla luce dei nuovi equilibri, Forza Italia potrebbe perdere una delle tre commissioni a vantaggio di Lavoriamo per Palermo: il gruppo del sindaco Lagalla rimasto a bocca asciutta dopo il passaggio di Salvo Alotta tra le fila degli azzurri. Una vicenda che ha provocato lo stallo, ora superato, in Consiglio. Reclama spazio, già da tempo la Dc, che ha incrementato il numero dei consiglieri: i democristiani chiedono una seconda presidenza e a farne le spese dovrebbe essere la Lega, che frattanto ha ridotto la sua consistenza numerica. Tra le opposizioni il M5S spinge per entrare nelle commissioni Urbanistica e Bilancio: in bilico il gruppo Oso, con Giulia Argiroffi e Ugo Forello che rischiano di saltare.  

Le reazioni

Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia cristiana in Consiglio, ha espresso “grande soddisfazione per l’approvazione di alcune importanti modifiche al regolamento del Consiglio che garantiranno un funzionamento ottimale delle commissioni e dell’organo consiliare, scongiurando qualsiasi eventuale giochetto politico. Le commissioni sono articolazioni fondamentali per il buon funzionamento del consiglio, oltre che per garantire studio, approfondimento e confronto su ogni delibera nell’interesse della città e dei cittadini. Per questo motivo necessitavano di una regolamentazione chiara, certa e che garantisse la proporzionalità e la rappresentanza dei gruppi, che sono espressione della volontà popolare, al pari di quanto succede alla Camera, al Senato e all’Ars. L’approvazione di un sub-emendamento da me redatto e proposto e sostenuto dalla maggioranza, che prevede esplicitamente a metà consiliatura il rinnovo di tutte le commissioni secondo un criterio proporzionale alla consistenza dei gruppi consiliari, ha permesso di porre fine ad una vicenda tutta politica che andava avanti da settimane e che rischiava di impantanare pericolosamente i lavori d’Aula”.

Per il consigliere Salvo Alotta (Fi) c’è adesso “una grande opportunità di realizzare un riequilibrio di genere, eleggendo alla guida delle commissioni soltanto delle consigliere. Una presenza femminile che va valorizzata adeguatamente, per questo propongo di eleggere come presidenti solo donne”. Una proposta, quella di Alotta, che offrirebbe “un esempio di equità di genere e di grande apertura che possa essere un modello anche per altre istituzioni. Un patto aperto anche alle minoranze che possa fare il bene della città”. 

Le minoranze al momento però sono su tutte le furie: “Quanto accaduto è di una gravità inaudita e apre scenari inquietanti – ha detto Mariangela Di Gangi (Pd) -. Il centrodestra ha tenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti della presidenza e dei funzionari presenti in Aula, il tutto per coprire l’inadeguatezza politica e gestionale della stessa maggioranza che, nonostante abbia numeri consistenti, non riesce a garantire una presenza minima e deve ricorrere a sotterfugi per i quali peraltro chiederemo una verifica di legittimità in ogni sede competente. Lagalla non ha una maggioranza ed è alla mercé di gruppi in concorrenza fra loro. Non si possono piegare le regole agli interessi di parte”.


 



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