Le reazioni dopo il duro scontro avvenuto nello Studio Ovale della Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina. I due presidenti sembrano su opposizioni opposte e stando a un alto funzionario dell’amministrazione Usa, Trump starebbe valutando lo stop agli aiuti militari all’Ucraina. Il leader di Kiev dopo il litigio in diretta tv: “È molto importante che l’Ucraina venga ascoltata”. Allontanato dalla Casa Bianca, Zelensky ringrazia gli Usa “ma non pensa di doversi scusare” come invece lo sollecita a fare il segretario di Stato americano Marco Rubio. L’Europa con Zelensky: “La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Non sei mai solo”, dicono le presidenti della Commissione von der Leyen e del Parlamento Metsola. Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, ha definito lo scontro alla Casa Bianca un “momento spiacevole”, ma ha sottolineato che non si trattava di un evento che l’aveva particolarmente sorpresa. “Non mi sembra nulla di straordinario che due leader di paesi difendano i propri interessi nazionali e la visione che considerano più giusta per il mondo”, ha dichiarato questa mattina durante una visita al Salone dell’Agricoltura.
Se da una parte poi l’ambasciata ucraina in Turchia pubblica sul proprio account ufficiale X una foto del presidente Erdogan che tiene un ombrello sopra Zelensky, ribadendo simbolicamente il pieno appoggio a Kiev, dall’altra il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha commentato “Il mondo ha bisogno di un leader, e quel leader è Vladimir Putin”. Le parole di Medvedev arrivano in risposta alle dichiarazioni dell’alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, che aveva sostenuto che il mondo libero necessiti di un nuovo leader. Kallas aveva suggerito che l’UE potesse assumere questo ruolo e così.
Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva “Bbc”, il presidente ucraino Zelensky è intanto atterrato da poche ore all’aeroporto di Stansted a Londra per partecipare a un importante summit sulla difesa, volto a garantire una pace “duratura e applicata” in Ucraina: “A dispetto del dialogo duro, gli Stati Uniti restano un partner strategico dell’Ucraina” ha detto il presidente ucraino Zelensky sul suo profilo X (ex Twitter) a margine dell’arrivo a Londra.
Washington potrebbe però cancellare ogni forma di aiuto destinato all’Ucraina, anche indiretto. A scriverlo il Washington Post e il New York Times, citando fonti dell’amministrazione Usa.
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Fonte della presidenza ucraina: “Per Kiev ora gli Stati Uniti giocano apertamente con la Russia”
L’Ucraina crede che Trump e Vance stiano “apertamente giocando con la Russia”. A dichiararlo una fonte della presidenza ucraina all’Afp, secondo cui lo scontro tra Trump e Zelensky nello Studio Ovale sarebbe “una risposta logica alla domanda su cosa succederà dopo e chi è nostro amico e chi è nostro nemico. Questa è già una buona cosa”. Se gli Stati Uniti dovessero sospendere gli aiuti a Kiev “una nuova alleanza dell’Ucraina con i Paesi europei proteggerà la libertà, la democrazia e i nostri valori condivisi”.
Manifestazione contro Trump sotto il consolato Usa a Milano: domani prevista nuova protesta
Decine di persone si sono trovate sotto il consolato americano a Milano per protestare contro “l’assurdo show portato avanti dal presidente Trump” ieri, venerdì 28 febbraio, alla Casa Bianca, durante l’incontro con il presidente ucraino Zelensky. “Manifestiamo contro quello che è successo ieri alla Casa Bianca, non contro il popolo americano, ma a sostegno del popolo americano, a cui chiediamo di prendere una posizione chiara e netta a sostegno del popolo ucraino e contro quello show assurdo portato avanti al presidente Usa”. Tetyana Bezruchenko tra le più attive tra gli ucraini milanesi ha spiegato che “I diritti per cui combatte l’Ucraina sono i diritti europei, che hanno creato l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale e più territori Putin riesce a conquistare, imponendo le sue leggi, più persone perdono i loro diritti”.
Un nuovo appuntamento a sostegno dell’Ucraina è previsto per domani, domenica 2 marzo, dove gli ucraini milanesi e non potranno ritrovarsi in una manifestazione organizzata in collaborazione con Azione.
