Pensioni, arriva la svolta: 127 euro in più tutti i mesi e quasi 2000 euro di arretrati

Finalmente è arrivata l’ora di stappare quella famosa bottiglia di Champagne: dall’Inps arrivano gli aumenti! Molti riceveranno 127 euro in più ogni mese più circa 2000 euro di arretrati. 

Il 2025 non era partito con il piede giusto e temevamo un anno decisamente grigio sul fronte delle pensioni: legge Fornero non abolita, penalizzazioni su Quota 103, possibile aumento dell’età pensionabile tra un paio di anni e, soprattutto, rivalutazione di appena lo 0,8%.

Tutte notizie che, insomma, non lasciavano presagire nulla di buono per i prossimi 12 mesi. Del resto si sa: le pensioni sono sempre il nodo più difficile da sciogliere per qualunque Governo salga in carica, il terreno su cui è più difficile muovere un passo senza correre il rischio di far franare tutto. E a franare sarebbero le casse dell’Inps, già in evidente difficoltà.

Ma a volte la vita può sorprenderci e l’Inps ancora di più: a breve moltissimi pensionati riceveranno un assegno un po’ più ricco. L’assegno mensile aumenterà di ben 127 euro per l’esattezza. Ma le buone notizie non sono ancora finite in quanto gran parte dei pensionati riceveranno anche gli arretrati per una somma che, in media, si aggirerà intorno ai 1900 euro a testa.

Pensioni: arrivano gli aumenti ma non per tutti

Mentre molti di noi si chiedono ogni giorno se mai vedranno la pensione dell’Inps, altri devono lottare per arrivare alla fine del mese con un assegno previdenziale che supera di poco i 600 euro al mese. La situazione, in poche parole, non è rosea per nessuno. Dopo i primi due mesi dell’anno connotati da notizie negative, ora finalmente marzo si aprirà con una lieta novella: arrivano gli aumenti e anche gli arretrati.

L’Inps non dà se non viene chiesto. In parole povere se una persona non chiede ciò a cui avrebbe diritto, l’Inps di sicuro non va a bussare alla sua porta per darglielo ma lo considera un tacito assenso alla rinuncia in favore delle casse statali. Il problema è che sono tanti gli anziani che non hanno nemmeno ben chiare le idee sulle misure a cui avrebbero diritto e sulle maggiorazioni che potrebbero chiedere.

A Verona si è fatta di carico tutto la CGIL e gli iscritti ora possono festeggiare. La SPI CGIL di Verona ha svolto un lungo lavoro di assistenza nei confronti dei pensionati iscritti al Sindacato sul fronte dei diritti inespressi. Inespressi perché non sapevano neppure che esistessero.

Si tratta, in pratica, di maggiorazioni, integrazioni, assegni e altre somme aggiuntive alla pensione che un pensionato deve richiedere espressamente quando ne ha diritto. Per sapere se ne ha diritto deve controllare ogni volta nei minimi dettagli il cedolino, cosa che quasi nessuno fa. Ma questa volta ha provveduto a tutto il Sindacato ottenendo risultati davvero incoraggianti.

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Pensioni: una su tre è più bassa del dovuto

Assegni Inps molto più ricchi per i pensionati di Verona assistiti dalla SPI CGIL che li ha aiutati a far valere i loro diritti inespressi e a chiedere, quindi, all’Inps determinate maggiorazioni a cui avevano diritto senza saperlo. Molti vedranno crescere il loro assegno mensile e riceveranno anche gli arretrati

Grazie all’assistenza del Sindacato molti pensionati riceveranno, in media, 127 euro in più tutti i mesi e, inoltre, siccome si possono recuperare gli arretrati fino a 5 anni, alcuni riceveranno fino a 1900 euro di arretrati. In alcuni casi persino di più: un uomo è riuscito a recuperare ben 15.000 euro grazie alla maggiorazione dell’Assegno Sociale.

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L’operazione della CGIL di Verona ha interessato oltre 240 pensioni per un costo complessivo a carico dell’Inps di quasi mezzo milione di euro. Si spera che quanto accaduto nella città di “Giulietta e Romeo” faccia da apripista al resto dell’Italia: infatti, secondo le statistiche, circa una pensione su tre liquidata dall’INPS presenta degli errori che vanno a svantaggio dei pensionati.