Il nostro articolo di ieri sugli orrori a Villa degli Oleandri di Mendicino e a Villa Verde di Cosenza apre idealmente un gigantesco vaso di Pandora e una sorta di inchiesta giornalistica su quanto è accaduto e su quanto ancora accade in questi luoghi dimenticati da Dio e dagli uomini. Non lo facciamo per avere giustizia perché – come purtroppo vedremo – i morti in queste strutture sono tanti, non si limitano solo a Salvatore Iaccino e a Matteo Broccolo, dei quali abbiamo scritto ieri, e non c’è verso che la magistratura del porto delle nebbie di Cosenza, “specializzata” in insabbiamenti, possa fare giustizia. I titolari delle due cliniche, Giorgio Crispino e Bruna Scornaienchi, hanno protezioni altissime, come abbiamo già spiegato, e continueranno a fare quello che gli pare. Dal canto nostro, ci interessa soltanto fare emergere la verità, che peraltro molti a Cosenza e in Calabria conoscono già da tempo.
VILLA DEGLI OLEANDRI, L’IMPERO DI CRISPINO E LE OMBRE SULLE MORTI DI SALVATORE E MATTEO (https://www.iacchite.blog/villa-degli-oleandri-limpero-del-gruppo-crispino-e-le-ombre-sulle-morti-di-salvatore-e-matteo/)
Stamattina, pertanto, passiamo in rassegna come prima cosa, alcuni commenti significativi che chiariscono bene come le morti di Villa degli Oleandri e di Villa Verde siano diventate ormai un problema sociale, che purtroppo nella nostra realtà ha radici profonde.
L’omertà di chi non denuncia, di chi preferisce arricchire i potenti che depotenziano la sanità pubblica con i finanziamenti che hanno da parte dello Stato.
Le persone si illudono di avere un trattamento migliore per i servizi che offrono queste strutture con i soldi pubblici, che poi vengono tolti per evitare di pagare i dipendenti e, così facendo, i soldi vanno a finire nelle tasche dei titolari, con il beneplacito della gente, che non capisce il loro gioco, fin quando non succede qualcosa che ci mette di fronte ad alcune realtà, che molte volte vengono taciute per paura o per menefreghismo.
Fare gli omertosi non vi renderà persone migliori, girare la testa dall’altra parte senza denunciare, continuerà a far crescere il capitale di questi soggetti, che non vi daranno mai servizi migliori.
Bisogna combattere per una SANITÀ PUBBLICA AL SERVIZIO DI TUTTI E BUONA.
Pagare la sanità privata e depotenziare quella pubblica, significa arricchire i titolari delle strutture private, senza avere il personale specializzato per cui voi andate a pagare.
Denunciate per una sanità libera, uguale e buona, per tutti.
Notizie terribili su come vengono sfruttate le fragilità umane a causa del dio denaro 💰.
Solo una parola VERGOGNA per tutti coloro che sanno e tacciono.
Fermiamo questa mattanza, ho le prove: si sono impossessati di tutti e due i telefonini di mio figlio Gianmatteo, di un compiuter e persino delle chiavi di casa mia, lo hanno menato appena rientrato in struttura dopo una licenza di quattro giorni come un vero criminale… Il Crispino prometteva che avrebbe dato il parere favorevole per uscire se si faceva fare la puntura di Serenase… Nio figlio piangendo mi telefona dicendomi che gli aveva risposto su whatsaap che doveva farla a sua sorella la puntura perché lui era tranquillo nella sua camera, chiuso con sette casse di acqua… Oramai noi eravamo consapevoli dell’attacco che tutti dico tutti facevano… E venivano pure da Villa Verde… Era un angelo mio figlio: un metro e ottanta, vigile del fuoco, un bravo calciatore, un bravissimo pizzaiolo per sei anni che i suoi datori di lavoro ancora piangono per la sua perdita… Fermiamo questa mattanza per tutta la nostra società, per Salvatore, per le persone oneste: vogliamo giustizia, la legge è uguale per tutti.
Qui è impossibile arrivare alla verità. Capitano “incidenti”, “suicidi”, minacce, volano dai balconi…, tutti zitti perché o sono parenti o amici del compare del cognato del cugino, o perché temono che qualche auto perda il controllo… Cosenza è alla frutta, dissestata, attività che chiudono, un disastro. Chi ci mangia però ci vive bene… e sguazza nel denaro che arriva dalla sanità…
Questo articolo fa rabbrividire: povere famiglie, bisogna fermare questo modo di fare in queste strutture che dovrebbero essere riabilitative ma non lo sono: si entra da vivi e si esce da morti, che Matteo Salvatore e tutti i figli (potrebbero essere i figli, i fratelli, i genitori di tutti noi) abbiano giustizia e si faccia chiarezza su quanto accade in questi luoghi.
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