Musumeci: “No al gioco russo di dividere ancora l’Europa”
“Speriamo che in un contesto europeo/internazionale la situazione possa cambiare, Meloni esorta a non dividerci perché non vorremmo che, dietro le vicende più recenti, ci sia il gioco della Russia di dividere ancora una volta l’Europa come ha fatto in passato”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, a margine del forum organizzato da Bruno Vespa a Saturnia, sulla proposta della premier di un vertice europeo in vista della pace in Ucraina.
Musumeci ha poi aggiunto ai cronisti: “L’Unione europea arriva tardi a questo appuntamento, negli ultimi 30-40 anni non c’è stata politica di sicurezza e di difesa e oggi ne cogliamo purtroppo i risultati negativi”
Rutte a Zelensky: “Stati Uniti, Europa e Ucraina uniti. Rispettare ciò che Trump ha fatto per Kiev”
“Gli Stati Uniti, l’Ucraina e l’Europa devono “rimanere uniti” per assicurare “una pace duratura”, a dirlo in un’intervista alla Bbc, Mark Rutte a Volodymyr Zelensky. Il segretario generale della Nato, ha poi aggiunto: “Ora ho parlato due volte al telefono con Zelensky, gli ho detto che dobbiamo rimanere uniti, gli Stati Uniti, l’Ucraina e l’Europa per garantire a Kiev una pace duratura”. “Dobbiamo rispettare” quello che Donald Trump ha fatto finora per l’Ucraina, ha aggiunto ancora Rutte. Il numero uno dell’alleanza atlantica non è voluto entrare troppo nei dettagli “di quello che è stato discusso” con Zelensky. Ma ha ricordato come l’approvazione della prima amministrazione Trump per la vendita del sistema missilistico anticarro Javelin abbia consentito all’Ucraina di “reagire”. “Dobbiamo davvero darne il merito a Trump”
Tajani: “Unità dell’Occidente priorità assoluta, serve vertice tra alleati”
L’unità dell’Occidente è la condizione imprescindibile per affrontare le grandi sfide globali. È quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista ad Affaritaliani, rispondendo a una domanda sullo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky: “L’unità dell’Occidente è la nostra priorità. L’Alleanza atlantica è nata per difendere libertà e democrazia, gli stessi valori che rappresentano le fondamenta dell’Unione europea. Ecco perché l’Italia chiede un vertice tra alleati per decidere sulle grandi questioni, a partire dalla guerra in Ucraina. Dividersi sarebbe un grave errore”, ha dichiarato il ministro. Tajani ha poi ribadito l’importanza della coesione tra i Paesi europei per raggiungere una pace giusta in Ucraina, senza però mettere in discussione l’integrità di Kiev: “È fondamentale per raggiungere ogni obiettivo l’unità fra europei. Così come è impensabile una trattativa per la fine della guerra senza Ucraina e senza Unione europea. Tutti dobbiamo lavorare per una pace giusta che, però, non può consistere nella sconfitta di Kiev. Una pace che deve naturalmente garantire la sicurezza di tutta l’Europa”. Il leader di Forza Italia ha inoltre ribadito il sostegno a un’Europa forte e coesa, annunciando una serie di iniziative europeiste che culmineranno il 5 aprile con un consiglio nazionale aperto al Palazzo dei Congressi di Roma, alla presenza del presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber.
“Noi di Forza Italia crediamo in una Europa forte ed unita e lo riaffermeremo al congresso del Partito Popolare Europeo a Valencia. Per questo motivo abbiamo organizzato una serie di manifestazioni europeiste”, ha riferito Tajani.
Rutte: “Zelensky ripristini rapporti con Trump”
Sindaco di Milano Beppe Sala: “Le città siano la chiave europea contro autoritarismi e oligarchie”
Le città possono giocare un ruolo fondamentale nella costruzione di un’Europa capace di reagire agli autoritarismi e alle oligarchie globali. Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo a margine del primo corso della scuola politica Akadémeia in corso a Firenze. “In questo momento è difficile essere molto ottimisti, ma bisogna che ci sforziamo di esserlo e credo che la chiave sia veramente una visione europea per reagire a questi autoritarismi, a queste oligarchie, tecno-oligarchie che vediamo nel mondo”, ha dichiarato Sala. Il primo cittadino milanese ha sottolineato poi il ruolo centrale delle città come modello alternativo di società, capace di valorizzare il welfare e promuovere una sinergia virtuosa tra settore pubblico e privato: “Da questo punto di vista le città possono insegnare che c’è altro, possono far vedere che c’è anche dell’altro, che il welfare è sempre un grande valore, che si può creare una sinergia sana nel rapporto tra pubblico e privato. E da questo punto di vista le città hanno un grande ruolo”.
