Salis-Piciocchi: a Genova lavori in corso per formare le squadre dei possibili assessori

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L’uno tra visite istituzionali, inaugurazioni pubbliche e riunioni da facente funzioni, l’altra tra presidi sindacali, convegni e le prime, dure prese di posizione contro l’amministrazione. Al di là delle mosse di Pietro Piciocchi e Silvia Salis sulla scena cittadina, però, a due mesi dal voto la vera campagna elettorale verso le Comunali è anche e soprattutto quella che non si vede: sono le squadre che prendono forma, le scelte dei partiti su candidature e municipi, i ragionamenti in corso su programmi, liste di partito e liste civiche. Nodi organizzativi quanto politici per nulla secondari, soprattutto a inizio corsa, che su entrambe le sponde della contesa ci si è dati l’obiettivo di sciogliere entro due settimane, per la metà di marzo. In attesa che (forse già la prossima settimana) a Roma si fissi una data per il voto. Il weekend più probabile per l’apertura delle urne rimane quello dell’11 maggio, ma rimane da capire se il governo vorrà accorpare le elezioni genovesi con i referendum nazionali.

A sinistra, Salis si dice «al lavoro» per rodare lo staff e integrarlo con quelli dei partiti del campo progressista. Questa mattina è attesa dall’incontro con la comunità del M5s (alle 11 al Centro civico Buranello, si collegherà anche Giuseppe Conte), e ha iniziato a scegliere pochi temi di città al giorno da portare nel dibattito. Ieri ha partecipato al presidio sindacale a sostegno dei lavoratori del Moody, a Piccapietra, per insistere sull’emergenza della crisi del commercio e rilanciare in tema rifiuti, inceneritore, manutenzioni. «Genova è una città molto sporca, con una spesa altissima per i rifiuti, adesso il Comune fa cassa sui cittadini e oltre alla Tari più alta d’Italia chiede il pagamento in anticipo a soli tre mesi dall’ultimo versamento. A cosa servono questi soldi?». E poi: «Dobbiamo smettere di prendere in giro i genovesi dicendo che le cose si risolvono in un attimo, non basta un rendering, servono azioni faticose per le quali non tagli dei nastri con un caschetto e non ti fanno nessun applauso, magari anzi all’inizio ti attiri anche qualche critica, ma producono un risultato nel lungo termine». E ancora, una stoccata al piano delle manutenzioni annunciato da destra: «Promettono opere che fanno passare come opere faraoniche, come grandi opere che danno impulso alla città, e poi si rivelano ordinaria amministrazione: 6 milioni per tappare le buche sui marciapiedi, non mi sembra il piano Marshall della riorganizzazione urbanistica della città».

Tutte puntate sulla città in attesa di comunicare la «visione di Genova» che sarà descritta dal programma elettorale, e in parallelo che si trovi una quadra su tutto il resto. I candidati e le candidate da schierare nella lista civica della candidata, in Comune come nei municipi (un passaggio politico importante soprattutto dopo i risultati deludenti delle civiche di centrosinistra in occasione delle ultime tornate elettorali, dalle Amministrative del 2022 alle ultime Regionali). Lo schema di gioco della coalizione sulla scheda, sulla quale sotto il nome di Salis salvo sorprese si ritroveranno tre liste di partito (Pd, M5s, Avs), una civico-riformista con le sigle centriste (Azione e Italia Viva comprese), una della candidata, già nominata “Silvia Salis sindaca” (a lavorare sulle candidature anche i dem Alberto Pandolfo e Armando Sanna) e forse una terza civica. E poi lo stesso nodo municipi, dove per riconquistare interi quartieri passati a destra nel giro degli ultimi cinque anni, c’è la tentazione di ricorrere a candidature di peso cittadino. Forse persino con nomi da eventuale giunta o lista da Consiglio comunale. E non è un caso, in tutto questo, se domani mattina Salis ha in programma la prima tappa ponentina del suo percorso di presentazione a circoli e associazioni della città, a Voltri.

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A destra, se Piciocchi anche ieri ha ribadito di «non voler rispondere alle aggressioni, se vogliono impostare una campagna elettorale su questo piano io non ci sto», il lavoro su liste e municipi pare più avanzato. Tra le figure già al lavoro sull’organizzazione ci sono il coordinatore di Vince Genova Carmelo Cassibba, presidente del Consiglio comunale, ma anche il campaign manager della vittoria di Marco Bucci alla Regionali, Gianni Vassallo. Nel simbolo di Vince Genova, che presenterà venti donne e venti uomoni e dove sono già stati arruolati nomi noti come l’attuale assessore Enrico Costa, Davide Falteri o la consulente del Comune Anna Orlando, il nome di Piciocchi prenderà il posto di quello di Bucci. Troppo prezioso in chiave elettorale, però, il cognome del governatore rimarrà nel simbolo dell’altra lista civica del centrodestra, Orgoglio Genova. Come a sinistra, a queste potrebbe aggiungersi una terza civica, da schierare sulla scheda insieme a quelle di partito (FdI, Lega, Forza Italia, Udc). Sul domino delle candidature dei presidenti di municipio, invece, deciderà probabilmente il prossimo vertice di coalizione, la prossima settimana.



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