SCENARIO GERMANIA/ “Era una succursale Usa e non sa più scegliere, ci aspetta la crescita zero”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


C’era attesa per le elezioni in Germania, anche per capire se dalle urne potesse emergere un risultato in grado di smuovere la principale economia europea e anche riportare Berlino alla guida dell’asse franco-tedesco in un momento delicato per l’Ue come quello attuale. Secondo Mario Deaglio, professore emerito di economia internazionale all’Università di Torino, “sono state grosso modo rispettate le aspettative. Il crollo dei liberali, che per poco non sono riusciti a superare lo sbarramento del 5%, semplifica forse un po’ tutto, perché per Merz ora si tratta solo di trovare un accordo con la Spd”.



Si potrà trovare questo accordo?

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Sì, il problema è che bisognerà arrivare a una sorta di “contratto di governo”, in cui i due partiti cercheranno di definire a priori le decisioni da prendere su molti temi e ci vorrà tempo per trovare una sintesi tra posizioni eterogenee.

Non c’è il rischio di ripetere l’esperienza della coalizione semaforica che ha poi deluso gli elettori, anche per l’impossibilità di prendere decisioni sui temi importanti?



Il rischio c’è. Va anche detto, però, che il cancelliere in pectore Merz sembra una personalità diversa da quella di Scholz, il quale talvolta si è sbilanciato in alcuni discorsi cui non ha fatto seguire decisioni concrete. A me sembra che il problema principale politico della Germania derivi dal fatto che la sua classe dirigente è “provinciale”.

In che senso?

Nel senso che è molto attenta alle questioni che riguardano il territorio e i singoli Lander, ma si perde sulle grandi tematiche nazionali. Penso che questo derivi anche da anni in cui ha potuto demandare tutte le grandi decisioni di strategia politica ai “suggerimenti” americani piuttosto che russi per quel che riguardava, per esempio, l’energia. Oggi che deve decidere autonomamente è più in difficoltà. Vedremo cosa succederà nel dipanarsi delle settimane. Nel frattempo non contiamo su una Germania pronta a scelte importanti, visto che dovrà decidere cosa fare del suo futuro.



Questo cosa può significare per l’Europa?

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Significa che la sua principale economia continuerà ad avere una tasso di crescita a zero. E questo influirà non poco sulle performance degli altri Paesi membri dell’Ue. Il tessuto produttivo italiano, che ha molti legami con l’industria tedesca, sta già facendo tanto per sopperire a questo problema, e difficilmente potrà fare di più.

Per l’Europa c’è anche il problema di capire cosa fare rispetto alla volontà americana di far cessare la guerra in Ucraina.

Penso che nelle trattative sarà importante la richiesta di Trump sulle terre rare presenti in Ucraina, anche se a me pare un po’ assurda la richiesta della Casa Bianca di farsi rimborsare le spese sostenute per difendere Kiev. Occorrerà, inoltre, guardare alle mosse della Cina, anche per quel che concerne i rapporti con l’Ue. La situazione è quindi piuttosto complicata, considerando anche la tregua alquanto fragile in Medio Oriente.

Tra l’altro questa settimana Ursula von der Leyen e i vertici della Commissione europea si recheranno in India, Paese chiave per la “Via del Cotone” che, passando dal Medio Oriente, dovrebbe anche coinvolgere l’Italia.

Sì, soprattutto tramite il Porto di Trieste, che era già finito nelle mire cinesi. Questo corridoio consentirebbe di bypassare il Canale di Suez, ma richiederebbe una stabilità non banale nell’area intorno a Israele. In questa situazione non si può far altro che registrare gli eventi, perché è difficile capire quale evoluzione avranno.

A suo avviso quale sarà il passaggio più importante cui guardare nelle prossime settimane?

Penso siano almeno due. Il primo è l’evoluzione della situazione in Ucraina e la connessa posizione dell’Europa, che ancora non è ben chiara. In secondo luogo, abbiamo visto sul finire della scorsa settimana qualche tremore di Wall Street, dunque occorrerà guardare anche all’andamento dei mercati.

Microcredito

per le aziende

 

(Lorenzo Torrisi)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito personale

Delibera veloce

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link