Michael Caine a Trump: “Datti una calmata”
Michael Caine, leggenda di Hollywood, è stato il primo vip del cinema a commentare il violento scontro di ieri nello Studio Ovale tra il presidente Trump e il suo vice JD Vance da un lato, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dall’altro. Con tre parole lapidarie, l’attore 91enne ha scritto sui social: “Trump, datti una calmata”, prendendo una netta posizione sul confronto che ha infiammato il dibattito internazionale. La star di The Italian Job – Un colpo all’italiana ha poi lanciato un messaggio ai leader impegnati nel tentativo di ricucire lo strappo: “Dovete soltanto firmare un cessate il fuoco”, richiamando ironicamente una delle battute più celebri del film del 1969: “Dovevi solo far saltare le dannate portiere!”. La frase, infatti, appartiene a una delle scene più iconiche della pellicola, in cui il protagonista Charlie Croker (interpretato da Caine) e la sua banda stanno preparando un colpo grosso. Durante una simulazione, un membro della squadra incaricato di piazzare l’esplosivo distrugge completamente il furgone blindato anziché limitarsi a far saltare le portiere. La reazione esasperata di Croker è diventata una delle battute più celebri nella storia del cinema britannico.
Con questa citazione, Caine ha insomma voluto lanciare un appello per la moderazione e il dialogo, invitando i leader a porre fine alle ostilità con la stessa semplicità con cui si risolverebbe un problema cinematografico.
Mosca: “Kiev ha tentato di colpire il TurkStream per interrompere il gas all’Europa”
Le forze armate ucraine avrebbero tentato di attaccare la stazione di compressione Russkaya, situata nella regione di Krasnodar, con l’obiettivo di interrompere le forniture di gas verso l’Europa. È quanto dichiarato dal ministero della Difesa russo in una nota diffusa dall’agenzia Ria Novosti. “Nella notte del 28 febbraio, sullo sfondo del viaggio di V. Zelensky a Washington, il regime di Kiev, al fine di interrompere le forniture di gas ai paesi europei, ha tentato un altro attacco all’infrastruttura della stazione di compressione Russkaya nel villaggio di Gai-Kodzor (Territorio di Krasnodar), che fornisce gas tramite il gasdotto TurkStream, utilizzando tre droni di tipo aeronautico”, ha affermato il ministero nella nota. Secondo Mosca, l’attacco sarebbe stato condotto con tre droni di tipo aeronautico, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli sui danni o sull’efficacia dell’azione.
Il TurkStream è una delle principali vie di transito del gas russo verso l’Europa, ed è già stato al centro di tensioni geopolitiche dall’inizio del conflitto in Ucraina.
L’Ucraina propone alla Francia una produzione congiunta di armi con fondi russi congelati
Il ministero della Difesa ucraino ha avanzato alla Francia la proposta di avviare una cooperazione per la costruzione congiunta di impianti di produzione di armi, finanziati con i profitti derivanti dagli asset russi congelati: il piano prevede la realizzazione di diversi sistemi bellici, tra cui sistemi di difesa aerea, di cui Kiev ha urgente necessità. “L’Ucraina propone di creare joint venture con aziende francesi produttrici di armi in base alle esigenze dell’Ucraina. Sono stati delineati diversi progetti che potrebbero essere finanziati utilizzando i profitti generati dai beni congelati della Russia”, si legge in una nota ufficiale. Il vice ministro della Difesa ucraino, Sergiy Boyev, ha sottolineato l’urgenza di sistemi di difesa aerea e missilistica, razzi, veicoli blindati pesanti e munizioni per sostenere lo sforzo bellico contro la Russia. A seguito dell’invasione russa, l’Unione Europea e i Paesi del G7 hanno infatti congelato circa la metà delle riserve valutarie russe, pari a circa 300 miliardi di euro (317 miliardi di dollari), di cui oltre 200 miliardi di euro si trovano nell’Ue, principalmente sui conti della società di compensazione belga Euroclear. Il G7 ha poi inoltre deciso di concedere all’Ucraina un prestito di 50 miliardi di dollari, che sarà rimborsato con gli interessi maturati sui beni russi bloccati.
