Il livello del lago Trasimeno a -150 cm: il piano della Regione Umbria per salvarlo

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Nuova crisi idrica a causa della scarsità di precipitazioni. La Giunta ha predisposto una serie di interventi urgenti, tra cui il dragaggio dei fondali e il collegamento con la Diga Montedoglio. Tuttavia, alcune restrizioni stagionali potrebbero rallentare i lavori. Sono in corso trattative per ottenere deroghe e garantire la stabilità del bacino, fondamentale per il turismo e l’economia locale

Allerta per le condizioni del Lago Trasimeno, che è tornato a vivere una fase critica a causa della scarsità di precipitazioni che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Nonostante un inverno che ha portato neve sulle montagne umbre oltre i 900 metri, l’area del Trasimeno è tra quelle che hanno beneficiato meno degli effetti di pioggia e temporali rispetto al resto della provincia. Il risultato è una situazione di secca che riporta alla memoria gli anni difficili del 1968 e del 2024, quando il livello del lago calò drasticamente fino a -171 cm rispetto allo zero idrometrico. Oggi la situazione non è molto diversa: il livello è sceso a -154 cm rispetto allo zero idrometrico, con una perdita di 14 cm rispetto allo scorso anno. 

Gli interventi previsti per far fronte all’emergenza idrica

Secondo quanto detto dagli esperti, non basta sperare in una primavera piovosa e nella ripulitura dei fossi che convogliano l’acqua dalla campagna al bacino, privo di affluenti naturali. Serve un intervento immediato, come previsto dalla Giunta regionale dell’Umbria, che ha incaricato gli assessori Meloni e Thomas De Luca di elaborare una strategia condivisa con i territori e con il Governo. Quest’ultimo ha recentemente stanziato nuovi fondi per affrontare l’emergenza legata ai cambiamenti climatici. Nel corso di una recente seduta del Consiglio regionale, Cristian Betti (Pd) ha fatto il punto sulle azioni necessarie per affrontare la crisi idrica. Tra le operazioni previste figurano il dragaggio dei fondali, il collegamento con la Diga Montedoglio, essenziale per la sopravvivenza del lago, e misure di sostegno per le attività economiche locali. Queste includono il contenimento delle chironomidi, insetti tipici delle zone umide, e aiuti per il settore agricolo e turistico.

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Betti (Pd) in pressing per conoscere tempistiche di intervento

“Chiedo che venga spiegato – ha ribadito in aula nel question time Betti – le tempistiche di attuazione degli interventi individuati. In che modo si intenda impiegare il finanziamento previsto dall’emendamento al decreto legge ‘Emergenze’ e quali siano le priorità di intervento individuate. Come si intenda sostenere e rilanciare le attività produttive legate al lago Trasimeno, garantendo al contempo la tutela ambientale e la valorizzazione delle sue potenzialità economiche e turistiche”. Betti ha inoltre sollecitato un chiarimento sul coordinamento con la Regione Toscana e il Governo per la realizzazione del collegamento con la Diga del Doglio, in particolare su “quali azioni si metteranno in campo per consolidare il percorso di collaborazione con la Regione Toscana e il Governo nazionale, con particolare riferimento alla gestione delle risorse idriche e agli interventi strutturali necessari.”

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Un milione di euro in arrivo dal decreto emergenze

La Giunta, infatti, può contare su un ulteriore milione di euro arrivato con il decreto emergenze che sarà destinato a un piano di interventi urgenti per evitare il ripetersi di situazioni critiche e favorire lo sviluppo economico del territorio. “La pulitura di sponde e bacini incide anche sulla navigabilità – ha spiegato l’assessore Meloni – a beneficio delle due isole, dove ci sono proprietà pubbliche e private importanti.” Poi ha aggiunto: “In questo mese e mezzo abbiamo lavorato in maniera sinergica e precisa. Stiamo predisponendo le procedure per tutti gli interventi necessari, comprese le condutture da Montedoglio. Al Trasimeno servono la pulitura delle sponde e i dragaggi. Così come un apposito accordo di programma. Giovedì incontrerò l’assessora all’agricoltura della Toscana per fare il punto sulla situazione”.

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Si attendono deroghe speciali per poter avviare i lavori

Tuttavia, esiste un ostacolo: dal 31 marzo fino a ottobre alcuni interventi sul lago non possono essere effettuati. Questo periodo è cruciale per garantire il livello idrico e la navigabilità del bacino, ma una possibile soluzione potrebbe arrivare grazie a deroghe speciali. “Il commissario ha assicurato che potrebbero esserci delle deroghe”, ha concluso l’assessore Meloni. La sfida resta complessa e, ancora una volta, il futuro del Trasimeno dipenderà anche dalle condizioni meteo, almeno fino a quando il collegamento con Montedoglio non garantirà un afflusso costante d’acqua nei momenti di maggiore necessità. In gioco ci sono il turismo, l’agricoltura e la sopravvivenza di alcuni tra i borghi più affascinanti del territorio.

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