La nona edizione del White Paper non poteva vertere su altro tema se non quello divisivo e controverso dell’adozione dell’elettrico. Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile, ha pubblicato Auto elettrica: provocazione o promessa?. Il documento si propone così come punto di riferimento nel settore della mobilità sostenibile a livello nazionale, europeo e mondiale.
Partendo dall’analisi di scenari e tendenze, la carta aggrega dati utili in ottica predittiva, con l’obiettivo di fornire una visione d’insieme dell’articolato mondo della mobilità sostenibile, aggravato dal contesto geopolitico in continua evoluzione.
In tal senso, è necessario “un grande impegno condiviso a livello culturale” come evidenzia Francesco Naso, segretario generale di Motus-E. Le fake news che aleggiano attorno alla mobilità elettrica contribuiscono a cristallizzare il nostro Paese, comportando rischi in termini di competitività internazionale. L’Europa deve accelerare sul fronte tecnologico per correre con i Cinesi e gli Americani.
Mobilità elettrica: nel 2024 mercato in calo
Dopo un anno in positivo, il 2024 ha comportato una battuta d’arresto per il settore automotive italiano, che si riflette in una contrazione del 0,5% delle immatricolazioni(1.559.229 totali, dati ACEA). Imputabile in tal senso il costo sempre più alto delle auto, con un prezzo medio di 30.000 euro. Un gap di 9000 euro rispetto all’era pre-Covid, come segnala il Sole 24 Ore riprendendo una stima del Centro Studi Fleet&Mobility.
In ritardo e comunque precoce rispetto ai tempi sociali d’accettazione, il segmento delle auto full electric (BEV), che in Italia registra un calo dell’1%, con 65.620 vetture immatricolate, e una quota di mercato stabile al 4,2%. Le auto ibride plug-in (PHEV) gli fanno compagnia, registrando un calo significativo, passando dal 4,4% delle immatricolazioni del 2023 al 3,3% del 2024.
Uno scenario stridente con la rete infrastrutturale di ricarica, sempre più capillare in Italia secondo i dati di Motus-E. 60.339 i punti di ricarica pubblici, il 28% in più rispetto al 2023. I punti di ricarica autostradali sono triplicati in due anni, passando da 310 a 1.057, ma solo il 42% delle aree di servizio autostradali è attualmente dotato di infrastrutture di ricarica.
In frenata anche il mercato delle e-bike: nel 2023 si è registrato un calo del 19%, con le vendite scese a 273 mila unità. Tuttavia, sul totale delle biciclette vendute in Italia nel 2023, le e-bike rappresentano il 20%, un valore quasi raddoppiato rispetto all’11% del 2019. Cresce lo sharing, con un aumento del 16,3%, trainato dalla tipologia free flow (79,4%).
Geopolitica della mobilità
Nella corresponsabilità delle emissioni di gas serra, il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto di esse, per questo, nel processo di transizione verso un futuro sostenibile, la mobilità deve essere ripensata. Il Green Deal Europeo costituisce il piano strategico dell’Unione per guidare la transizione ecologica.
Dal 2035 non sarà più possibile immatricolare nuove auto con motori endotermici, un passaggio cruciale del Green Deal per decarbonizzare i trasporti.
Nel 2024, secondo Motus-E, le auto termiche immatricolate dai privati in Italia hanno rappresentato il 58,5% del totale, mentre le flotte aziendali hanno coperto il 5,3% del mercato. Per le auto elettriche, invece, i privati hanno effettuato il 53,6% delle immatricolazioni, mentre le aziende hanno raggiunto l’8,4%, mostrando un maggiore interesse per l’elettrico rispetto alle motorizzazioni tradizionali.
Le flotte aziendali giocano un ruolo chiave nello sviluppo del mercato dell’auto elettrica, strettamente legato a quello dell’usato. Sebbene benzina e diesel restino predominanti, le auto elettriche e ibride sono in crescita costante, rappresentando rispettivamente l’1% e il 5% dei veicoli usati acquistati, secondo i dati di Carfax.
Mobilità elettrica e turismo
Sul podio per presenze turistiche l’Italia si classifica al terzo posto nel 2023 con 447 milioni (dati Istat), dopo Spagna e Francia. Un dato che ha inciso del 18% del Pil nazionale nel 2024. Il turismo sostenibile rappresenta un pilastro del Sistema Paese e oggi ci sono le condizioni per elaborare un modello innovativo al fine di tutelare il patrimonio italiano e rispondere alle esigenze delle comunità locali e dei visitatori.
Un elemento chiave è la gestione più equilibrata dei flussi turistici. Il turismo sostenibile si sta affermando come motore di occupazione di qualità, rientrando nella crescita dei “green jobs”. In Italia, secondo l’OCSE (2024), il 19,5% della forza lavoro è impiegato in ambiti legati alla sostenibilità, con il 13,7% in ruoli nuovi o emergenti e il 5,1% ancora attivo in settori ad alta intensità di emissioni.
Tra i comparti più coinvolti spiccano l’automotive e l’energia, dove stanno nascendo nuove figure professionali. Il mobility manager, ad esempio, sviluppa strategie per rendere gli spostamenti più sostenibili. Cresce anche la richiesta di installatori di colonnine di ricarica, specialisti in infrastrutture per la mobilità elettrica, analisti di dati per il settore e ingegneri per sistemi di guida autonoma, ruoli destinati a diventare sempre più centrali nell’evoluzione dell’industria automobilistica.
L’innovazione che trasforma la mobilità
L’intelligenza artificiale rivoluziona la mobilità
L’IA ha determinato la realizzazione di veicoli a guida autonoma. In Europa, la Germania è all’avanguardia, avendo approvato nel dicembre 2024 l’uso commerciale di auto a guida autonoma di livello 3, consentendo ai conducenti di togliere le mani dal volante su alcuni tratti di strada fino a 95 km/h.
Nautica elettrica
Il settore navale, responsabile del 3% delle emissioni globali di CO₂, è al centro di un’importante transizione ecologica. La Cina è leader nell’adozione di flotte elettriche, mentre in Europa, la Norvegia continua a investire nell’elettrificazione navale. In Italia, è stato istituito un fondo da 3 milioni di euro per incentivare la sostituzione di motori a combustione con propulsori elettrici nelle imbarcazioni da diporto.
Trasporto aereo elettrico
L’aviazione è uno dei settori più difficili da decarbonizzare. Secondo l’ICAO, senza interventi mirati, le emissioni del traffico aereo potrebbero addirittura triplicare entro il 2050. Sebbene ancora sperimentale, l’aviazione elettrica rappresenta una possibile soluzione. L’Unione Europea, attraverso il programma Horizon Europe, sta finanziando la ricerca su tecnologie elettriche e a idrogeno. Tuttavia, sfide come l’autonomia limitata e la necessità di infrastrutture adeguate rendono necessarie ingenti risorse per una diffusione su larga scala.
Può interessare anche Trump scatenato: sfida l’elettrico e la sostenibilità
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link