Orban: “L’Ue avvii colloqui diretti con Mosca per la pace in Ucraina”
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha esortato l’Unione Europea ad avviare negoziati diretti con Mosca per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura in Ucraina. Il leader di Budapest ha inoltre ribadito l’intenzione di opporsi a qualsiasi accordo sul conflitto che venga discusso a livello comunitario nel prossimo vertice europeo: “Sono convinto che l’Unione Europea, seguendo l’esempio degli Stati Uniti, dovrebbe avviare colloqui diretti con la Russia su un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina”, ha scritto Orban in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Ministra degli Esteri tedesca Baerbock: “È iniziata una nuova era di scelleratezza”
“La nuova era di scelleratezza è iniziata”. Con queste parole la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha commentato il duro scontro verbale avvenuto ieri alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky. La dichiarazione, riportata dai media tedeschi, evidenzia la crescente preoccupazione della Germania riguardo alle tensioni internazionali: “Il nostro orrore è più grande di prima” – ha aggiunto Baerbock, intervenendo da Berlino – sottolineando come l’accaduto abbia reso ancora più evidente che “l’ordine internazionale basato sulle regole e la forza del diritto devono essere difesi più che mai contro la potenza del più forte. La ministra ha poi ribadito con fermezza che “chi sia il brutale aggressore e chi il coraggioso difensore in questa guerra contro l’Ucraina, chi sia il carnefice e chi la vittima, è assolutamente fuori discussione”, precisando che “nessuno dovrebbe quindi sbagliarsi sul nemico: siede solo al Cremlino, non a Kiev o a Bruxelles”.
Baerbock ha anche fatto riferimento agli impatti emotivi delle immagini diffuse dallo scontro: “Molti di voi avranno dormito male stanotte di fronte agli indicibili video della Casa Bianca. Purtroppo non si è trattato di un brutto sogno, ma di una violenta realtà”. Infine, ha concluso con un messaggio di determinazione: “Oggi il nostro orrore è più grande di prima, ma lo è anche il nostro impegno nei confronti del popolo ucraino, della nostra sicurezza e della pace in Europa”.
Scalfarotto (Iv): “Ridicolo che Calenda usi ‘Stati Uniti d’Europa’ e poi regali posti ai sovranisti al Parlamento europeo”
“Apprezzabile la manifestazione in favore dell’Ucraina, domani pomeriggio. Ridicolo però che Carlo Calenda usi il nome Stati Uniti d’Europa, dopo aver distrutto quel progetto non aderendo alla lista e regalando posti al Parlamento europeo ai sovranisti filo Putin”. Lo ha detto il responsabile Esteri di Italia Viva, Così Ivan Scalfarotto, via social.
Siri (Lega): “Il presidente Trump si adopera per raggiungere pace”
“Le immagini della Casa Bianca sono state molto dirette, si direbbe, nel senso che hanno messo in luce un pò di contraddizioni e hanno messo in luce soprattutto quello che il presidente Trump ha sempre detto in campagna elettorale, cioè ‘Voglio raggiungere la pace e mi adopero per questo'”. A dirlo l’ex sottosegretario e coordinatore dei dipartimenti della Lega, Armando Siri, a margine di un’iniziativa politica a Firenze.
“Poi quello che è accaduto dal punto di vista caratteriale”, ha proseguito Siri, “quelle sono cose che non si commentano, l’importante sono le cose concrete, quindi speriamo che questo possa portare presto a una conclusione positiva”.
Ministra Esteri tedesca dopo lite Trump-Zelensky: “Iniziata una nuova era di infamia”
La disputa Trump-Zelensky mostra che “è iniziata una nuova era di infamia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ieri sera durante una trasmissione televisiva. Oggi Baerbock ha aggiunto che l'”indicibile” lite alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca assomiglia a un “brutto sogno”.
