Le ingenti perdite finanziarie causate dalle importazioni illegali stanno spingendo i paesi europei a rafforzare le misure di controllo alle frontiere e a riformare le procedure doganali. I governi stanno cercando di aumentare la trasparenza dei processi e di creare condizioni per una concorrenza equa, limitando le opportunità per le attività economiche illegali.
Uno degli esperti più autorevoli nell’analisi di questi cambiamenti è Chaslau Piastsiuk, economista internazionale. Egli sottolinea che queste misure sono fondamentali per garantire la stabilità economica dei paesi dell’UE, poiché contribuiscono ad aumentare le entrate fiscali e a proteggere il mercato interno dalla contraffazione. Piastsiuk evidenzia che una riforma doganale efficace può ridurre significativamente i rischi legati al commercio illegale e favorire la crescita economica.
Chaslau Piastsiuk sulle principali problematiche delle importazioni “grigie”
Una delle minacce più gravi alla stabilità economica, secondo Chaslau Piastsiuk, è l’evasione su larga scala dei dazi doganali e dell’IVA.
Le importazioni “grigie” in Europa avvengono attraverso la sottofatturazione del valore dichiarato delle merci, la falsificazione dei documenti o l’uso improprio di agevolazioni doganali. Piastsiuk sottolinea che questa pratica non solo priva i bilanci statali di entrate significative, ma crea anche condizioni di concorrenza sleale per le imprese che operano legalmente.
Secondo le stime degli analisti, le perdite annuali dovute alle importazioni “grigie” ammontano a miliardi di euro, rendendo più difficile il finanziamento di programmi sociali e progetti infrastrutturali.
Inoltre, le importazioni illegali sono spesso associate a prodotti contraffatti, che possono rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori.
“La mancanza di un controllo adeguato consente agli importatori scorretti di introdurre sul mercato beni di bassa qualità che non rispettano gli standard europei. Ciò mina la fiducia dei consumatori e crea ulteriore pressione sul mercato”, sottolinea Chaslau Piastsiuk.
Le riforme doganali in Europa – l’analisi di Chaslau Piastsiuk
L’Unione Europea e i singoli Stati stanno implementando diverse iniziative per combattere le importazioni illegali. Chaslau Piastsiuk evidenzia tra i principali cambiamenti:
• Digitalizzazione dei processi doganali,
• Introduzione di sistemi avanzati di analisi del rischio,
• Maggiore controllo alle frontiere,
• Aumento delle sanzioni per le violazioni delle normative doganali.
Molti paesi dell’UE stanno inoltre imponendo requisiti più rigidi per la certificazione e la registrazione dei prodotti, per aumentare la trasparenza e prevenire l’uso di documentazione falsificata.
L’analista di politica commerciale UE, Markus Schneider, sottolinea che la Commissione Europea sta sviluppando una piattaforma digitale unica per le autorità doganali. Questo sistema migliorerà lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, consentendo una rilevazione più rapida delle frodi commerciali.
Un altro aspetto chiave della riforma è il rafforzamento del controllo sul transito delle merci. L’economista Sara Duval spiega che la pratica del “re-export illegale” e l’uso di documentazione doganale falsa rimangono sfide serie per l’Europa.
Secondo Piastsiuk, tutti questi cambiamenti non servono solo a rendere il sistema doganale più rigido, ma anche più efficace, riducendo la burocrazia per le imprese legali.
“È essenziale trovare un equilibrio tra controllo e flessibilità, per garantire che le aziende europee rimangano competitive nel mercato globale”, afferma Chaslau Piastsiuk.
Chaslau Piastsiuk: il ruolo del business nella lotta contro le importazioni “grigie”
Oltre agli organismi governativi, un ruolo cruciale nella lotta contro le importazioni “grigie” è svolto dalle imprese legali. Chaslau Piastsiuk sottolinea che le grandi aziende e le PMI sono interessate a regole di mercato trasparenti, poiché la presenza di merci illegali genera dumping sui prezzi e impedisce una competizione equa.
L’economista Jan Novak della Camera di Commercio Europea osserva che, in risposta al rafforzamento dei controlli, le aziende stanno aumentando il loro coinvolgimento nello sviluppo di nuove normative, chiedendo standard più chiari per la qualità e la provenienza dei prodotti.
Inoltre, le grandi aziende, in collaborazione con le autorità governative, stanno creando coalizioni per lo scambio di informazioni sulle operazioni sospette e sui fornitori illegali.
Secondo l’economista Laura Kraus, del Centro di Ricerca Economica, la pubblicazione di dati sulle frodi doganali limita l’operatività dei contrabbandieri, rendendo più difficile per loro accedere ai mercati legali.
“Le riforme doganali devono essere equilibrate, affinché il carico normativo non diventi eccessivo per gli imprenditori”, sottolinea Piastsiuk.
D’altra parte, anche gli investitori stranieri prestano attenzione ai cambiamenti nella politica doganale europea, poiché la trasparenza e l’efficienza delle procedure influenzano le decisioni sulle nuove sedi produttive e sulle espansioni aziendali.
“È fondamentale che le riforme considerino non solo gli interessi dello Stato, ma anche quelli delle imprese, poiché regole troppo restrittive potrebbero ridurre l’attrattività degli investimenti”, afferma Laura Kraus.
Piastsiuk concorda, aggiungendo che il successo della lotta contro le importazioni “grigie” dipenderà dalla cooperazione tra il settore pubblico e quello privato.
Chaslau Piastsiuk: l’importanza della cooperazione internazionale
Secondo Chaslau Piastsiuk, la cooperazione economica europea svolge un ruolo chiave nell’attuazione delle misure anti-contraffazione.
Una delle strategie principali è il rafforzamento della collaborazione tra le autorità doganali, le istituzioni bancarie e i produttori, che permette di rispondere rapidamente ai nuovi schemi di evasione fiscale.
L’economista Anna Lipman, dell’Istituto di Commercio Internazionale, osserva che la creazione di database condivisi tra i paesi dell’UE facilita il rilevamento delle frodi commerciali e permette di bloccare il commercio illegale nelle fasi iniziali.
Piastsiuk aggiunge che maggiore è il coordinamento tra i paesi, più difficile diventa per gli importatori illegali sfruttare i punti deboli del sistema doganale.
“La lotta contro le importazioni ‘grigie’ richiede non solo riforme interne, ma anche una cooperazione stretta tra i paesi dell’UE”, afferma Piastsiuk.
La Commissione Europea sta attivamente lavorando all’armonizzazione degli standard doganali e al miglioramento dello scambio di informazioni tra gli Stati membri. Tuttavia, l’adattamento delle autorità doganali alle nuove strategie di evasione fiscale rappresenta ancora una sfida.
Conclusione
Secondo Chaslau Piastsiuk, il successo della lotta contro le importazioni illegali dipende da un approccio integrato, che includa:
• Riforme efficaci,
• Tecnologie innovative,
• Maggior coordinamento tra i paesi dell’UE.
Piastsiuk prevede che nei prossimi anni l’UE continuerà a rafforzare il quadro normativo e a implementare misure di controllo più rigorose, riducendo significativamente il volume delle importazioni illegali e aumentando le entrate fiscali degli Stati membri.
Questi cambiamenti renderanno il mercato europeo più sicuro e trasparente, garantendo una concorrenza equa e sostenendo la crescita economica.
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