Rilancio del centro di Teramo, amministrazione e commercianti studiano piano d’azione – Notizie

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Sostenere e rilanciare il commercio e la residenzialità in centro storico, in un momento di difficoltà legato a molteplici fattori. E’ questo l’obiettivo del percorso avviato dall’amministrazione comunale, nelle figure del sindaco Gianguido D’Alberto e dell’assessore al Commercio Antonio Filipponi, e dal  Consorzio Shopping in Teramo Centro, coordinato dalla Presidente Franca Labrecciosa e dal vicepresidente Osvaldo Di Teodoro, che in questi mesi, nel corso di diversi incontri ai quali ha preso parte una folta delegazione di commercianti, si sono confrontati su diverse proposte, avviando un percorso condiviso.

Diverse sono le questioni messe sul tavolo, a partire dalla rivisitazione del sistema delle strisce blu a pagamento sul territorio con la previsione della loro introduzione anche nelle aree a ridosso della grande distribuzione e in altre aree del territorio comunale, al fine di arrivare a una rimodulazione delle tariffe con l’abbattimento a 50 centesimi l’ora per le prime tre ore su tutto il territorio. Questo, laddove necessario, anche con un eventuale  investimento diretto da parte del Comune, in base alle disponibilità economiche, e compatibilmente con gli equilibri previsti dal PEF della convenzione con la Easy Help. Un’operazione che va di pari passo con le azioni che l’Amministrazione sta mettendo in campo per l’individuazione di parcheggi dedicati ai residenti in centro storico.

Tra le questioni affrontate al tavolo anche quella relativa al parcheggio San Francesco, oggi di fatto  sottoutilizzato, rispetto al quale i commercianti hanno chiesto di  arrivare in pochi giorni a una convenzione con la società che lo gestisce, per consentire ai lavoratori e ai residenti del centro storico di potersi abbonare al costo mensile di circa 10 euro a stallo. Tra le richieste degli operatori commerciali anche l’istituzione di un servizio permanente di bus navetta che colleghi il parcheggio con il centro della città durante tutta la giornata.

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Tra le proposte oggetto di condivisione tra i commercianti e l’amministrazione, anche la richiesta di portare avanti il percorso, già avviato dal sindaco con atti concreti, di recuperare all’utilizzo per la città gli spazi rimasti vuoti degli ex uffici bancari in Via Carducci. In particolare è  stata condivisa l’opportunità, proseguendo negli accordi con la banca, di destinare quegli spazi, anche in alternativa agli uffici pubblici, all’apertura di corner per i grandi marchi, fermo restando l’obiettando prioritario di riportare in centro gli uffici comunali, a partire dall’ufficio Anagrafe. A tal fine, amministrazione e commercianti hanno congiuntamente ritenuto di esplorare la possibilità di acquisire, tra gli spazi da destinare a finalità pubbliche, laddove possibile, anche i locali ubicati di fronte alla sede dell’Archivio di Stato in Via Cesare Battisti, disponibili alla locazione. Un’attività, quella volta a riportare gli uffici comunali in centro, su cui l’amministrazione è impegnata da tempo e rispetto la quale ha già messo in campo diverse iniziative.

Altro tema sul quale commercianti e amministrazione hanno trovato condivisione di intenti è quella del potenziamento del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento al centro storico, e rispetto al quale i commercianti hanno chiesto agli amministratori di raggiungere un accordo con il gestore affinché vengano destinati appositi bus medio-piccoli, preferibilmente alimentati da motori non inquinanti, da utilizzare appositamente per garantire un  servizio capillare anche nel  centro cittadino.

Tra le azioni condivise quelle di un intervento volto a definire una gestione dei cantieri relativi alla Ricostruzione, ai lavori del Superbonus 110% e del PNRR che limiti, il più possibile, gli inevitabili disagi che vive il centro storico. I commercianti, in particolare, hanno evidenziato come insistano nel centro cittadino “numerosi cantieri installati, aperti e poi abbandonati per mesi; cantieri che occupano più suolo pubblico di quanto sarebbe necessario; cantieri che fanno scomparire – per la comodità delle ditte esecutrici – numerosi stalli utili ai residenti e agli utenti; parcheggi colonizzati da transenne, materiale edile e quant’altro; cantieri dove si lavora a ritmo blando; cantieri che chiudono non una, ma due vie cittadine per un solo appalto; cantieri dove non si lavora inspiegabilmente per giorni, nonostante non vi siano formali comunicazioni di interruzioni dovute a cause oggettive”.

Rispetto a questa problematica, in particolare, gli operatori del commercio hanno chiesto di revisionare i regolamenti comunali per rendere ancor più stringenti le norme di installazione e di utilizzo dei cantieri e ridurre le aree di suolo pubblico occupate, trovando la massima disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale.

Amministrazione che ha già avviato, da tempo, un tavolo permanente con le associazioni degli imprenditori edili per il monitoraggio dei cantieri e per la soluzione delle problematiche connesse.

Infine, il tavolo ha pienamente condiviso, dando il proprio sostegno, l’azione già promossa dal sindaco per chiedere al Governo di prevedere appositi ristori per tutte quelle attività commerciali e produttive che, pur avendo iniziato a lavorare dopo il terremoto, ne stanno di fatto subendo le conseguenze per via dei lavori di ricostruzione.



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