Trump annuncia Dazi all’Ue del 25%: le opposizioni a Meloni: “La premier dica da che parte sta”

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I dazi statunitensi contro l’Unione europea saranno al 25% e riguarderanno le auto e altre cose. “Abbiamo deciso e lo annunceremo a breve”, ha detto Donald Trump, sottolineando che l’Ue è stata “formata per fregare” gli Stati Uniti. Un’affermazione che ha creato una bufera in Italia. Le opposizioni chiedono alla presidente del Consiglio di prendere posizione.

Le reazioni

“Trump annuncia dazi per il 25% per l’Unione europea: una guerra commerciale che pagheranno imprese e lavoratori italiani. È finito per Giorgia Meloni il tempo dei tentennamenti, deve scegliere che parte stare”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando con i cronisti alla Camera. “Dopo il silenzio imbarazzante di questi giorni di attacchi di Trump su Unione Europa e Ucraina ora dica da che parte sta perché questa guerra commerciale saranno imprese, lavoratrici e lavoratori a pagarla”.

E su X, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, scrive: “Anche oggi cercasi patrioti. Spariti dai radar. Trump annuncia Dazi del 25% contro l’Europa e Meloni perde le parole. L’uomo di Musk richiama all’ordine Fratelli d’Italia e nemmeno una reazione di orgoglio. Meloni ci sei?”.

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Sempre sul social di Elon Musk, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, scrive: “Trump annuncia dazi al 25% contro l’Europa. La destra italiana fa il tifo per chi fa male alla nostra economia. I sovranisti fanno male all’Italia: a forza di fare i sovranisti si trova sempre uno più sovranista di te che ti sovrasta”. 

Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, affida il suo pensiero a una nota: “Donald Trump annuncia nuovi dazi del 25% sulle importazioni europee, sostenendo che l’UE sarebbe nata per “fregare” gli Stati Uniti. Un attacco frontale al nostro export e a settori strategici del Made in Italy. Di fronte a questa minaccia, l’Europa deve rispondere con fermezza, boicottando prodotti Usa, come già fatto dal Canada. Trump sta portando il mondo verso un conflitto globale: come pensa di difendere l’interesse nazionale la ‘sovranista’ Giorgia Meloni? Continuerà a essere vassalla di Trump o si opporrà a questa politica che danneggia imprese e lavoratori italiani?”. 

Le aziende

“È un’ora buia”, ha commentato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. “È un cambio di paradigma,
inaspettato e incredibile quello che arriva dagli Stati Uniti. La minaccia non è quella di un impatto solo sulle dinamiche commerciali. La verità è ben più drammatica: qui si rischia la tenuta economica e sociale di molti stati dell’Unione e dell’Unione stessa”. Per il leader degli industriali “quello che arriva dalla leadership americana è un attacco alle imprese e al lavoro europei. Il vero obiettivo è la deindustrializzazione del nostro continente, e quindi dei suoi livelli occupazionali”. Servono “misure straordinarie per un momento straordinario”.

Intanto Pirelli fa sapere che “in caso di introduzione di dazi, sta definendo un piano di mitigazione con l’obiettivo di garantire i target di piano di generazione di cassa e di riduzione del debito e la parte bassa della guidance sull’Adjusted Ebit”. Lo comunica il gruppo in una nota dopo l’esame dei risultati preliminari per il 2024. I target di Pirelli per il 2025 non includono l’impatto di eventuali dazi Usa “considerata l’incertezza su applicazione, modalità e tempistiche di tali misure”. Il gruppo non può ignorare però il fatto che “lo scenario globale nel 2025 è in continua evoluzione ed è caratterizzato da un rischio crescente a livello geopolitico per le incertezze commerciali legate alla potenziale introduzione di dazi, con conseguenti impatti sulla crescita economica, sull’inflazione e sui consumi”.

La risposta dell’Ue

Arriva in seguito anche la risposta dell’Unione europea. “L’Ue è il più grande mercato libero del mondo. Ed è stata una manna per gli Stati Uniti”, ha detto un portavoce della Commissione europea rispondendo alle dichiarazioni di Trump secondo cui l’Ue “è stata creata per fregare gli Usa”. Gli investimenti statunitensi in Europa, ha spiegato, “sono altamente redditizi. Le aziende americane sono state in grado di investire e generare entrate sostanziali proprio perché l’Ue è un grande mercato unificato che fa bene agli affari”, ha aggiunto, ricordando che il commercio transatlantico di beni e servizi “ammonta a oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno, il più grande al mondo”. 

“Dovremmo lavorare insieme per preservare queste opportunità per la nostra gente e le nostre aziende. Non gli uni contro gli altri”, ha ammonito il portavoce, ricordando che “l’Europa è sinonimo di dialogo, apertura e reciprocità”. E ha concluso: “Siamo pronti a collaborare se rispettiamo le regole. Ma proteggeremo anche i nostri consumatori e le nostre aziende a ogni passo” perché “non si aspettano niente di meno da noi”. 



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