Le pagelle del Cittadella dopo la vittoria contro la Juve Stabia nella 28ªgiornata del campionato di Serie B allo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.
CITTADELLA (3-5-2)
Kastrati 6,5; Salvi 6,5, Pavan 7, Carissoni 7; D’Alessio 6,5, Vita 6, Amatucci 6, Palmieri 6 (dal 32′ s.t. Tessiore 6), Rizza 6,5 (dal 32′ s.t. Masciangelo 6); Okwonkwo 7 (dal 2′ s.t. Pandolfi 5,5), Rabbi 6,5 (dal 47′ s.t. Desogus s.v.)
ALLENATORE Dal Canto 6,5
Kastrati 6,5 – Il suo ritorno dopo un mese abbondante di assenza è balsamico per la linea difensiva. Nessuna grande paratona, qualche uscita senza paura, un paio di respinte con i pugni, ma soprattutto badilate di serenità emotiva a tutta la difesa granata.
Salvi 6,5 – Il solito volpone. Prende un giallo inevitabile che gli farà saltare il duello salvezza con il Südtirol, ma il suo rientro nell’11 titolare rispetto a Modena si fa sentire eccome. Rende mansueti Piscopo e soprattutto Adorante, guadagnando una quantità di punizioni degna di un trequartista, più che un braccetto.
Pavan 7 – Warm up con il Modena, autorevole come l’Hamilton dei bei tempi al Menti. Monumentale di testa, Adorante – uomo da 12 gol prima del pomeriggio odierno – non vede biglia, frustrato dagli anticipi o le chiusure di MP26. Si concede anche il lusso di qualche avanzata testa alta e in bello stile. Giusto per ricordare a tutti
Carissoni 7 – Dal Canto lo vede meglio da braccetto? Ha ragione. Il “Carissa” sfodera una prestazione monumentale, attenta, sempre nel posto giusto al momento giusto. Si contano almeno tre chiusure decisive, merito di fisicità e senso della posizione da elite del campionato. Non scavalla spesso la linea di metà campo, ma si fa sentire eccome difensivamente.
D’Alessio 6,5 – Fortini, non uno qualunque, ha vita dura con lui. Soldatì lo contiene per tutta la partita e nella ripresa, quando il giocatore di proprietà della Fiorentina ha capito che non passa, si palesa in avanti, appoggiando con grinta e idee la manovra. Mourinho, mica un pirla, ci ha visto giusto con lui e il Cittadella se lo gode. Avanti così!
Vita 6 – Non è gara da barocchismi o giocate sofisticate per il capitano, che si fa sentire in ogni fase del gioco. Guida il centrocampo con sicurezza e personalità, raddoppia dove serve e non fa mancare la quota qualità indispensabile per i suoi compagni. Leader silenzioso, ma non per questo meno ascoltato.
Amatucci 6 – Lavoro prezioso di taglia e cuci in mezzo al campo. Forse non brillante, certo, ma tremendamente concreto davanti alla difesa. Se serve una corsa in più è il primo ad alzare la mano e farla, a dimostrazione di quanto ci tenga alla causa e sappia perfettamente cosa deve fare in campo. Se cresce un minimo in termini tecnici e qualitativi, nel giro di un paio di anni può studiare verso il piano superiore.
Palmieri 6 – Premessa: il giallo iniziale è di scarso aiuto per vedere la versione migliore di Ricky Maravilla. Con Vita si prende carico dello sviluppo della manovra, mettendo ordine quando serve. Elegante nel suo incidere per il campo, non sempre continuo nel vivacizzare la manvora. Sostituito per evitare spiacevoli sorprese nel finale. (Dal 32′ s.t. Tessiore 6 – Entra con lo spirito giusto, costringendo Thiam ad una parata complessa nel finale. Armonicamente in sintonia con la squadra, non stecca e il suo contributo è positivo nel finale di gara).