Fonte Casa Bianca: “Non è stata imboscata a Zelensky, volevamo accordo”
Un alto funzionario della Casa Bianca citato dalla testata Axios sostiene che quanto accaduto ieri nello Studio Ovale non sia stato un’imboscata premeditata. “Il nostro piano era quello di firmare l’accordo sui minerali e di entrare in questa partnership economica e di procedere verso la pace”, ha dichiarato il funzionario. Diversi alleati Usa si sono rapidamente stretti intorno a Zelensky dopo lo scontro e i democratici del Congresso Usa hanno denunciato l’atteggiamento di Trump verso il presidente di un Paese in guerra paragonandolo a quello di un bullo, ma assistenti di Trump citati da Axios hanno attribuito la responsabilità a Zelensky: “Avrebbe potuto semplicemente riconoscere le osservazioni del vice presidente (Vance ndr.) e andare avanti, ma non è riuscito a farlo”.
Zelensky dice di essere pronto a un accordo sui minerali: “Servono però delle garanzie”
“Siamo pronti a firmare l’accordo sui minerali, e sarà il primo passo verso le garanzie di sicurezza. Ma non è abbastanza, e abbiamo bisogno di più di questo. Un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza è pericoloso per l’Ucraina. Stiamo combattendo da 3 anni, e il popolo ucraino deve sapere che l’America è dalla nostra parte”.
A dirlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con un post su X (ex Twitter).
Colloquio telefonico tra i ministri degli esteri Fidan e Lavrov: “Trattare per fine conflitto”
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto oggi un colloquio telefonico con il suo omologo russo Sergey Lavrov per discutere della situazione del conflitto in Ucraina: “Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha tenuto una telefonata con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Le parti hanno discusso dell’ultima situazione relativa al conflitto russo-ucraino”, ha riferito una fonte citata dai media locali.
Steinmeier contro Trump: “La diplomazia fallisce quando i partner negoziali vengono umiliati di fronte al mondo intero”
“La diplomazia fallisce quando i partner negoziali vengono umiliati di fronte al mondo intero”, ha detto così all’agenzia di stampa tedesca Dpa, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, criticando Donald Trump per il suo comportamento durante l’incontro di ieri sera con il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky. Steinmeier ha poi aggiunto: “La scena alla Casa Bianca di ieri mi ha tolto il fiato. Non avrei mai creduto che un giorno avremmo dovuto proteggere l’Ucraina dagli Stati Uniti”, ha detto il presidente tedesco.
Zelensky sulla politica Usa: “Il dialogo con Putin è comprensibile”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha minimizzato le trattative tra gli Stati Uniti e Vladimir Putin, definendo “comprensibile” il desiderio dell’amministrazione Trump di avviare un dialogo con il presidente russo. In un messaggio pubblicato su X da Londra, dove ha annunciato un incontro bilaterale con il premier britannico Keir Starmer, Zelensky ha infatti commentato lo scontro avuto ieri con Trump alla Casa Bianca. Nonostante ciò, il leader ucraino ha ricordato che “gli Usa hanno sempre parlato di una pace” che dovrebbe però essere raggiunta “attraverso la forza”, e ha poi concluso affermando: “Insieme possiamo compiere passi forti contro Putin”.
Gelmini (Noi Moderati): “L’Europa deve affrontare la prova della sua storia e mantenere l’unità”
“Quello che sta accadendo pone l’Europa di fronte alla più grande prova di maturità della sua storia. La nuova posizione dell’amministrazione Trump riguardo l’Ucraina non ci convince, e certamente non è gradita a chi come noi ha sempre sostenuto l’eroica resistenza ucraina, ma è necessario prenderne atto con realismo, pur non condividendola, per evitare rischi più gravi”, ha dichiarato Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare. “Dobbiamo e possiamo evitare che si creino fratture insanabili tra le due sponde dell’Atlantico. In gioco ci sono i nostri principi, la nostra storia e secoli di battaglie per la libertà e i diritti”, ha aggiunto. Gelmini ha poi enfatizzato l’importanza di mantenere l’unità sia all’interno che all’esterno del Paese e ha poi lodato la presidente Meloni per aver sottolineato l’urgenza di un vertice tra alleati, auspicando che si svolga a porte chiuse: “Va scongiurata la resa di Kiev e la vittoria dell’arroganza di Putin, ma è altrettanto fondamentale fare ogni sforzo per mantenere unito l’Occidente”, ha concluso Gelmini.
