Con il recente intervento normativo operato dal D.Lgs. 164/2024 (Correttivo Riforma Cartabia), il legislatore ha colmato una lacuna significativa in materia di esecuzioni forzate, introducendo una disciplina espressa in merito alla mancata produzione della dichiarazione antiriciclaggio. Il nuovo assetto normativo, modificando l’art. 587 c.p.c., ha stabilito che l’aggiudicatario che non presenti, entro il termine fissato, la dichiarazione prevista dall’art. 585, comma 4, c.p.c., subisce la decadenza con perdita della cauzione, analogamente a quanto accade nel caso di omesso versamento del saldo prezzo. Tale innovazione ha rilevanti implicazioni pratiche e processuali, che meritano un approfondimento specifico.
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Formulario commentato del nuovo processo civile
Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente e agli ultimi interventi normativi, il cd. correttivo Cartabia e il correttivo mediazione, raccoglie oltre 200 formule, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali. Il formulario si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile.
L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile.
Lucilla Nigro
Autrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.
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Lucilla Nigro, 2025, Maggioli Editore
94.00 €
89.30 €
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Il precedente quadro normativo e la lacuna legislativa
Prima della riforma, l’art. 587 c.p.c., nel testo previgente, regolava l’ipotesi di mancato versamento del saldo prezzo, prevedendo che il giudice dell’esecuzione, con decreto, dichiarasse la decadenza dell’aggiudicatario, disponendo la perdita della cauzione e la ripetizione della vendita coattiva del bene. Tuttavia, la norma non disciplinava esplicitamente il caso in cui l’aggiudicatario non producesse la dichiarazione antiriciclaggio, documento richiesto ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs. 231/2007 per finalità di trasparenza e tracciabilità finanziaria.
L’assenza di una disposizione chiara aveva generato un dibattito giurisprudenziale e dottrinale circa le conseguenze della mancata presentazione di tale documentazione.
- Un primo orientamento riteneva che essa potesse determinare una causa di improcedibilità della fase conclusiva della liquidazione, sospendendo il trasferimento del bene sino alla sua produzione.
- Un secondo orientamento, invece, sosteneva che, in mancanza di una sanzione espressa, l’omissione potesse essere sanata senza pregiudicare l’aggiudicazione.
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L’intervento del D.Lgs. 164/2024 (Correttivo Riforma Cartabia) e l’ampliamento delle ipotesi di decadenza
Il legislatore è intervenuto con il correttivo alla riforma Cartabia, modificando l’art. 587 c.p.c., al fine di risolvere le incertezze interpretative. La nuova formulazione prevede ora espressamente che il mancato deposito della dichiarazione antiriciclaggio nel termine assegnato comporta la decadenza dell’aggiudicatario, con conseguente perdita della cauzione e necessità di disporre una nuova vendita.
Questo cambiamento introduce un profilo di maggiore rigore nella disciplina delle aste giudiziarie, sancendo la perentorietà del termine anche per la produzione della dichiarazione ex art. 585, comma 4, c.p.c. Tale scelta normativa è coerente con la finalità di garantire la legalità e la trasparenza delle operazioni di trasferimento dei beni nell’ambito delle procedure esecutive, evitando possibili fenomeni di riciclaggio e finanziamento illecito.
Implicazioni pratiche per gli operatori del diritto
L’introduzione di una sanzione così severa per la mancata presentazione della dichiarazione antiriciclaggio impone agli operatori del settore, avvocati, delegati alle vendite e funzionari giudiziari, di prestare particolare attenzione al rispetto degli adempimenti formali connessi all’aggiudicazione.
Per gli aggiudicatari, la nuova disciplina impone di considerare la dichiarazione non più come un mero adempimento formale, ma come un requisito essenziale ai fini del consolidamento dell’acquisto. La perentorietà del termine implica che l’omessa presentazione della documentazione, anche in presenza del puntuale versamento del saldo prezzo, determinerà la perdita dell’aggiudicazione e delle somme già versate a titolo di cauzione.
Per professionisti coinvolti nella gestione delle esecuzioni immobiliari, diventa fondamentale sensibilizzare gli acquirenti sulle conseguenze della mancata produzione della dichiarazione, consigliando un’attenta verifica degli adempimenti richiesti prima della scadenza del termine fissato.
Conclusioni
La riforma dell’art. 587 c.p.c. introdotta dal Correttivo Cartabia segna un passo importante verso una maggiore certezza del diritto nel settore delle esecuzioni forzate. L’equiparazione della mancata presentazione della dichiarazione antiriciclaggio all’omesso pagamento del prezzo rafforza l’efficacia dei controlli sulla tracciabilità finanziaria e riduce il rischio di operazioni opache nelle aste giudiziarie. Tuttavia, il rigore della nuova disciplina impone agli operatori di adeguarsi prontamente alle nuove prescrizioni, al fine di evitare inutili contenziosi e di garantire un corretto svolgimento delle procedure esecutive.
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