Il nuovo volto di Palazzo delle Esposizioni: rigenerazione e inclusione. Bedronici: “Nascerà un hub sociale”

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Tra i progetti che puntano a cambiare il volto di Faenza c’è sicuramente la rigenerazione del Palazzo delle Esposizioni, al centro di un rilevante intervento reso possibile da un finanziamento pari a 4 milioni e 500 mila euro, legato ai fondi Pnrr. I lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2025, con uno spazio importante in centro storico che tornerà dunque ad essere pienamente fruibile. Per quanto riguarda la sua destinazione d’uso, si è parlato a più riprese di Palazzo degli Eventi ma anche di Casa delle associazioni.

Bedronici: “Inclusione delle persone con disabilità e luogo aperto alla città”

Il cantiere di Palazzo delle Esposizioni

Per saperne di più circa il futuro del rinnovato Palazzo delle Esposizioni abbiamo incontrato Antonia Bedronici, presidente della Consulta del Volontariato della Romagna faentina e del Gruppo Disabilità Faenza, che ha ideato il progetto sotto il profilo sociale, indispensabile per ottenere i fondi Pnrr. «L’obiettivo da cui siamo partiti per progettare la rigenerazione del Palazzo delle Esposizioni, è favorire l’inclusione delle persone con disabilità. Questo però non vuol dire – precisa Bedronici – che il rinnovato Palazzo debba essere esclusivamente un luogo frequentato da associazioni che si occupano di disabilità, anzi, tutt’altro. Il Palazzo delle Esposizioni, per gli ampi spazi di cui dispone e per la sua vocazione storica, deve essere un luogo aperto a tutta la città, deputato anche ad ospitare eventi culturali».

Un hub sociale dove potranno convivere tante realtà associative

Non una semplice sede per le associazioni ma neanche una classica location dove ospitare eventi bensì «un hub sociale, dove possano convivere realtà associative che si occupano di disabilità, attività commerciali, spettacoli, mostre, eventi. Vogliamo che il Palazzo delle Esposizioni sia un luogo inclusivo, frequentato da tutti e possa anche diventare un polo attrattivo per tutto il centro storico, che è purtroppo a rischio spopolamento». Gli spazi dunque saranno modulati in modo da permettere la convivenza tra realtà diverse tra loro. «Al piano terra avremo una sorta di piccola piazza che potrà essere utilizzata come area spettacoli ma anche ospitare una serie di servizi, tra cui un bar, attività commerciali e studi professionali. Ci sarà poi uno Sportello sociale, su precisa richiesta dei Servizi Sociali comunali, che possa dare alla cittadinanza informazioni relative a tutte le opportunità presenti, legate alla disabilità. Stiamo inoltre ragionando su un progetto di portierato sociale, a beneficio degli anziani che vivono in corso Mazzini e zone limitrofe. Al primo piano invece – precisa Bedronici – ci sarà uno spazio espositivo che potrà ospitare mostre, presentazioni di libri ed eventi culturali».

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Sociale e cultura per il rilancio del centro storico

Un progetto dunque dove sociale e cultura convivono e che ricalca, in parte, quanto fatto nel complesso degli ex Salesiani.«Vogliamo realizzare un progetto che sia inclusivo a 360°, ma anche sostenibile dal punto di vista economico e che permetta di attivare delle sinergie tra realtà diverse, contribuendo anche al rilancio del centro storico. Per questo stiamo già prendendo accordi con cooperative sociali, associazioni ma anche realtà imprenditoriali, per creare una cordata di persone che credano in questo progetto e nei suoi valori».
Particolare importanza è rivolta anche al coinvolgimento dei giovani, in virtù della posizione strategica del Palazzo delle Esposizioni, molto vicino a diversi istituti scolastici ed universitari faentini.

Nascerà una galleria coperta che collegherà corso Mazzini con via Cantoni

Proprio per questo, sarà realizzata una galleria coperta, parallela a via Ca’ Pirota, con l’obiettivo di per mettere in collegamento corso Mazzini con via Cantoni e permettere agli studenti di raggiungere in sicurezza, senza incontrare il traffico delle auto, le varie sedi del Liceo Torricelli-Ballardini. Anche la Ludoteca comunale tornerà ad abitare il Palazzo delle Esposizioni, sua sede storica. Si tratta dunque di un progetto molto ambizioso e che «può essere realizzato solo facendo rete, creando sinergie positive. Il Palazzo delle Esposizioni doveva essere ristrutturato ed essere riusciti ad ottenere i fondi Pnrr è sicuramente un ottimo risultato, di cui andare orgogliosi. Ora dobbiamo completare l’opera, consegnando alla città uno spazio polifunzionale ed attrattivo, dove le tematiche legate alla disabilità incontrino la comunità». La casa di tutte le associazioni rimarrà dunque Palazzo Laderchi perché «non possiamo snaturare la vocazione storica del Palazzo delle Esposizioni. Da presidente della Consulta del Volontariato però – conclude Bedronici – mi sento in dovere di aggiungere che, in futuro, le associazioni avrebbero davvero bisogno di una nuova sede, più accessibile e funzionale».

Samuele Bondi



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