Zakharova: “Zelensky è ossessionato dalla guerra per preservare il suo potere”
“Con il suo comportamento incredibilmente maleducato, Zelensky ha confermato di essere un guerrafondaio e la minaccia peggiore per la comunità internazionale”. A dirlo Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “Nelle attuali condizioni politiche sempre più deteriorate per il regime di Kiev, questa figura non è in grado di mostrare un senso di responsabilità ed è quindi ossessionata dal continuare la guerra, rifiutando la pace, che per lui è come la morte”, ha poi aggiunto Zakharova, riferendosi al presidente ucraino Zelensky e al suo incontro con ieri alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Senza precedenti nella storia della politica e della diplomazia internazionale, la sobria bastonata data dal presidente americano a Zelensky alla Casa Bianca è anche la prova della debolezza politica e del totale degrado morale di quei leader europei che continuano a sostenere il folle leader del regime nazista che ha perso il contatto con la realtà”, ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri russo.
Gli ucraini in Italia scendono in piazza a sostegno di Zelensky
Gli ucraini in Italia hanno organizzato manifestazioni per esprimere il loro sostegno a Volodymyr Zelensky, invitando tutti gli italiani, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, a unirsi alla causa. “Invitiamo chi crede nei valori della libertà, della dignità e dello stato di diritto a partecipare alle manifestazioni di oggi a Milano, davanti al Consolato Usa, e domani a Piazza dei Mercanti, a Roma, in Piazza Santi Apostoli, a Ravenna e in altre città italiane. “L’Europa deve svegliarsi, è arrivato il momento di difendersi”, ha dichiarato infatti Oles Horordetskyy, presidente dell’associazione cattolica ucraina in Italia, all’ANSA. “Non ci saranno bandiere politiche, ma solo quelle italiane, ucraine ed europee. Siamo con Zelensky e il popolo ucraino, che ieri è stato umiliato negli Stati Uniti”.
La Russia etichetta come “fallimento totale” la visita di Zelensky negli Stati Uniti
La Russia ha liquidato come un “fallimento totale” il viaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti. “La visita del capo del regime neonazista, Zelensky, a Washington il 28 febbraio è stata una completa sconfitta politica e diplomatica per il regime di Kiev”, ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo.
Carfagna: “L’Italia deve essere protagonista nel dialogo tra UE e Stati Uniti”
“L’Italia può giocare un ruolo da protagonista nello scenario aperto dalle scelte di Donald Trump, nuovo e per molti versi sconcertante, solo a una condizione: agire come soggetto forte dell’assetto europeo, capace di tenere aperti i canali di dialogo dell’Unione con gli Usa”. È quanto scrive su X (ex Twitter) Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare. Carfagna sottolinea che, per consolidare questo ruolo, è fondamentale che l’Italia partecipi attivamente alle nuove decisioni che l’Europa sta affrontando in materia di difesa e politiche fiscali, con autorevolezza, convinzione e unità. In merito alla politica estera, la deputata sostiene che la maggioranza di centrodestra dovrebbe parlare con una sola voce, quella della presidente del Consiglio. “Chi già brinda al successo di Vladimir Putin, chi insulta i vertici europei, chi mette a rischio le nostre relazioni con la Francia, la Germania, la Gran Bretagna per mettersi in mostra davanti alla nuova amministrazione Usa, mina l’interesse nazionale. Lasciamo alle sinistre la divisione su guerra e pace, dazi e contro dazi, insieme alle degradanti esultanze per una possibile resa del valoroso popolo ucraino e del suo presidente”, afferma.
Carfagna conclude ribadendo che è compito della politica italiana distinguersi, scegliendo ciò che è meglio per il Paese e non ciò che conviene alla propaganda di alcuni individui, soprattutto in un momento così delicato per gli equilibri internazionali.
Zelensky: “Gli Stati Uniti restano un partner strategico dell’Ucraina”
“A dispetto del dialogo duro”, gli Stati Uniti restano “un partner strategico dell’Ucraina”: a dirlo il presidente ucraino Zelensky sul suo profilo X (ex Twitter) a margine dell’arrivo a Londra, per un incontro bilaterale anticipato a oggi pomeriggio con Keir Starmer, premier britannico.
