Idonei concorsi e graduatorie di merito, uno dei temi di maggior discussione in ambito scolastico resta quello riguardante le graduatorie di merito dei concorsi PNRR ed in particolare l’esclusione degli idonei dalle medesime GM. Il segretario generale di UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile ha risposto, in esclusiva, ad alcune domande poste dalla redazione, in base alle numerose richieste pervenute in posta.
Idonei concorsi PNRR, D’Aprile: ‘Ci troviamo di fronte a un paradosso’ (INTERVISTA)
1) Quali speranze ci sono in merito a una ‘restituzione’ delle graduatorie di merito per i concorsi PNRR e di conseguente assunzione degli idonei?
Un primo problema è relativo agli idonei del concorso ordinario del 2020 che, per legge, sono immessi in ruolo (o sono stati immessi in ruolo) in subordine alla conclusione delle procedure di assunzione dalle altre graduatorie di merito, come quella del concorso PNRR1, e solo qualora residuino posti vacanti e disponibili. Un secondo problema riguarda, invece, tutti quei docenti che hanno superato (o supereranno) tutte le prove del concorso PNRR1 e PNNR2 ma sono considerati solo “idonei” se non rientrano nei posti messi a bando per ciascuna procedura, per cui la loro assunzione può avvenire solo a “scorrimento” della graduatoria dei vincitori qualora questi ultimi rinuncino al ruolo.
In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad un paradosso: costringere a una nuova verifica chi ha già superato con successo la selezione ma non è stato ancora assunto. Questo perché chi è risultato idoneo, nell’incertezza di una assunzione dalla procedura concorsuale a cui ha partecipato, è indotto a partecipare alle procedure successive nella speranza di risultare vincitore e non più idoneo. Al momento non sappiamo quali sono le soluzioni per loro, quello che è certo che noi non abbiamo mai abbandonato le interlocuzioni con l’’Amministrazione e le forze politiche rivendicando soluzioni concrete, anche attraverso provvedimenti legislativi ad hoc, dichiarandoci sempre contrari a nuove procedure concorsuali senza prima aver coperto tutti i posti vacanti, utilizzando tutte le graduatorie degli idonei dei concorsi precedenti, come lo straordinario e l’ordinario del 2020, e portando a esaurimento anche quelle del concorso 2023′.
2) Secondo Lei, di chi sono le responsabilità riguardo al non inserimento degli idonei nelle graduatorie, del Ministero o di Bruxelles?
‘È un dibattito che c’è stato fin dall’inizio delle nuove procedure concorsuali che, a detta del Ministero, sono “volute dall’Europa”. Stessa risposta viene data quando si nega agli idonei l’inserimento nelle graduatorie di merito per ottenere l’assunzione in ruolo. Noi crediamo, invece, che la Commissione europea non abbia nessuna competenza per imporre all’Italia le modalità di gestione delle nomine in ruolo e se includere o meno gli idonei nelle graduatorie. Crediamo, invece, che la cosa che interessi di più è l’assunzione su tutti i posti vacanti e non le modalità su come quei posti debbano essere coperti.
Per cui, il Governo italiano ha tutta l’autonomia di rivedere l’attuale sistema di assunzione per favorire l’assunzione dei docenti già idonei, senza necessariamente dover avviare nuove procedure concorsuali. Abbiamo dimostrato come, il sistema di reclutamento fino ad oggi attuato, si sia dimostrato farraginoso e fallimentare. Negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati per le immissioni in ruolo, i governi che si sono succeduti ne hanno realizzati solo 261.939, pari al 49%. Questo anche perché in questo arco di tempo non sono stati utilizzati tutti i canali di reclutamento disponibili per le assunzioni.
Trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, assumere su tutti i posti vacanti e disponibili e garantire i diritti di chi ha già superato le selezioni, questa la soluzione. La stabilizzazione di tutto il personale precario rappresenterebbe una inversione di tendenza significativa, che contribuirebbe alla crescita per l’intera economia del Paese, soprattutto alla luce del deferimento della Corte europea riguardo alla reiterazione dei contratti a termine.
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