Rizza 6,5 – Da esterno a tutta fascia gestisce la corsia mancina con intelligenza, sgasando quando serve e stringendo in diagonale difensivamente senza alcuno affanno. Rispetto a quando gioca terzino in una difesa a 4, gioca con meno paura di sbagliare e soprattutto con personalità. Dopo la gara di Modena, in grande crescita. (Dal 32′ s.t. Masciangelo 6 – Riassaggia il campo senza strafare, garantendo coperture puntuali e toccando pochissimi palloni).
Okwonkwo 7 – Quanta vita è passata da quel 30 gennaio 2022, data del suo ultimo gol – in quel caso al Tombolato contro il Cosenza – prima di quello del Menti contro la Juve Stabia. In quel caso la rete valse un punto, questa volta tre. Millecentoventisei giorno dopo trova una rete pesante come un macigno per la classifica del Cittadella, preziosa per i compagni, liberatoria per lui. Segna modo suo, scappando in contropiede, trovando una conclusione chirurgica di controbalzo con il destro che bacia il palo e si insacca. Il tutto dopo avere messo in croce per un tempo Varnier e Bellich con le sue accellerazioni mortifere. Si fa perdonare per il gol divorato all’alba della gara dopo 20 secondi e non contento coglie anche una traversa al tramonto dei primi 45′. Esce per infortunio, si spera non troppo grave. (Dal 2′ s.t. Pandolfi 5,5 – Sente troppo la sfida emotivamente e dopo 3′ mette nei guai i compagni in vista della sfida con il Südtirol, cogliendo un giallo ingenuo ed evitabile. Si vede che vuole spaccare il mondo, ma è impreciso in fase finalizzativa).
Rabbi 6,5 – Generosità e caparbietà non gli fanno difetto, la pulizia tecnica e la furia goleadoria si. Sia chiaro, soprattutto quest’ultimi due elmenti, nulla che non si possa imparare con del sano ed applicato allenamento. L’assist per la rete è da uomo, prima ancora che calciatore, intelligente. Le sue sgasate mandano in tilt l’organizzazione difensiva delle Vespe e nella ripresa si sobbarca tantissimo lavoro per rendere sostenibile la doppia punta. (Dal 47′ s.t. Desogus s.v.)
ALLENATORE Dal Canto 6,5 – Sesta vittoria per 1 a 0 fuori casa dei granata, la quarta con Dal Canto in panchina con questo risultato, a cui si aggiunge il 2 a 1 di Bolzano. Il totale fa 7, rendimento da Sassuolo e Pisa, appena un gradino sotto lo Spezia con 23. Il Cittadella è un animale da trasferta, capace di scacciare i mostri emotivi che spesso fanno capolinea al Tombolato. La ricetta? Squadra pratica, essenziale in fase possesso, letale negli spazi. Indovinata la mossa Okwonkwo-Rabbi. Da Cittadella garibaldino a guerrigliero il passo non è stato brevee e forse si è persa un po’ di spavalderia, ma l’agonismo, la corsa e lo spirito di sacrificio restano quelli dei tempi in cui si sgomitava per i playoff. Ora è necessario un cambio di marcia in casa per scendere dalle montagne russe e dimenticare il prima possibile la parola playout.
JUVE STABIA (3-4-1-2)
Thiam 5,5; Ruggero 6 (dal 32′ s.t. Sgarbi 5,5), Varnier 5, Bellich 5,5; Floriani Mussolini 6 (dal 45′ s.t. Morachioli s.v.), Buglio 6,5, Leone 6 (dal 42′ s.t. Meli s.v.), Fortini 5,5; Pierobon 5,5 (dal 1′ s.t. Dubickas 5); Adorante 5, Piscopo 5,5 (dal 32′ s.t. Mosti 6)
PANCHINA Matosevic, Quaranta, Rocchetti, Baldi, Peda, Gerbo, Louati
ALLENATORE Pagliuca 5,5
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link