La Juventus fallisce anche l’appuntamento con la Coppa Italia, l’avventura si ferma ai quarti di finale e dagli undici metri contro l’Empoli. D’Aversa e i suoi ragazzi fanno l’impresa di conquistare il pass per la semifinale (la prima nella storia del club toscano), lo Stadium fischia i bianconeri per l’ennesima delusione stagionale.
Vlahovic più Kolo Muani, Thiago Motta prova l’esperimento dall’inizio e comincia da dove aveva finito a Cagliari, con i due centravanti insieme. Per il resto il turnover dell’italo-brasiliano è pressoché nullo, dal momento che in difesa giocano ancora Gatti e Kelly tra Weah e Cambiaso, in mediana ci sono Thuram e Koopmeiners e sulla trequarti figurano capitan McKennie e Nico Gonzalez. D’Aversa fa decisamente più rotazioni e va a piazzare Konate nel tandem offensivo con Colombo, mentre con Henderson e Maleh viene lanciato il classe 2005 Bacci. In difesa si gioca a uomo, con Cacace che segue Kolo Muani, Ismajli che si occupa di Vlahovic, Marianucci che non molla Nico e Tosto che si appiccica a McKennie. I toscani, però, devono prendere le misure e rischiano subito grosso: il lancio di Kelly trova la sponda dell’ex Psg, l’argentino si infila e poi fallisce il pallonetto davanti a Vasquez. Perin si complica la vita sul pressing di Maleh, poi la Juve inizia a giocare con una certa insistenza nella metà campo dell’Empoli ma con una manovra lenta e impacciata. E al 24′ la sbloccano i toscani: Nico sbaglia in uscita, Gatti e Kelly non chiudono su Maleh e il centrocampista fa partire il destro che va a bersaglio. Lo Stadium inizia a fischiare, i bianconeri patiscono il contraccolpo e vanno in affanno, con tanti errori tecnici che fanno arrabbiare ulteriormente i tifosi. Nel minuto di recupero, poi, si rischia il tracollo, con Konaté che da un rinvio lungo di Vasquez si ritrova davanti a Perin ma colpisce il palo interno. Thiago prova a dare la scossa durante l’intervallo, i risultati non arrivano perché dopo 23 secondi Maleh va ancora al tiro e questa volta trova la risposta del portiere bianconero in corner. Al 52′ Vlahovic suona la carica con una punizione respinta da Vasquez, il tecnico inserisce Locatelli e Yildiz per Kelly e Koopmeiners, con l’olandese ricoperto di fischi assordanti. E’ l’Empoli, però, ad andare nuovamente vicino al raddoppio, quando Cambiaso perde malamente palla e Sambia va a sbattere contro Perin. Anche Nico si becca i fischi quando lascia il posto a Conceicao, è una Juve a fortissima trazione offensiva per l’ultima mezz’ora. Per il pari, però, serve una vera magia di Thuram, che si libera con una giocata fantascientifica di Henderson e realizza l’1-1 al 66′. Gli assalti bianconeri sono affidati a Vlahovic, il serbo viene prima murato e poi sul colpo di testa trova la parata di Vasquez. E, soprattutto, il 9 si divora il colpo del kappao all’85’, fallendo un rigore in movimento. L’ultimo pallone finisce sul sinistro di Yildiz che calcia alto, così si va alla lotteria dagli undici metri: si calcia sotto la curva sud, gli errori di Vlahovic e Yildiz sono fatali e con la rete di Marianucci condannano la Juve e fanno sognare l’Empoli. I toscani andranno a giocarsi la doppia semifinale con il Bologna, a Thiago Motta resta solo la corsa al quarto posto per la Champions.
Thiago Motta: ‘Vergogna, abbiamo toccato il fondo’
“Vergogna. Provo vergogna per quello che abbiamo visto nel primo tempo e spero che anche i giocatori provino vergogna. Possiamo solo chiedere scusa”. L’eliminazione anche dalla Coppa Italia pesa sul già fragile equilibrio di Thiago Motta: il tecnico della Juventus, dopo il ko ai rigori con l’Empoli, non si fa sconti. “Possiamo sbagliare qualsiasi cosa ma non avere questo atteggiamento che nel primo tempo è stato vergognoso – le dure parole dell’allenatore bianconero -. Ho sbagliato io perché non ho fatto capire ai ragazzi l’importanza di questa partita e l’importanza di vestire questa maglia. Non siamo in semifinale perché non l’abbiamo meritato”.
Motta non pensa che l’uscita ai quarti di Coppa Italia possa però avere ripercussioni psicologiche. “No, spero però che le critiche siano forti – sottolinea -. Il pubblico è stato anche fin troppo gentile con noi, visto il primo tempo che abbiamo fatto. Spero in una reazione di questi giocatori perché provo vergogna per quello che ho visto, soprattutto nel primo tempo.
Le maggiori responsabilità sono mie. Che difficoltà stiamo avendo? Abbiamo affrontato l’Empoli che ha anche tenuto a riposo chi ha giocato di più. Dobbiamo capire che dobbiamo meritarci tutti i giorni di stare qui dentro e di non pretendere delle cose senza dare. Abbiamo dimostrato di non poter pretendere niente. Abbiamo sbagliato l’unica cosa che non possiamo sbagliare in questo club che è l’atteggiamento. Abbiamo giocato 20 palle al portiere, senza mai prenderci una responsabilità, senza mai andare avanti, guardando in basso e questo è inammissibile. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi, alla società e alla storia di questo club. Abbiamo toccato il fondo”.
Ma l’allenatore continua ad avere fiducia: “Credo nell’aspetto tecnico perché abbiamo giocatori di qualità ma ci vogliono altre cose. L’atteggiamento è la cosa principale – spiega – e non si può negoziare ed è per questo che provo vergogna: sbagliare una cosa tecnica non è un problema, quello che non accetterò mai è questo atteggiamento in campo ma ripeto è colpa mia perché non ho fatto capire ai giocatori l’importanza di questo match. Da dove si riparte? Dalla cosa basica del calcio e della vita che è l’atteggiamento. Le cose vanno meritate e non le dobbiamo pretendere e oggi ho visto una squadra che pretendeva delle cose senza meritarle. Questo mi fa sentire male. Si riparte dal dare tutto in campo, in allenamento, lavorare uno per l’altro, rispettando la storia di questo club. Il problema oggi è stato d’atteggiamento e la responsabilità è tutta mia”.
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