Presentata la biografia di Sanguinetti con un collegamento dalla Toscana

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Si è svolta ieri, presso la sala dell’Infopoint, situata di fronte al santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo, l’ultima presentazione del libro “Il medico con le scarpe rotte”, biografia del dott. Guglielmo Sanguinetti, definito il «braccio destro di Padre Pio», sia nella realizzazione di Casa Sollievo della Sofferenza sia nel coordinamento dei primi Gruppi di preghiera.

Organizzata dal locale Rotary Club, la serata è stata aperta con i saluti della presidente Rossella Fini, secondo cui era «doveroso, oltre che motivo di orgoglio, parlare di una figura così importante per San Giovanni Rotondo, qual è il dott. Sanguinetti» durante l’anno di sua competenza.

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È seguita la proiezione di un video con il saluto di Pietro Belli, governatore del Distretto 2071, che coincide con il territorio della Toscana, regione dove il protagonista del volume ha trascorso la maggior parte degli anni della sua vita. Belli, dopo aver rivelato di aver letto «d’un fiato, con grande attenzione e interesse il libro», ha spiegato di avere una particolare predilezione per Guglielmo Sanguinetti, che aveva già conosciuto diversi anni fa, avendo lavorato nel Mugello ed essendo stato socio del relativo Club Rotary. Dopo aver illustrato i meriti acquisiti dal medico negli anni in cui svolse la sua professione a Ronta e a Borgo San Lorenzo, il Governatore del distretto toscano del Rotary International ha dichiarato: «Da quest’opera emerge un uomo che ha contribuito a realizzare un luogo per donare conforto e solidarietà all’essere umano piegato e piagato dal dolore, dalla sofferenza fisica».

Quindi ha preso la parola l’autore, che ha raccontato com’è nata l’idea di scrivere il testo, «nato per caso», precisando poi di credere che «il caso non esiste», per poi precisare: «Tutto è partito da una serie di articoli, scritti per la rivista Voce di Padre Pio, sui medici curanti del mistico Frate», ha spiegato Stefano Campanella, direttore di Padre Pio Tv. Quando sono arrivato a trattare Sanguinetti ho scoperto che le mie ricerche si stavano svolgendo in un anno particolare, il 2024, in cui ricorrevano i 130 anni dalla nascita del medico, i 70 anni dalla sua morte e i 70 dall’inaugurazione del primo poliambulatorio della costruenda Casa Sollievo della Sofferenza, dove iniziarono le prime visite mediche, i primi esami clinici e il primo sollievo della sofferenza. Per questo ho ritenuto doveroso completare le ricerche, anche dopo la pubblicazione degli articoli, e condensarle in un volume».

Nella sua veste di moderatore, Giulio Siena, che è stato per molti anni responsabile dell’Ufficio stampa di Casa Sollievo della Sofferenza e direttore dell’omonima rivista, ha sottolineato il merito di quest’opera, evidenziando la necessità di far conoscere ai posteri quanti, nel passato, come Sanguinetti, hanno contribuito all’edificazione e allo sviluppo dell’ospedale fondato da Padre Pio. Quindi ha dato la parola a fr. Luciano Lotti, segretario generale dei Gruppi di preghiera, che ha evidenziato «il grande lavoro che sottostà a questo libro: con umiltà e con testardaggine la ricerca della notizia e di ogni piccola informazione è stata portata avanti con grande attenzione e meticolosa precisione». «Il linguaggio semplice, giornalistico ma non superficiale – ha aggiunto – spinge chi legge ad andare avanti, a cercare di capire, a mettere insieme quei dati che aiutano a comprendere una figura poliedrica e ricca di umanità come il dottor Giuseppe Sanguinetti». «Per lui e per tutte le persone che sono vissute intorno a Padre Pio – ha concluso fr. Luciano – resta la stessa domanda: come è stato possibile tutto questo? Come è stato possibile che un medico condotto proveniente dalle colline della Toscana, che non aveva mai pensato di fare l’imprenditore, il pubblicista, il carpentiere o il camionista, sia arrivato a tanto? Cosa ha spinto un mondo che ruotava intorno a lui a dargli una tale fiducia? La risposta resterà un mistero, il dottor Campanella prova a dircelo in una riflessione finale, ma in realtà di fronte a certe cose, l’unica parola è lo stupore. Lo stupore di tante persone che non credono e comunque restano senza parole guardando Casa sollievo, lo stupore di chi crede, sa che Dio agisce così, ma ancora una volta deve dire che questa volta la Provvidenza ha superato se stessa».

Dopo il saluto del vicesindaco di San Giovanni Rotondo, Michele Longo, l’incontro è stato concluso da Lino Pignataro, governatore del Distretto rotariano 2120, comprendente Puglia e Basilicata, che ha applicato alla sua esperienza personale due espressioni pronunciate rispettivamente da Stefano Campanella e fr. Luciano Lotti: «Anch’io mi sono reso conto che “il caso non esiste” e che certe coincidenze devono essere guardate “con stupore”. Non dovevo essere qui stasera. Avevo un impegno a Foggia, che ho dovuto annullare perché se n’era aggiunto un altro, più importante a Fasano. Ma pochi giorni fa, hanno chiamato da Casa Sollievo della Sofferenza per fissare una visita per mia moglie Annamaria, proprio per la giornata odierna. Così ho avuto la possibilità di partecipare a una serata che mi ha permesso di conoscere l’esemplare figura del dott. Guglielmo Sanguinetti».

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