Un contributo straordinario di 200 euro con un Isee fino a 25mila euro. Che può salire a 500 per chi già riceve il bonus sociale. Ma anche due anni in più per il passaggio al mercato libero dei vulnerabili. Aiuti alle imprese. E misure di sistema per garantire più trasparenza. Con il decreto bollette, approvato dal consiglio dei ministri, il governo mette in campo un pacchetto da 3 miliardi di aiuti per proteggere famiglie e imprese dal caro-bollette. «Una risposta immediata alla necessità del momento, ma anche scelte di lungo periodo», ha spiegato la premier Giorgia Meloni: questo è quello che serve all’Italia, dice, «scelte coraggiose e strutturali».
Le misure del decreto bollette
Per il caro-energia la soluzione individuata dal governo è un contributo straordinario da 200 euro per chi ha un Isee fino a 25mila euro. Arriverà nel secondo trimestre per chi l’ha già presentato (più avanti per i nuovi modelli) e sarà concentrato sulla bolletta della luce per una questione di semplicità. Lo avranno anche gli Isee fino a 9.530 che già percepiscono il bonus sociale: per loro l’aiuto complessivo «salirà fino a 500 euro». Per cittadini e micro-imprese vulnerabili c’è anche il rinvio di due anni del passaggio al mercato libero.
Sul fronte imprese, 600 milioni sono destinati alle agevolazioni per la fornitura di luce e gas alle pmi; agli energivori vengono anticipati i 600 milioni derivanti dalle aste Ets. Il decreto, di cui circola una bozza in 7 articoli ancora non definitiva, prevede anche norme per la trasparenza delle offerte, con multe fino a 155 milioni, e il rafforzamento delle sanzioni dell’autorità di vigilanza.
Le misure per le famiglie
Il bonus da 200 euro verrà riconosciuto a tutti i clienti domestici con Isee fino a 25mila euro, una misura che interesserà 8 milioni di famiglie e che costerà 1,6 miliardi.
Le misure per le imprese
Anche le aziende potranno avere un aiuto per soffrire meno del caro bollette: il decreto stanzia 1,4 miliardi di euro per le piccole e medie imprese con potenza impegnata superiore a 16,5 kW, con l’azzeramento della componente ASOS degli oneri di sistema, mentre a favore delle imprese più grandi il governo anticipa i 600 milioni che derivano dalle aste Ets relative ai certificati ambientali. Anche per le micro-imprese “vulnerabili”, come per i clienti domestici, il passaggio al mercato libero slitta di due anni.
Come fare domanda
Per accedere al bonus e ottenerlo servirà innanzitutto dotarsi di un Isee aggiornato, poi si dovrà presentare all’Inps la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) allegando l’attestato relativo al reddito familiare. Chi già oggi prende il bonus sociale riceverà invece in automatico i 200 euro in più, in aggiunta all’importo che già riceve. Mentre finora la soglia per accedere ai bonus era di 9.530 euro (15mila con tre figli, 20mila con più di tre figli), la soglia sale invece a 25mila euro e il contributo sarà uguale per tutti, senza distinzioni. Dopo la presentazione della domanda sarà poi l’Inps a inviare tutto al Sistema Informativo Integrato, e a quel punto il bonus sarà erogato a chi ne ha diritto.
Le multe fino a 155 milioni
Col decreto si introducono, inoltre, misure per la trasparenza e la confrontabilità delle offerte al dettaglio di energia elettrica e gas sul mercato libero, in maniera da consentire una agevole leggibilità delle offerte e dei contratti anche con la previsione di documenti tipo da parte di Arera. Misura che dovrebbe rendere le varie offerte effettivamente confrontabili per favorire una vera concorrenza. In caso di inosservanza, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie fino a 155 milioni di euro.
Infine, in casi di particolare urgenza, Arera potrà deliberare l’adozione di misure cautelari, anche prima dell’avvio del procedimento sanzionatorio, assicurando il più utile e tempestivo perseguimento degli interessi tutelati e, qualora ciò non comprometta la fruibilità del servizio da parte degli utenti, potrà sospendere l’attività di impresa fino a 6 mesi o proporre al ministro competente la sospensione o la decadenza della concessione
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