“Una giustizia di pace al collasso”

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L’Ordine degli Avvocati di Varese si unisce alla protesta sollevata dall’Unione Lombarda Ordini Forensi (ULOF) in merito alla difficile situazione in cui versano gli Uffici del Giudice di Pace a livello nazionale. Lo ha comunicato il presidente dell’Ordine, l’avvocato Carlo Battipede, ribadendo il sostegno alla denuncia delle gravi carenze che affliggono l’intero sistema giudiziario di prossimità.

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L’Ordine degli Avvocati di Varese ha diffuso il comunicato dell’ULOF, sottolineando la necessità di interventi urgenti per potenziare gli organici e garantire un servizio efficiente.

La situazione critica del Foro di Varese

Nel distretto di Varese, la carenza di personale negli uffici del Giudice di Pace si manifesta in modo preoccupante. Il Giudice di Pace di Varese conta quattro giudici onorari di pace più due supplenti, a fronte di una pianta organica di undici. È presente un funzionario, disponibile solo tre giorni alla settimana. Vi è un solo cancelliere, nonostante la pianta organica ne preveda tre, mentre gli assistenti in servizio sono due su quattro previsti. Tre operatori coprono integralmente i posti disponibili, ma manca del tutto un ausiliario, la cui figura è invece prevista dalla pianta organica.

A Luino, il Giudice di Pace dispone di due giudici onorari di pace supplenti su una pianta organica di due. Anche il personale amministrativo è carente, con due funzionari supplenti invece dei due previsti.

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“Questa grave mancanza di risorse rischia di compromettere il normale svolgimento dell’attività giudiziaria, causando ulteriori ritardi e disservizi per i cittadini e per gli avvocati”, spiega l’Ordine degli avvocati.

La denuncia dell’ULOF: una giustizia di pace in emergenza

L’Unione Lombarda degli Ordini Forensi, che rappresenta gli Ordini degli Avvocati della Lombardia, ha ribadito la gravissima situazione degli Uffici del Giudice di Pace, aggravata dall’aumento delle competenze introdotto dalla Riforma Cartabia del 28 febbraio 2023.

“Le principali criticità evidenziate riguardano una carenza cronica di organico, che in molti uffici raggiunge il 70%, sia tra i giudici di pace che tra il personale amministrativo. Si registrano ritardi nei decreti ingiuntivi fino a un anno, tempi di attesa per le udienze che possono arrivare a quattro o cinque anni e depositi delle sentenze con tempi inaccettabili. Inoltre, la digitalizzazione del processo civile, sebbene in miglioramento, continua a creare difficoltà operative”, si legge nel documento diffuso dall’Unione.

A questa situazione già critica si aggiunge l’imminente aumento di competenza del Giudice di Pace, che entrerà in vigore il 31 ottobre 2025. Il limite per le cause su beni mobili passerà da diecimila a trentamila euro, mentre quello per i danni da circolazione stradale aumenterà da venticinquemila a cinquantamila euro. Inoltre, le procedure esecutive su beni mobili saranno trasferite dal Tribunale agli Uffici del Giudice di Pace. Senza un adeguato potenziamento del personale e delle risorse, il sistema rischia il collasso, con gravi conseguenze per cittadini e imprese.

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Il rischio di un ulteriore tracollo

L’ULOF ha espresso forte preoccupazione per la posizione del Ministero della Giustizia, che considera improbabile una proroga dell’aumento di competenza a causa degli obiettivi del PNRR. Secondo l’Unione, questo approccio rischia di sacrificare la giustizia di pace per alleggerire il carico di lavoro dei Tribunali e delle Corti d’Appello, senza garantire le risorse necessarie per gestire le nuove competenze.

L’Ordine degli Avvocati di Varese segnala inoltre un’ulteriore emergenza che potrebbe verificarsi prossimamente presso il Tribunale, dove gli annunciati trasferimenti rischiano di creare una grave carenza di organico tra i magistrati, sia nel settore civile che in quello penale.

Le richieste dell’ULOF e le prossime azioni

Per evitare il tracollo definitivo della giustizia di prossimità, l’ULOF chiede interventi immediati per potenziare le piante organiche dei giudici onorari e del personale amministrativo, oltre all’assegnazione di risorse adeguate per garantire un servizio efficiente. L’Unione chiede anche la proroga dell’entrata in vigore dell’aumento di competenza del Giudice di Pace fino a quando gli uffici non saranno adeguatamente rinforzati.

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