Napoli-Inter, Conte sfida l’ordine costituito: il meglio del calcio italiano in scena al Maradona

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A pesare sulla sfida scudetto e, più in generale, sulla corsa al Tricolore c’è anche l’addio di Kvaratskhelia (e, quindi, la mancata reazione del club) che ha acuito le differenze già esistenti tra le due rose. Gli azzurri, però, potrebbero sfruttare la distrazione Champions, il sogno di tutti i tifosi nerazzurri.

In questo momento, la sfida tra il Napoli e l’Inter è, senza dubbio, il meglio che il mondo pallone italiano può offrire. Sebbene l’Atalanta sia la squadra che, probabilmente, gioca il calcio più divertente della Serie A, non si può fare a meno di notare come la sfida di sabato pomeriggio al Maradona metta di fronte gli ultimi due club a proclamarsi campioni d’Italia.

La squadra di Simone Inzaghi era, è e continuerà a essere anche dopo la gara contro gli azzurri la principale favorita nella corsa allo scudetto. La traiettoria dei nerazzurri in questi ultimi anni, sia in Italia che in Europa non lascia spazio a pronostici diversi.

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Il big match del MaradonaFlashscore

Come sappiamo, però, a vincere non è sempre la squadra più forte (e, ci verrebbe da dire, fortunatamente!). Ne sanno qualcosa proprio Lautaro Martínez e compagni che nella primavera del 2022 consegnarono il Tricolore al Milan, quando anche i tifosi rossoneri più ottimisti avevano perso le speranze.

Lo specialista

E poi, sulla panchina del Napoli c’è un vero e proprio specialista del torneo della regolarità. Un po’ il Giovanni Trapattoni dell’era moderna. Antonio Conte, in campionato, è sinonimo di successo e questo, l’Inter e le altre pretendenti, lo sapevano già prima dell’inizio del torneo e hanno avuto modo di confermarlo nei mesi successivi.

Di certo, se il presidente Aurelio De Laurentiis si fosse mosso prima e meglio a gennaio, oggi le chance del club campano sarebbero molto più alte. E, intendiamoci, DeLa poco avrebbe potuto fare per convincere Khvicha Kvaratskhelia a rimanere. Non ci riferiamo a questo, anche perché trattenere un calciatore che non ha più voglia di restare, sarebbe stato un errore sotto tutti i punti di vista.

Tuttavia, il Napoli non ha scoperto, di certo, all’ultimo momento il desiderio del fenomeno georgiano di cambiare area. Ed è per questa ragione che la reazione a quello che è a tutti gli effetti un addio pesantissimo è stata del tutto inadeguata, anche e soprattutto perché la squadra di Conte era in testa al campionato.

E la verità è che, a fine stagione, il peso di questo errore potrebbe essere pari alla differenza in punti tra l’Inter e il Napoli (con il permesso della Dea, naturalmente). A sostenerlo non siamo solo noi, ma lo stesso tecnico pugliese che, sempre in modo pacato e mai polemico, ha rivendicato le differenze evidenti che esistono tra la sua rosa e quella a disposizione d’Inzaghi

La vetta della classifica
La vetta della classificaFlashscore

E sebbene, fino a questo punto della stagione, nessuno se n’è accorto, è proprio alla distanza che, questo dislivello, potrebbe cominciare a pesare sulle gambe dei calciatori, diventando sempre più decisivo. Detto questo, solo un ingenuo potrebbe pensare che uno come Conte rinunci così facilmente a sfidare l’ordine costituito.

Il sogno Champions

Certo è che l’Inter vista nelle ultime settimane non è assolutamente paragonabile al panzer che la scorsa stagione, proprio a cavallo tra l’inverno e la primavera, ha schiacciato con estrema facilità tutte le avversarie che si è ritrovato di fronte in Serie A. 

Un anno fa, però, l’obiettivo principale del club nerazzurro era quello di aggiungere una stella sul proprio petto e gran parte delle energie fisiche e mentali venivano concentrate proprio sul campionato.

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Così all'andata
Così all’andataFlashscore

Oggi è diverso, le ambizioni interiste hanno come sottofondo musicale l’inno della Champions. Prova ne sia il turnover sistematico sul quale ha scommesso Inzaghi, sin dai primi mesi della stagione in corso, con un chiaro obiettivo. 

Ci riferiamo, naturalmente, alla possibilità di arrivare all’ultimo terzo di stagione ancora in corsa su tutti i fronti e con il serbatoio pieno. E non c’è che dire: missione compiuta. Ora, però, arriva il difficile, con la consapevolezza che saranno anche i piccoli dettagli, quelli che nessun allenatore può controllare, a fare la differenza.

Il Feyenoord nel mirino
Il Feyenoord nel mirinoFlashscore



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