appunti per la vita familiare –


Il Vangelo ci fa riflettere su quali siano le cose che ci allontanano da Dio e dall’altro. Dopo questi ultimi giorni di carnevale, inizierà la Quaresima, un buon tempo per decidersi a tagliare ognuna di esse, sapendo che ciò che perdiamo non vale quanto guadagniamo! E in famiglia? Ognuno di noi può riflettere su quali siano le situazioni, le dipendenze, le scelte quotidiane che ci allontanano da una piena comunione col coniuge e compromettono un rapporto significativo con i figli.

Recentemente la liturgia ci ha proposto un passo del Vangelo assai noto, che riportiamo integralmente per rifletterci insieme e leggerlo in chiave familiare.

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.

Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno, infatti, sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri»” (Mc 9,41-50).

Questo brano, a una prima lettura, suona molto duro. Se ci entriamo dentro, però, capiamo che in realtà è un accorato appello del Signore a salvaguardare la parte più preziosa di noi: l’anima

Gesù ci chiede di tagliare con ciò che danneggia la nostra vita spirituale. E ce lo chiede anzitutto per noi, pensando al nostro vero bene, ad un bene definitivo e non temporaneo. Gesù ci sta dicendo che per ottenere la comunione con Dio e con il prossimo – fine ultimo di tutta l’esistenza – bisogna lottare con dei desideri che non sono compatibili con la vita di grazia.

Cosa è peggio: offendere un “piccolo” o finire in fondo al mare?

Il vangelo ci dà una risposta: è meglio affogare che perdere la vita eterna! In una prospettiva di eternità, peggio smettere di amare che smettere di vivere su questa terra.

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E quando per ben tre volte il Signore ci chiede di “tagliare” o “gettare” addirittura delle parti del nostro corpo pur di entrare nella vita vera, ci sta dicendo che non dobbiamo aver cura di noi stessi? Al contrario! Usando immagini forti per essere chiaro, vuole dirci quale è la cosa più urgente da fare per star bene: concentrare tutte le nostre energie nell’amore

Pensiamo alla salute? È giusto. Chi si taglierebbe appositamente una mano? O un piede? Nessuno si amputerebbe volontariamente, a nessuno piace soffrire in maniera così atroce. Eppure, Gesù, che conosce meglio di noi la vita che ci attende nell’eternità, ci dice che avere un cuore indurito è perfino peggio di un’amputazione. 

E allora… Quante sono le cose che ci allontanano da Dio e dall’altro?

Con ognuna di esse, dobbiamo tagliare, sapendo che ciò che perdiamo non vale quanto guadagniamo!

E nella vita matrimoniale? E con i figli?

Ognuno di noi può riflettere su quali siano le situazioni che ci allontanano da una piena comunione con il coniuge o da un rapporto significativo con un figlio.

Con cosa devo tagliare per avere relazioni più vere, autentiche, sincere con loro?

Al posto delle mani, dei piedi, dell’occhio… potremmo mettere il cellulare, le ossessioni per il conto in banca, la dipendenza dal lavoro, il vizio di guardare le altre, un’eccessiva preoccupazione per l’apparenza e per ciò che gli altri penseranno di noi, le passioni e gli hobbies vissuti in modo totalizzante, che mi sottraggono a loro…

Ognuno di noi avrà qualcosa da aggiungere o da sostituire nell’elenco. 

In vista della Quaresima, potrebbe essere utile che ciascuno si mettesse in silenzio alla presenza del Signore (da quanto non sosti davanti al tabernacolo in silenzio?) e compilasse la sua personale lista di “cose con cui tagliare”. Non per farci male, ma per essere più liberi e più vivi…

Non abbiate paura se sono tante, non abbiate paura se sembra impossibile. Dio è il primo ad impegnarsi proprio insieme a voi, per voi, perché la Sua gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena!



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