Zelensky ha poi ribadito di essere “molto grato agli Stati Uniti per tutto il sostegno ricevuto, in particolare nei tre anni di guerra con la Russia, rivolgendo un “grazie” a Trump. Ha però anche insistito che è fondamentale essere “onesti e diretti per capire i nostri obiettivi condivisi”.
La Slovacchia blocca gli aiuti economici e militari a Kiev
La Slovacchia ha espresso la sua contrarietà all’idea di un accordo di “pace attraverso la forza” tra l’Ucraina e l’Unione Europea con la Russia, ribadendo la sua ferma decisione di non supportare Kiev, né sotto forma di aiuti economici né militari, in questo contesto. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato in una nota che il Paese nutre dubbi sulla strategia “irrealistica” della “pace attraverso la forza”, che, secondo lui, potrebbe essere utilizzata come pretesto per prolungare il conflitto in Ucraina. “L’Ucraina non sarà mai abbastanza potente per affrontare la Russia da una posizione di forza militare”, ha aggiunto Fico.
In vista del vertice europeo di Bruxelles previsto per giovedì, Bratislava ha confermato la sua posizione: non fornirà né finanziamenti né armamenti per sostenere l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. La Slovacchia, tuttavia, presenterà al forum la proposta di un “cessate il fuoco immediato”, pur consapevole che tale iniziativa non è condivisa da tutti i membri dell’Unione Europea. Un altro punto sollevato da Bratislava durante il vertice sarà la richiesta che Kiev riattivi il flusso di gas russo attraverso il suo territorio, rinnovando un accordo che l’Ucraina ha rifiutato di estendere dopo la sua scadenza a dicembre dello scorso anno. Questo accordo permetteva alla Slovacchia di ricevere gas russo, ma la sua interruzione ha portato a una significativa riduzione delle riserve energetiche slovacche, che non possono essere facilmente integrate tramite il gasdotto TurkStream, che ha capacità limitate. Fico ha lasciato intendere che, qualora le sue richieste non venissero accolte, il Consiglio europeo di giovedì potrebbe non riuscire a raggiungere un accordo sulle conclusioni relative alla situazione ucraina.
Ricciardi e Patuanelli (M5s) scrivono una lettera a La Russa e Fontana: “Meloni venga in aula a riferire”
I capigruppo del M5s di Camera e Senato, Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli, hanno scitto una lettera a Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa chiedendo che la premier Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo straordinario del 6 marzo che ha all’ordine del giorno la guerra in Ucraina ed il rafforzamento della difesa europea, riferisca in aula. “Si tratta di un Consiglio di immane rilevanza internazionale, in un contesto da ultimo segnato dall’incontro tra il Presidente degli Stati Uniti d’America ed il Presidente dell’Ucraina, nonché dall’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di una risoluzione presentata degli Stati Uniti”, si legge.
“Riteniamo, pertanto, oggettivamente necessario che il governo, e, segnatamente il presidente del Consiglio dei ministri, svolga sue comunicazioni in merito alle posizioni che intenderà assumere in occasione del suddetto Consiglio, tenendo conto degli eventuali indirizzi formulati dal Senato della Repubblica”, sottolineano. La richiesta è dunque quella di “voler urgentemente convocare una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, al fine di calendarizzare celermente le comunicazioni del Governo in merito al Consiglio europeo straordinario del 6 marzo 2025, volte al coinvolgimento del Parlamento della Repubblica nella definizione della politica nazionale in sede europea”
Zelensky anticipa il bilaterale con il primo ministro britannico Starmer a oggi pomeriggio
È stato anticipato a oggi pomeriggio il bilaterale tra il presidente ucraino Zelensky e il primo ministro britannico Starmer, alla vigilia del vertice di una dozzina di leader europei a Londra: “Il primo ministro e il presidente Zelensky si incontreranno a Downing Street questo pomeriggio”, ha detto un funzionario, dopo che i media britannici hanno diffuso le immagini dell’aereo ucraino che atterra in un aeroporto a nord di Londra.
Braga e Boccia (Pd): “Meloni deve spiegare con chi sta. Non può continuare a nascondersi”
“Le immagini di ieri dallo Studio ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia. Meloni deve spiegare al paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo”. A scriverlo in una nota, Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo del Pd alla Camera dei deputati e al Senato.
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