L‘accessibilità non basta più. È questo il messaggio lanciato da Ruote a Spasso Aps con il progetto “UsAbile”, un’iniziativa che punta a ridefinire il concetto stesso di accessibilità, trasformandolo in usabilità. Non si tratta solo di rispettare le normative, ma di garantire che gli spazi siano realmente fruibili da chiunque, con un occhio di riguardo per chi si muove in sedia a rotelle. Un tema importantissimo per il comparto dell’ospitalità e della ristorazione, che deve confrontarsi con una clientela sempre più variegata ed esigente.
“UsAbile”: Ruote a Spasso APS lancia un progetto per l’ospitalità inclusiva
Spesso, quando si parla di accessibilità, il discorso si limita alla presenza di rampe e ascensori. Ma questi strumenti, se non progettati con attenzione, rischiano di essere poco più di un adempimento burocratico. Una rampa troppo ripida o un ascensore posizionato in modo scomodo non migliorano davvero l’esperienza di chi ha esigenze specifiche. Lo sa bene Roberta Pirone, co-fondatrice di Ruote a Spasso APS, che vive quotidianamente le difficoltà della mobilità in sedia a rotelle: «Non si tratta solo di eliminare le barriere fisiche, ma di creare ambienti che accolgano e valorizzino ogni individuo, trasformando ogni esperienza in un momento di autentica inclusione». Il concetto di fondo è chiaro: un ambiente non deve essere solo accessibile, ma anche comodo e intuitivo da usare per tutti.
L’importanza e i numeri del turismo accessibile in Europa e in Italia
L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui il turismo accessibile sta assumendo un ruolo sempre più centrale. I numeri parlano chiaro: in Europa ci sono 101 milioni di persone con disabilità, di cui 65,2 milioni con una concreta possibilità di spesa. Se a queste si aggiungono amici e familiari, il bacino di utenti potenziali raggiunge i 231,5 milioni, generando un giro d’affari stimato in oltre 143 miliardi di euro. Anche in Italia il fenomeno è significativo: si contano circa 12,4 milioni di persone con disabilità, di cui 8 milioni con la capacità economica di viaggiare. Se si considerano anche gli accompagnatori, il totale dei potenziali turisti accessibili arriva a 22,7 milioni, con una spesa media pro capite di circa 1.190 euro, per un valore complessivo che supera i 27 miliardi di euro.
Turismo accessibile: “UsAbile” ridefinisce l’esperienza con l’usabilità
In un mercato così ampio, quindi, le strutture che investono in usabilità possono ottenere un ritorno economico significativo. Secondo studi di settore, ambienti progettati per essere realmente inclusivi possono aumentare i ricavi del 15-20%, grazie alla fidelizzazione della clientela e alla possibilità di accedere a incentivi economici. Massimo Fiori, co-fondatore di Ruote a Spasso APS, lo spiega bene: «Investire in usabilità significa guardare al futuro, adottando un modello di business che non solo rispetta la legge, ma offre anche un’esperienza positiva, rafforzando il brand in un mercato sempre più competitivo». Un esempio pratico? Un ristorante che prevede rampe con pendenze adeguate, servizi igienici spaziosi e ben organizzati, banconi accessibili anche a chi è seduto, tavoli con l’altezza giusta per accogliere ogni ospite senza difficoltà. Piccoli accorgimenti che fanno la differenza e che rendono una struttura davvero accogliente per tutti.
Gli obiettivi del progetto “UsAbile” di Ruote a Spasso APS
Ma “UsAbile” non si limita a fornire consulenze tecniche. L’obiettivo è infatti più ampio: sensibilizzare e formare gli operatori del comparto, promuovendo una cultura dell’inclusione. Attraverso corsi di formazione, linee guida pratiche e campagne di comunicazione, Ruote a Spasso APS vuole diffondere una visione in cui ogni intervento per migliorare l’accessibilità sia visto come un investimento sul futuro. L’ambizione di UsAbile è quella di creare una vera e propria rete di luoghi che non solo rispettino le regole, ma che siano davvero accoglienti e funzionali per tutti. Un modello che potrebbe fare scuola, trasformando il modo in cui si progetta l’ospitalità: «Con UsAbile vogliamo invitare istituzioni, aziende e professionisti a unirsi a questo percorso innovativo per trasformare ogni spazio in un ambiente davvero usabile, dove ogni dettaglio è studiato per accogliere e valorizzare le diversità» conclude Roberta. Insomma, il messaggio è chiaro: un’accessibilità di facciata non basta più. È tempo di parlare di usabilità.
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