Lavoro e occupazione, mozione discussa in Consiglio Comunale

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Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta di oggi, ha discusso la mozione presentata dai capigruppo consiliari sul lavoro a Siena e sulla situazione occupazionale del territorio senese. L’atto, dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Siena Nicoletta Fabio alle autorità, ai rappresentanti istituzionali e delle associazioni e ai cittadini presenti nella sala del Capitano del Popolo di Palazzo Pubblico, è stato illustrato in apertura dei lavori dal Presidente del Consiglio Comunale Davide Ciacci.

Il documento è rimasto aperto, sia ai contributi pervenuti dagli intervenuti durante la prima parte dei lavori del Consiglio Comunale, sia a quelli dei consiglieri comunali. Il testo passerà adesso al vaglio della Commissione capigruppo per essere poi inviato nuovamente al Consiglio Comunale.

Nella pre-discussione della mattina sono intervenuti il Cardinale, Arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Augusto Paolo Lojudice; il presidente della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi; Claudia Faleri, delegato del Rettore dell’Università di Siena al placement; il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Carlo Rossi e il presidente dell’amministrazione provinciale Agnese Carletti per quanto riguarda le autorità primarie. La parola è poi passata ai rappresentanti sindacali Simone Arcuri (Cgil) e Riccardo Pucci (Cisl), che sono intervenuti anche a nome della sigla Uil; in rappresentanza dei lavoratori della Beko Europe hanno parlato Giuseppe Cesarano (Fim Cisl), Massimo Martini (Uilm) e Stefano Borgogni (Rsu Fiom Cgil); si sono poi registrati gli interventi del presidente della Fondazione Toscana Life Sciences Francesco Frati; di Monica Ciacci, in rappresentanza delle associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio; del presidente della Fises Massimo Terrosi. A conclusione di questa prima parte è intervenuto il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio; si è poi aperta la discussione in seno al Consiglio Comunale, proseguita anche nella seconda parte della seduta nel pomeriggio.

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Nel testo discusso e rimasto aperto ”si impegna il sindaco e la giuntaa impostare un dialogo costante con la Regione Toscana e con il Governo per ottenere fondi specifici da destinare al potenziamento ed alla crescita delle infrastrutture di collegamento ed accessibilità della città di Siena (stazione alta velocità medio-Etruria); adottare un modello di turismo culturale sostenibile, che permetta di valorizzare il patrimonio cittadino senza comprometterne l’integrità, attraverso la collaborazione tra enti pubblici e operatori privati, per contribuire alla creazione di pacchetti turistici mirati, pensati per specifiche categorie di visitatori, come i turisti culturali e gli ecoturisti”.

Inoltre nell’atto si legge di “investire in programmi di formazione professionale per aggiornare le competenze dei lavoratori, rendendoli più adattabili alle esigenze del mercato del lavoro in evoluzione e promuovendo programmi di sicurezza e prevenzione dei lavoratori; promuovere l’imprenditorialità, incentivando la creazione di nuove imprese, con particolare attenzione a quella giovanile e femminile, specialmente nei settori emergenti, attraverso politiche fiscali favorevoli e di supporto all’innovazione, adottando sistemi di welfare che li possono sostenere; favorire l’attrazione di imprenditoria qualificata esterna che possa costruire anche un volano per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio senese”.

La mozione, inoltre, impegna l’amministrazione a “valorizzare i settori tradizionali dell’economia senese, come l’agricoltura e l’artigianato, integrandoli con pratiche sostenibili e tecnologie moderne per aumentarne la competitività; a partecipare al coordinamento delle competenze locali nell’innovazione applicate alle scienze della vita e all’intelligenza artificiale (le Università; Fondazione Toscana Life Sciences; Santa Chiara Lab; Fondazione del Biotecnopolo di Siena; Centro Nazionale Antipandemico; Fondazione Saihub); ad esprimere maggiore sensibilità verso azioni concertate della così detta ‘area senese’ sia dal punto di vista demografico che per la gestione delle funzioni, ad incominciare da quelle economiche; a farsi parte attiva per sancire a Siena un nuovo patto sociale che riconosca il valore della qualità e della salute del lavoro”.

Nelle premesse del documento si legge chea livello mondiale è in corso un riassetto geopolitico che mette a dura prova equilibri e progresso, con conflitti diffusi, che hanno determinato un sensibile aumento dei costi delle materie prime e dell’energia e, in genere, hanno prodotto instabilità. Così, l’elevata incertezza sui mercati internazionali ha frenato le dinamiche di investimento delle imprese a livello comunitario. Questo quadro, unito all’emergenza climatica, mette a dura prova ogni modello economico previsionale; sul versante nazionale il tasso di disoccupazione a novembre 2024 si attesta al 5,7 percento e nel confronto annuo il numero di occupanti supera quello di novembre 2023 dell’1,4 percento (più 328mila unità), nonostante un peggioramento dell’occupazione giovanile al 19,2 percento, che negli ultimi venti anni ha visto perdere oltre due milioni di lavoratori nella fascia di età compresa tra 15 ed i 34 anni e per i prossimi cinquant’anni vede un rapporto sbilanciato di trecentododici anziani ogni cento giovani (Sole 24ore 5 febbraio 2024). Questo mutamento demografico richiede un ripensamento profondo dei servizi a sostegno dei giovani e per le persone anziane, e le conseguenti forme di assistenza; in Toscana si assiste negli ultimi anni ad una progressiva erosione del comparto manifatturiero a favore del terziario”.

