BeBeez Magazine N. 29 – Fundraising effervescente per il private equity italiano. Con probabile novità in arrivo

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per le aziende

 


di Stefania Peveraro
direttore di BeBeez
chairman & founder di EdiBeez srl

Cari lettori,

il mese di febbraio ha visto una effervescente attività dei gli investitori di private equity in Italia sia in tema di investimenti sia in tema di raccolta.

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Su questo ultimo fronte negli ultimi giorni c’è stata una tripletta  importante: il closing definitivo di FSI II, il secondo fondo di FSI sgr, che ha raggiunto quota 1,6 miliardi di euro, oltre l’obiettivo di 1,5 miliardi; il closing finale di Nextalia Capitale Rilancio di Nextalia sgr, dedicato a investimenti in equity e in strumenti ibridi di capitale, in imprese italiane di medio grandi dimensioni caratterizzate da una temporanea situazione di disequilibrio economico, patrimoniale e/o finanziario, e da solide prospettive di ritorno alla redditività, che ha chiuso con 265 milioni di impegni; e infine il primo closing della raccolta del Fondo di Fondi di Private Equity Tre di Fondo Italiano d’Investimento sgr, che ha raggiunto i 230 milioni. Ma sempre a febbraio c’è stato anche il primo closing per l’EOS Transition Fund II di EOS IM, dedicato alle pmi italiane impegnate nella transizione ecologica, a quota 80 milioni. In gennaio, Tages Helios Net Zero, il terzo fondo infrastrutturale di Tages Capital sgr dedicato agli investimenti nel settore delle energie rinnovabili e della transizione energetica, aveva annunciato un nuovo closing, che ha portato il totale della raccolta a 417 milioni. A dicembre, invece, l’Equita Green Impact Fund di Equita Capital sgr aveva raggiunto il secondo closing a 140 milioni, annunciato però soltanto lo scorso gennaio.

In tema di raccolta è probabile che i prossimi mesi possano riservare delle novità anche su un fronte che sinora aveva visto gli operatori italiani molto poco attivi, cioè quello dei continuation fund, veicoli di investimento che, con il supporto di vecchi e nuovi investitori, vengono costituiti per trasferirvi una o più partecipazioni in portafoglio a un fondo precedente la cui vita sta terminando e che l’asset manager preferisce non cedere sul mercato perché ritiene che possa ottenere molto più valore in futuro. Si tratta di una strategia che a livello internazionale ha visto impegnati molti grandi operatori di buyout e che ha coinvolto anche alcuni asset italiani in portafoglio a fondi internazionali, come leggerete nell’inchiesta in queste pagine. Sinora, però, soltanto un paio di operatori italiani si sono fatti promotori di fondi di continuazione, in relazione peraltro a due partecipate che sono piattaforme di aggregazione internazionale, cioè da un lato il polo di consolidamento nel settore dell’acqua Wateralia, di Ambienta sgr, e dall’altro il polo dei dispositivi medici e integratori alimentari Ourvita, sviluppato da Investindustrial. Ecco il futuro potrebbe essere diverso, emerge dall’inchiesta di BeBeez Magazine, con più operatori italiani che potrebbero ricorrere a questa soluzione.

Sempre in questo numero di BeBeez Magazine, vi proponiamo infine un ragionamento in tema di intelligenza artificiale, dopo che a fine gennaio gli investitori di venture capital internazionali hanno avuto un brutto risveglio all’indomani dell’annuncio dato da DeepSeek, la startup cinese dell’intelligenza artificiale finanziata dall’hedge fund High-Flyer dell’ex trader Liang Wenfeng, che ha rilasciato un modello di ragionamento open-source che è alla pari con le prestazioni del modello O1 di OpenAI, ma addestrato soltanto con investimenti per 5,6 milioni di dollari in potenza di calcolo. La notizia ha infatti messo in dubbio i reali costi di sviluppo di un’IA altamente performante, ipotesi in base alla quale le big tech da un lato hanno investito miliardi di dollari e dall’altro i grandi sviluppatori di AI hanno raccolto miliardi di dollari dagli investitori di venture capital. Ma per quanto riguarda l’impatto sul fronte degli investimenti di venture capital IA italiani, Massimiliano Magrini, co-fondatore di United Ventures, uno dei più grandi operatori di venture capital italiani, propone una lettura diversa e ci vede un’opportunità.

Buona lettura!

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