possiamo tagliare le emissioni entro il 2050 e gli strumenti per farlo li abbiamo già

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Le emissioni di edifici e trasporti possono essere ridotte sensibilmente, e gli strumenti per farlo li abbiamo già. A dirlo un nuovo studio pubblicato su Nature Energy, dove si evidenzia che la sola elettrificazione – come il passaggio a veicoli elettrici e pompe di calore – potrebbe ridurre le emissioni dirette del 45-77% negli edifici e del 22-86% nei trasporti entro il 2050. Se a questo si combinano una migliore efficienza e cambiamenti comportamentali le emissioni potrebbero diminuire ulteriormente, ottenendo riduzioni del 51-85% per gli edifici e del 37-91% per i trasporti.

Lo studio, dal titolo “Demand-side strategies enable rapid and deep cuts in buildings and transport emissions to 2050” – a cui hanno contribuito ricercatori del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) – mostra anche che questo approccio multi-strategico potrebbe ridurre la domanda complessiva di elettricità dell’8-33% all’anno, rendendo la transizione più conveniente e riducendo la pressione sulle reti elettriche. Queste strategie, secondo il Cmcc, potrebbe contribuire in modo significativo a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi entro il 2050.

“Questi risultati dimostrano che la transizione verso l’energia pulita negli edifici e nei trasporti può essere più gestibile di quanto si pensasse”, ha detto Johannes Emmerling, senior scientist al Cmcc. “Combinando l’elettrificazione con una maggiore efficienza e un uso più intelligente dell’energia, possiamo ottenere riduzioni drastiche delle emissioni e allo stesso tempo ridurre la pressione sui sistemi elettrici, con conseguenti costi inferiori e minori criticità infrastrutturali nell’affrontare i cambiamenti climatici”.

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La ricerca dimostra inoltre che, su edifici e mobilità, è possibile ottenere importanti riduzioni delle emissioni attraverso tre strategie chiave: l’elettrificazione, che comprende l’uso di veicoli elettrici e pompe di calore; il miglioramento dell’efficienza energetica attraverso azioni come un migliore isolamento e sistemi di condizionamento dell’aria più efficienti; la modifica del modo in cui utilizziamo l’energia, ad esempio riducendo le dimensioni delle abitazioni o regolando le impostazioni dei termostati.

La ricerca suggerisce che queste strategie chiave possono essere attuate utilizzando tecnologie esistenti, come i veicoli elettrici e i materiali da costruzione ad alta efficienza energetica, senza dover aspettare le innovazioni future.

A differenza di studi precedenti che hanno esaminato singole misure in modo isolato, lo studio adotta un approccio globale, utilizzando più modelli di valutazione integrata (Integrated assessment models) per esplorare le interazioni tra le diverse strategie, fornendo risultati più solidi e affidabili rispetto a precedenti studi su un unico modello.

“Il nostro studio mette in evidenza l’importanza della domanda nel processo della decarbonizzazione, un aspetto spesso trascurato”, ha dichiarato Alice Di Bella, dottoranda e ricercatrice affiliata al CMCC. “Confrontando i risultati di più modelli, forniamo prove solide che l’elettrificazione, l’efficienza e i cambiamenti comportamentali sono soluzioni fattibili ed efficaci per la mitigazione del clima”.

Per questa ricerca, si legge sul sito del Cmcc, “sono stati utilizzati sette modelli di valutazione integrata globale, tra cui il modello Witch sviluppato al Cmcc, per valutare le riduzioni delle emissioni in diverse regioni e scenari. I ricercatori del Cmcc hanno svolto un ruolo chiave nell’analisi delle interazioni tra le strategie, degli scenari di emissione e delle valutazioni dei costi, grazie alle loro competenze nella ricerca sul clima e nei modelli economici”.

Lo studio fornisce spunti per i responsabili politici, sottolineando quanto affidarsi esclusivamente all’elettrificazione possa essere rischioso, perché potrebbe creare pressioni sui sistemi elettrici. Invece, un mix equilibrato di maggiore efficienza, cambiamenti comportamentali ed elettrificazione offre il percorso più efficace ed economicamente sostenibile verso la decarbonizzazione.

“Il nostro lavoro evidenzia che gli strumenti per ridurre le emissioni sono già nelle nostre mani”, ha detto Emmerling. “La difficoltà principale non riguarda la tecnologia, ma la politica e l’attuazione strategica. Combinando queste strategie in modo intelligente, possiamo ottenere riduzioni significative delle emissioni rendendo la transizione più accessibile, riducendo la pressione sulle reti elettriche e garantendo un futuro più sostenibile”.

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Copertina: Aleksejs Bergmanis/pexels



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