“La parte più dinamica dei servizi – prosegue il documento – è costituita dalle attività legate al turismo, anche nel nostro territorio, però il loro impatto sociale è controverso. È indubbio, infatti, che si tratti di un settore che contribuisce positivamente all’economia del territorio, ma in funzione complementare, cioè non in grado di sostituire l’apporto della manifattura e della sua capacità di indotto. Un settore, quello del turismo, che inoltre può avere ricadute sociali negative, se non governato, anche relativamente alle politiche abitative dalle quali passa la qualità della vita e la sua attrattività per le lavoratrici ed i lavoratori, per le attività commerciali, per gli studenti universitari e per il personale sanitario che vive sempre più il nostro territorio come un punto di passaggio, piuttosto che come una meta; che l’economia del territorio senese si caratterizza principalmente per la presenza di terziario ad alta specializzazione e servizi alle persone (ospedale, università, settore bancario)”.

“Il patrimonio artistico-culturale della città di Siena – si legge ancora nelle premesse – rappresenta un’importante risorsa, insieme al polo musicale. Crescono inoltre i servizi legati al turismo: la ricettività, la ristorazione e l’export dei prodotti agroalimentari. La produzione industriale è caratterizzata da una forte concentrazione nel settore farmaceutico, che pesa per il 59 percento del totale, mentre il secondo settore è quello della camperistica, che incide per il 13percento; seguono i comparti dell’alimentare, della pelletteria, del legno, dei prodotti in metallo e cristallo, degli apparecchi meccanici, macchine elettriche e dei mezzi di trasporto (dati Irpet ‘Le Province toscane andamenti e opportunità’); che a crescere però nel corso del 2023 sono anche le ore di sostegno al reddito finanziate dall’Inps, con un incremento rispetto al 2019 del 150 percento. Un dato che peggiora ulteriormente nel 2024 per l’apertura di nuove crisi con procedure di Cig, licenziamenti per chiusura di stabilimenti, contrazione di occupati in imprese importanti, incremento del numero di part-time involontari (che insistono soprattutto negli appalti di servizio) e cessazioni dei contratti precari per effetto della stagionalità. La dinamica dell’occupazione è sempre positiva, ma dimostra un minor dinamismo rispetto alla media regionale per i comparti della manifattura, del settore bancario e finanziario e dell’agricoltura. Nel nostro territorio l’8 percento della forza lavoro vive situazioni di crisi: sono circa mille e duecento i posti di lavoro a rischio, con pesanti ricadute sull’indotto, colpendo anche quelle imprese del territorio che lavorano nella componentistica, nei servizi, nella logistica e nel commercio”.

“In tema di infrastrutture (rotaia, strade e connettività) – prosegue il documento – , Siena è ancora area interna e svantaggiata tra la Toscana della costa e la Toscana centrale. A Siena occorre il coraggio di terminare, con l’aiuto della Regione e dello Stato, quegli interventi di completamento dei collegamenti viari e ferroviari, che consentano una migliore accessibilità della città, insieme a garantire le forme più moderne e diffuse di connettività (speed divide). Per cui risulta prioritario anche in vista di un rilancio dell’industria eliminare gli ostacoli che ancora oggi rendono il nostro territorio isolato e arretrato dal punto di vista infrastrutturale e per questo non al passo con i tempi. È poi necessario puntare sulla rigenerazione urbana e su una mobilità ancora più sostenibile e carbon free. Non si tratta soltanto di qualità della vita, ma di investimenti e lavoro qualificato. Promuovere la città green anche per il turismo significa non solo arrivi, ma soprattutto presenze; c’è bisogno di un forte senso di responsabilità sociale e collettiva per una migliore accoglienza da parte di tutti noi, per non perdere chi viene a studiare e si specializza a Siena, o chi viene a visitarla, o chi vuole venirvi a fare impresa, visto che l’imprenditoria giovanile è molto bassa (94esimo posto in Italia), per andare oltre all’ambizione di centro culturale e scientifico e crescere, invece, come luogo di produzione sostenibile, anche culturale, e di reddito”.

“In questo quadro complesso – afferma la mozione – è determinante il valore istituzionale e politico del ‘coordinamento’ delle forze e degli attori in campo, per governare le asimmetrie del dialogo e delle azioni, che rappresentano oggi limiti significativi alla ripresa. Così, è necessario un lavoro di ‘concertazione’ e di collaborazione del Comune di Siena con tutte le istituzioni della città, con le nostre due Università, i sindacati, le categorie economiche, le Contrade, il terzo settore e l’associazionismo, che anche in questa occasione hanno dimostrato con i loro contributi di avere idee e progetti chiari, insieme alla Provincia e ai Comuni del territorio, per aggiornare la visione di Siena”.

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“In questo ragionamento – si legge ancora – , il Comune di Siena ha il dovere di essere attivo sia come amministrazione dei propri cittadini che come capoluogo del territorio provinciale; la capacità di accrescere la qualità del tessuto produttivo e del lavoro passa da politiche economiche di sostegno al rilancio e alla crescita, attraverso la costruzione di modelli di produzione capaci di affrontare una sfida competitiva, fondata sulla responsabilità sociale e sull’innovazione nella transizione digitale, tecnologica ed ambientale. Un approccio basato sul modello Smart, ossia specifico, misurabile, raggiungibile, realistico e temporalmente definito, consentirebbe di rendere le iniziative più solide e realizzabili, evitando il rischio di formulazioni vaghe o poco attuabili; occorre concentrarsi sulla crescita della competitività ed attrattività della nostra città, stabilendo i progetti di sviluppo prioritari, preservando gli investimenti pubblici, volano di indotto e di investimenti privati, le precedenze per migliorare l’accessibilità al territorio, la formazione artigianale, imprenditoriale ed educazione digitale, la sicurezza e prevenzione, l’innovazione, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione”.



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