Coop Liguria compie 80 anni – Lanuovasavona.it

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Innegabilmente la più antica tra le grandi imprese liguri, Coop Liguria nel 2025 compie 80 anni perché il suo primissimo nucleo, la Cooperativa comunale di consumo tra lavoratori di Savona, fu fondata nel marzo del 1945, prima ancora della Liberazione, per soddisfare i bisogni primari dei cittadini che in quel tempo difficile faticavano ad approvvigionarsi di generi di prima necessità.

La cooperativa che conosciamo oggi è frutto della successiva aggregazione tra le cooperative grandi e piccole che nel Dopoguerra sorsero in tutta la regione e la sua denominazione attuale – Coop Liguria – risale al 1967.

Oggi Coop Liguria conta più di 400.000 Soci, quindi quasi un ligure su quattro è iscritto alla Cooperativa, e con oltre 2.700 occupati medi annui è uno dei datori di lavoro privati più importanti della regione. Grazie ai suoi circa 300 Soci volontari Coop Liguria organizza attività sociali collaborando con oltre 400 tra Istituzioni, associazioni ed enti culturali per attuare progetti nel campo della socialità, della solidarietà, della cultura e della tutela dell’ambiente e incontra ogni anno più di 18.000 bambini e ragazzi delle scuole a cui offre gratuitamente percorsi educativi su alimentazione, ambiente e cittadinanza attiva. Le imprese del territorio con cui Coop Liguria collabora stabilmente sono invece 130 e molte di esse hanno conosciuto uno sviluppo significativo proprio grazie alla relazione con la Cooperativa.

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“Siamo cresciuti in questo territorio – commenta il Presidente di Coop Liguria Roberto Pittalis – e abbiamo offerto un contributo importante al suo sviluppo culturale, sociale ed economico, grazie all’occhio di riguardo che abbiamo sempre avuto per le imprese locali e al lavoro che svolgiamo da tanti anni con le associazioni, con le quali abbiamo costruito una fitta rete di collaborazione e supporto, ad esempio nel campo della lotta alla povertà. 

In tema di prodotti, abbiamo sempre promosso l’idea della “convenienza per tutti”, senza rincorrere il prezzo più basso a qualsiasi costo, ma ricercando la qualità, la sicurezza alimentare e l’etica delle filiere, per remunerare correttamente i produttori e investire in sostenibilità”.

In questi 80 anni Coop Liguria ha più volte aiutato la comunità nei momenti difficili: già all’atto della sua nascita, nel primissimo Dopoguerra, quando ha consentito alle famiglie di approvvigionarsi di due beni allora indispensabili per la sopravvivenza, come patate e carbone; poi durante la grande crisi degli anni ‘70, quando le cooperative hanno messo a rischio la propria stessa sopravvivenza per tutelare il potere d’acquisto dei soci; infine durante la pandemia di Covid-19, quando i punti vendita sono stati un riferimento importante per le persone e la Cooperativa ha aiutato le autorità locali ad allestire punti tampone che allora mancavano.

“Stare sul territorio – spiega ancora Pittalis – per noi significa soprattutto promuovere il benessere dei cittadini, che oggi non esprimono più solo bisogni materiali, ma chiedono sostenibilità, solidarietà, cultura e socializzazione. Con le nostre attività presidiamo tutti questi ambiti e sosteniamo moltissime realtà locali che ci chiedono aiuto per realizzare i propri progetti. Da qualche anno, giocando con la nostra natura di cooperativa, abbiamo coniato lo slogan “Alle società per azioni preferiamo le azioni per la società”, che riassume bene questo impegno, e abbiamo calcolato che la nostra Cooperativa, ogni anno, restituisce alla collettività il 97% di ciò che guadagna, tra stipendi, imposte, acquisti di beni o servizi e sostegni alla comunità. Nell’anno del nostro Ottantesimo anniversario, vogliamo rinnovare questo impegno e promuovere iniziative rivolte a tutti i nostri interlocutori più importanti (Soci, clienti, personale, fornitori, scuola), con un occhio di riguardo per i giovani: infatti, avviamo oggi una selezione per individuare e formare quelli che saranno i manager cooperativi di domani, perché crediamo che festeggiare 80 anni investendo sul futuro sia il modo migliore per dare continuità al lavoro svolto dalle generazioni che ci hanno preceduto. Tra le altre iniziative, un Food village itinerante che porterà assaggi di prodotti Coop e prodotti locali in tutta la Liguria e la partnership con il Teatro Nazionale di Genova sullo spettacolo “D’ORO. Il sesto senso partigiano” che celebra gli 80 anni della Liberazione, mettendo idealmente in comunicazione i giovani che liberarono l’Italia con quelli di oggi”.

“Celebriamo un grande traguardo per una realtà profondamente radicata nel territorio” dichiara il presidente di Regione Liguria Marco Bucci. “Con le sue tante iniziative Coop Liguria svolge un ruolo prezioso nel campo della cultura, dell’associazionismo e del sociale. Anche il calendario degli eventi messi a punto per festeggiare i suoi primi ottant’anni anni sono una chiara testimonianza dello strettissimo legame con il territorio”.

“Un traguardo glorioso per la Cooperativa ligure, per eccellenza, a cui subito si riconnette l’immaginario comune e racchiude la storia e il lavoro di tante donne e uomini” dichiara il Direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore. “Partecipare a questa giornata è un esercizio di memoria e di proiezione verso il futuro. Questo anniversario coincide con un altro importante Ottantesimo: una data indelebile e importantissima per la memoria del nostro Paese, il 25 aprile! L’Ottantesimo della Liberazione dall’oppressione nazi-fascista, grazie alla lotta di tutti i cittadini di ogni schieramento antifascista, che ci apprestiamo a celebrare anche grazie al contributo di Coop Liguria. Cooperazione e democrazia non possono infatti vivere l’una senza l’altra così come l’arte e la libertà. Il valore sociale della Cooperazione, del resto, ha trovato riconoscimento nella Costituzione Repubblicana, figlia dei valori alla base della lotta partigiana, che mette al centro la tutela dei diritti sociali.  E cosa è “Cooperazione” se non una forma di “Cultura”? Voi e noi abbiamo messo al centro del nostro “fare quotidiano” la persona: per voi la comunità dei “soci consumatori” e, per noi, “il pubblico” senza il quale un’arte dal vivo come la nostra non potrebbe chiamarsi teatro. Continuiamo a farlo insieme!”





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