Autonomia della Val d’Aosta: celebrato il 79° anniversario

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Il presidente della regione Trentino Alto Adige (e della provincia autonoma di Bolzano), Arno Kompatscher (a sx) con il presidente della regione Val d’Aosta.

La celebrazione per il 77° anniversario dello Statuto Speciale e il 79° anniversario dell’Autonomia della Valle d’Aosta con ospiti d’onore a Palazzo regionale di Muriel FavreTorelloz, presidente del Gran Consiglio del Canton Vallese, e di Arno Kompatscher, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della regione Trentino Alto Adige è stata l’occasione per rilanciare l’orgoglio autonomistico delle regioni a Statuto Speciale, rivendicando l’aggiornamento e l’ampliamento dei rispettivi statuti.

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«Identità, bilinguismo, autonomia e crescita socio-economica sono elementi inscindibili del “sistema valdostano”. Oggi vogliamo dirlo con forza – ha detto il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin -. Vogliamo ricordarlo a chi progetta o spera di poter spazzare via il nostro particolarismo con il disprezzo politico verso il nostro patrimonio, che ha radici lontane e che abbiamo cercato di rafforzare in questi anni, soprattutto nell’ambito delle celebrazioni dell’80° anniversario di questo cammino di Resistenza, Liberazione e acquisizione di Autonomia che la nostra comunità unita ha saputo compiere. Ora più che mai l’Autonomia è un progetto aperto e su cui stiamo lavorando con impegno e determinazione, sia a livello interno che a livello nazionale».

Per il presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Alberto Bertin, «l’Unione europea si trova oggi ad affrontare l’ascesa dei populismi, le sfide economiche e le rimesse in discussione del suo modello di integrazione. Questi effetti si ripercuotono anche su di noi, perché siamo tutti interdipendenti. Le nostre istituzioni, i nostri mercati, le nostre scelte di società sono legati a quelli degli altri. L’avvenire dell‘Autonomia della Val d’Aosta dipende, innanzitutto, dalla sua capacità di rinnovamento; dalla sua volontà di farsi presidio di legalità e tutela dei diritti e del pluralismo in tutte le sue forme; dalla sua ambizione di porsi come protagonista responsabile delle sfide globali che riguardano tutti i livelli di politica e amministrazione, dai cambiamenti climatici alle nuove tecnologie»

«Oggi è un’occasione per ricordare le difficili lotte per la difesa della nostra cultura, delle nostre tradizioni, delle nostre radici e del nostro territorio – ha aggiunto il presidente del Consiglio permanente degli enti locali, Alex Micheletto -. Lotte che hanno infine condotto alla libertà e alla dignità del popolo valdostano. Questo anniversario ci ricorda che l’Autonomia non è solo una conquista, ma una responsabilità che tutti noi dobbiamo continuare a custodire e a difendere. È un impegno che riguarda ciascuno di noi».

Per il presidente dell’Autonomia specialissima della regione Trentino Alto Adige e della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, «abbiamo iniziato un percorso assieme, portando avanti il lavoro di riforma dei nostri Statuti tanto a livello tecnico quanto a livello politico. Contiamo di avere presto un testo, appena lo avremo provvederemo a condividerlo, per riprendere assieme quel percorso, affinché tutte le Speciali possano raggiungere assieme il traguardo dell’aggiornamento dell’Autonomia».

«E’ un piacere ed un onore poter festeggiare in Valle d’Aosta – ha aggiunto Kompatscher – due anniversari importanti come quelli dell’Autonomia e dello Statuto speciale della Valle d’Aosta: come la Provincia autonoma di Bolzano “Speciale tra le Speciali”: “Speciale” per la presenza di un’importante minoranza linguistica; “Speciale” perché capace di tutelarla, valorizzarla, garantirne lo sviluppo. Una specialità che è intenzione mia, del presidente della Valle d’Aosta Renzo Testolin e, giustamente, anche dei governatori delle altre Regioni a Statuto speciale, confermare, riaffermare e, possibilmente, ampliare».

Interessante notare come Kompatscher, da presidente pro tempore anche della regione Trentino Alto Adige, si sia dimenticato dell’altra gambaSpeciale” dell’Autonomia che guida, perché anche la Regione ha un suo unicum di ente formato dalla congiunzione di due province autonome, quelle di Trento e di Bolzano. Certo, nella debolezza del quadro istituzionale trentino, Kompatscher ha gioco facile a giocare solo per la sua provincia, ma da presidente della Regione avrebbe fatto meglio ad essere più ecumenico ed istituzionale, uno statista, insomma. Di quelli che in Trentino Alto Adige mancano dannatamente, sostituiti da personaggi in cerca d’autore di spessore politico spesso scarso se non inesistente.

 

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